HCOB PMI® Settore Terziario in Italia: attività economica quasi allo stallo viste le deboli condizioni della domanda

 HCOB PMI® Settore Terziario in Italia: attività economica quasi allo stallo viste le deboli condizioni della domanda

Nonostante il calo sostenuto e lievemente accelerato del flusso dei nuovi ordini ricevuti a settembre, i livelli dell’attività sono aumentati marginalmente. A supporto di tale lettura, le aziende terziarie monitorate hanno di nuovo aumentato gli organici, ma resta evidente che le deboli condizioni stanno pesando sui piani aziendali relativi all’attività ed alle assunzioni. Nonostante entrambi i parametri siano rimasti in territorio di crescita, i tassi di espansione hanno seguito una tendenza al ribasso, in linea con il calo dei nuovi ordini.

Nonostante la pressione dei costi si sia intensificata, le tariffe applicate ai clienti nel mese di settembre sono aumentate a tasso più lento. Ciononostante, l’ottimismo registrato nel corso del mese è notevolmente migliorato.

Rispetto a 51.4 di agosto, l’Indice HCOB PMI® dell’Attività Terziaria in Italia, il principale di questa indagine, è sceso a settembre a 50.5. Anche se l’attività continua a registrare un livello di crescita sostenuto, l’indice ha continuato a ridursi, crollando ai minimi di quest’anno e segnalando un’espansione marginale causata dalla debolezza della domanda.

Il rallentamento dell’attività è strettamente collegato alla concomitante traiettoria discendente dei nuovi ordini, il cui volume di settembre ha indicato un calo per il secondo mese consecutivo ad un tasso lievemente più rapido di agosto, anche se solo marginale. Il campione di aziende monitorato dall’indagine ha collegato tale riduzione ad un generale indebolimento della domanda. Gli ordini ricevuti dall’estero hanno allo stesso tempo registrato un lieve calo ed al tasso più alto degli ultimi dieci mesi.

Rispecchiando la tendenza dell’attività, il livello occupazionale di settembre è leggermente aumentato. Quest’ultimo incremento degli organici estende di fatto la sequenza di incremento a 11 mesi. Alcune aziende hanno riportato assunzioni a tempo pieno, altre contratti part-time.

Visto il nuovo calo degli ordini inevasi, le aziende terziarie in Italia sono riuscite a far fronte al carico di lavoro, in parte grazie all’elevata crescita occupazionale, in parte a causa della diminuzione delle vendite.

A settembre, i costi affrontati a settembre dalle aziende del settore terziario italiano sono rapidamente aumentati, con i dati che hanno riportato maggiori spese energetiche e salariali. La pressione generale dei costi ha indicato un lieve rialzo, ma il tasso di inflazione si posiziona tra i più deboli in quasi tre anni e mezzo.

Allo stesso tempo, le aziende terziarie italiane hanno attuato a settembre una politica dei prezzi meno aggressiva. Le aziende che hanno aumentato le loro tariffe lo hanno fatto per proteggere i loro margini di profitto trasferendo l’incremento dei costi sui clienti. Il tasso complessivo di inflazione dei prezzi di vendita è stato marginale e tra i minori degli ultimi tre anni.

Concludendo con una nota positiva, il settore terziario italiano ha mostrato a settembre una maggiore fiducia sulle prospettive di attività dei prossimi 12 mesi. Le aziende monitorate hanno espresso speranza di un miglioramento delle condizioni economiche nel corso dell’anno a venire e prevedono l’acquisizione di nuovi clienti. Malgrado il notevole miglioramento rispetto ad agosto, il livello di ottimismo ha indicato un valore inferiore alla media storica.

Commento

Analizzando i dati PMI finali del Settore Terziario in Italia, Jonas Feldhusen, Junior Economist presso la Hamburg Commercial Bank AG, ha dichiarato: “Stagnazione a settembre. A fine terzo trimestre, l’ultimo HCOB PMI Composito relativo all’economia del settore privato italiano segnala un’evoluzione negativa, con il valore dell’indice sceso in contrazione per la prima volta quest’anno, posizionandosi su 49.7. Questa tendenza sembra allinearsi con quella di altre due nazioni in difficoltà, Germania e Francia. A contribuire alla flessione del PMI sono stati sia il settore manifatturiero che quello terziario, con il primo sceso al tasso più rapido nel corso del mese e i servizi in crescita solo marginale. Nel settore terziario, le opportunità di nuovi ordini sia complessivi che esteri mostrano difficoltà a decollare. Per il secondo mese consecutivo, il flusso delle commesse in entrata è diminuito, con le aziende campione che lo imputano alle deboli condizioni di vendita. Eppure, l’attività resta in lieve crescita e, in questo contesto, il settore continua timidamente a sforzarsi per aumentare il livello degli organici. Con il lavoro inevaso in calo da un anno e i nuovi ordini sotto una pressione crescente, resta incerto quanto a lungo le aziende potranno mantenere il loro attuale ritmo di assunzione. Per il terziario italiano, l’inflazione da costi sembra continuare a creare difficoltà: le aziende citano salari ed energia come principali cause, ma faticano a trasferire i costi sui clienti, visto che i prezzi di vendita sono aumentati solo marginalmente. In merito al futuro, le aziende italiane dei servizi si mostrano più ottimiste. Dopo due mesi di forte deterioramento della fiducia, i dati di settembre relativi alle previsioni economiche a breve termine hanno mostrato un rialzo. Queste speranze sono legate ad aspettative di un miglioramento delle condizioni economiche e all’acquisizione di nuovi clienti.”

Immagine di freepik

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