HCOB PMI® Settore Manifatturiero Italiano: produzione e nuovi ordini ancora in brusco calo ad agosto
Il settore manifatturiero italiano è rimasto impantanato in una fase di contrazione nel mese di agosto. La produzione e i nuovi ordini sono nuovamente calati a ritmi elevati e la domanda di mercato è stata segnalata come debole. Si è registrato un calo di posti di lavoro per la prima volta in tre anni, sebbene la fiducia nel futuro si sia rafforzata fino a raggiungere un massimo di quattro mesi. Gli ultimi dati sui prezzi hanno mostrato un’altra notevole riduzione del costo dei fattori produttivi, mentre le imprese hanno cercato di stimolare la domanda riducendo i prezzi di vendita.
L’Indice HCOB PMI® (Purchasing Managers‘ Index®) sul Settore Manifatturiero Italiano, un indicatore composito a una cifra della performance del settore manifatturiero derivato da indicatori relativi a nuovi ordini, produzione, occupazione, tempi di consegna dei fornitori e scorte di acquisto, ha registrato ad agosto 45.4. Si tratta di un aumento rispetto al 44.5 di luglio e del valore più alto in tre mesi. Tuttavia, attestandosi per il quinto mese consecutivo al di sotto della soglia di 50.0 che separa la crescita dalla contrazione, l’indice ha nuovamente segnalato un forte deterioramento dello stato di salute dell’economia manifatturiera.
A pesare sul PMI di agosto sono stati i cali concomitanti della produzione e dei nuovi ordini. Entrambi sono diminuiti a ritmi più lenti, ma storicamente elevati. Il maltempo, il calo di fiducia, le preoccupazioni sulla recessione e la riduzione delle scorte da parte dei clienti hanno pesato sul volume degli ordini e quindi sulla produzione. Le vendite all’estero sono state particolarmente deboli. Gli ultimi dati hanno mostrato che i nuovi ordini provenienti dall’estero sono diminuiti per il quinto mese consecutivo, e nella misura maggiore registrata dall’indagine dal maggio 2020.
Nel mese di agosto, il difficile contesto di mercato si è riversato sulle decisioni relative agli acquisti e al personale. Le aziende manifatturiere hanno ridotto nuovamente l’attività di acquisto a un ritmo storicamente elevato, segnalando il desiderio di utilizzare le scorte piuttosto che acquistare nuovi fattori produttivi. Le scorte di acquisto sono quindi diminuite per il quinto mese consecutivo, anche se a un ritmo marginale. Sul fronte dell’occupazione, si è registrato un calo dei posti di lavoro per la prima volta in tre anni. Diversi aziende intervistate hanno segnalato la mancata sostituzione del personale uscente.
Un altro fattore che ha portato a una riduzione dell’occupazione è stata la presenza di capacità inutilizzata nel settore manifatturiero. L’indagine di agosto ha evidenziato una forte riduzione del lavoro inevaso, e per il quindicesimo mese consecutivo. Tuttavia, la produzione è rimasta sufficientemente elevata da garantire un nuovo aumento delle scorte di magazzino, estendendo l’attuale fase di crescita a metà anno. Le aziende hanno riferito che la debolezza degli ordini ha contribuito a determinare il più forte aumento delle scorte di prodotti finiti degli ultimi 12 mesi.
La minore domanda di fattori produttivi e le scorte ampiamente sufficienti hanno continuato ad aiutare i fornitori dei produttori italiani. L’indagine ha mostrato che i tempi medi di consegna sono nuovamente migliorati, estendendo l’attuale periodo di riduzione dei tempi di consegna a sei mesi. Sebbene non sia stato così forte come il record in quasi 14 anni di aprile, il miglioramento è stato elevato. Di fronte a un eccesso di offerta rispetto alla domanda, i venditori si sono mostrati sempre più disposti a ridurre i prezzi e l’impatto netto per le aziende manifatturiere è stato ancora una volta un notevole calo dei prezzi complessivi dei fattori produttivi. Allo stesso modo, la riduzione della domanda e l’aumento della concorrenza hanno indotto gli stessi intervistati a ridurre sensibilmente i prezzi di vendita di agosto.
Nonostante un altro mese difficile, la fiducia del settore manifatturiero è migliorata, raggiungendo il valore più alto in quattro mesi. Le aziende sperano che la domanda e i consumi migliorino rispetto ai livelli attuali nel corso del prossimo anno.
Commento
Commentando i dati PMI, Dr Tariq Kamal Chaudhry Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “La recessione del settore manifatturiero, iniziata a metà dello scorso anno, continua ad allungarsi, estendendosi molto probabilmente al terzo trimestre. L‘indice PMI manifatturiero HCOB di luglio si è posizionato su 45.4, riportando un aumento di 0.9 punti percentuali rispetto al mese precedente. Ancora una volta, gli ordini complessivi hanno subito una contrazione, soprattutto a causa della domanda estera. Il continuo crollo degli acquisti di materiali è un‘ulteriore prova di quanto siano deboli le condizioni della domanda. Questa tendenza sembra esercitare un‘influenza anche sul mercato del lavoro italiano, finora resistente. Per la prima volta da agosto 2020, i produttori stanno riducendo il numero di dipendenti. I problemi della catena di approvvigionamento e gli alti costi dei fattori produttivi sono ormai storia passata, soprattutto a causa del crollo della domanda globale. I tempi di consegna dei fornitori continuano a ridursi in modo elevato, mentre il calo dei costi dei fattori produttivi si sta ora manifestando a un ritmo più graduale. Da questo stato di cose, sembra che le aziende non possano trarre alcun reale vantaggio. Il campione intervistato rivela un eccesso di prodotti fabbricati rispetto a quelli richiesti, con effetti negativi sulle scorte di prodotti finiti. Resta notevole L’ottimismo dei produttori rispetto al futuro, con una fiducia sulle prospettive future di nuovo superiore alla media di lungo termine. Le aziende ripongono le loro speranze in una ripresa della domanda di beni nel prossimo anno”.
Foto di Kateryna Babaieva: https://www.pexels.com/it-it/foto/uomo-che-solleva-metallo-caldo-2880872/