HCOB PMI® Settore Manifatturiero Italiano: la riduzione delle scorte rimane all’ordine del giorno, mentre le condizioni operative continuano a peggiorare
Continua a peggiorare a dicembre lo stato di salute del settore manifatturiero italiano, con una sostenuta ma più leggera contrazione della produzione e dei nuovi ordini. Conseguentemente alle deboli condizioni della domanda, le aziende hanno ridotto le loro giacenze al tasso record più veloce già raggiunto solo un’altra volta da dicembre 2011. I prezzi di acquisto hanno continuato a calare ma quelli di vendita si sono ridotti solo marginalmente.
L’Indice HCOB PMI® (Purchasing Managers’ IndexTM) sul Settore Manifatturiero Italiano, un indicatore composito a una cifra della prestazione del settore manifatturiero derivato da indicatori relativi a nuovi ordini, produzione, occupazione, tempi di consegna dei fornitori e scorte di acquisto, ha registrato a dicembre 45.3, in salita da 44.4 di novembre, segnalando la nona contrazione mensile consecutiva. L’ultimo peggioramento delle condizioni operative, pur rimanendo in generale elevato, è stato il meno pronunciato degli ultimi tre mesi.
La forte contrazione del mese finale del 2023 è stata maggiormente attribuita al calo della produzione e dei nuovi ordini, che in entrambi i casi è stato il nono consecutivo su base mensile. Le aziende hanno collegato il notevole abbassamento dei nuovi ordini all’attuale debolezza della domanda nazionale e di quella estera. Detto ciò, il tasso di declino registrato è stato il minimo in tre mesi.
Le aziende manifatturiere italiane hanno inoltre segnalato a dicembre un calo del volume dei nuovi ordini esteri che, sebbene elevato ha però perso vigore da novembre ed è stato il più lento in cinque mesi. Le aziende partecipanti all’indagine hanno attribuito l’ultimo calo alle condizioni del mercato del Nord Europa, e in particolare della Germania. A seguito del minore afflusso dei nuovi ordini, le aziende hanno ridotto i loro livelli della produzione, sebbene al livello più lento in tre mesi.
I dati di dicembre hanno mostrato qualche segnale di capacità operativa in eccesso presso le aziende manifatturiere in Italia. Continuando la tendenza di declino iniziata a giugno del 2022, a dicembre il livello degli ordini in fase di lavorazione è ancora una volta diminuito. Le aziende lo hanno comunemente associato al ridotto numero di ordini. Il tasso di contrazione è stato elevato ma il minore in dieci mesi. È stata inoltre evidente qualche cautela nelle decisioni riguardanti le assunzioni del personale, e le aziende del settore, dopo i precedenti due mesi di tagli occupazionali, hanno riportato livelli del personale invariati.
Analizzando gli altri indicatori, si evince che le aziende del settore manifatturiero italiano hanno registrato a dicembre il diciannovesimo mese consecutivo di contrazione dell’attività di acquisto, che riflette i tentativi di riduzione delle giacenze dei fattori produttivi e dei costi di magazzino. Il tasso di contrazione è stato elevato e il più veloce da giugno. L’indagine di dicembre ha inoltre osservato l’ennesimo calo delle giacenze degli acquisti che ha toccato il record già raggiunto solo un’altra volta da dicembre del 2011. Le aziende hanno attribuito quest’ultimo calo al minore livello degli ordini.
Diminuisce ancora a dicembre la pressione sulla catena di distribuzione. Per il decimo mese consecutivo i tempi medi di consegna dei fornitori si sono accorciati conseguentemente alla migliore disponibilità di materie prime presso i fornitori. L’entità del miglioramento dei tempi medi di consegna è stata però la minore in 10 mesi.
Continuano a diminuire a dicembre i costi operativi, tendenza questa che ormai si osserva da 11 mesi. Le aziende hanno attribuito questo calo alla contrazione dei costi energetici e delle materie prime. Il tasso di deflazione ha toccato una punta massima per la seconda volta in quattro mesi, ma comunque le aziende hanno deciso di non trasferire totalmente i benefici del calo dei prezzi di acquisto sotto forma di prezzi più bassi per i loro clienti. I loro prezzi di vendita, infatti, si sono ridotti solo leggermente.
Il livello di ottimismo riguardante l’attività dell’anno prossimo a dicembre ha toccato il massimo in tre mesi ed è stato collegato al lancio di diversi prodotti, alla speranza di ripresa della domanda e all’acquisizione di nuovi clienti. Detto questo, la previsione è rimasta al di sotto alla media storica, con alcune aziende che hanno riportato preoccupazioni sul clima economico.
Commento
Commentando i dati PMI, Dr. Tariq Kamal Chaudhry Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Il settore manifatturiero italiano conclude l’anno con un debole trimestre. Malgrado il leggero aumento di dicembre a 45.3, l’HCOB PMI non riesce a trasmettere nessun segnale di speranza, segnando un declino delle condizioni operative dal mese precedente. Parecchie aziende attribuiscono il calo della produzione alla persistente debolezza della domanda nell’intero settore. Secondo le nostre previsioni HCOB a brevissimo termine, per l’ultimo trimestre dell’anno prevediamo una contrazione della produzione industriale in Italia. Il settore manifatturiero in Italia sta attraversando un momento difficile. La produzione è in caduta libera, e l’attività di acquisto è in flessione. Pare che il settore abbia a malapena ordini in fase di lavorazione, che infatti sono risultati in costante calo per un anno e mezzo. Pare che ci sia un barlume di speranza per il manifatturiero italiano. Il livello occupazionale non sta subendo altri colpi e i prezzi di acquisto continuano a diminuire giorno dopo giorno. Parecchi attribuiscono il calo dell’inflazione al crollo dei prezzi energetici e del costo delle materie prime. L’industria italiana sta in particolare beneficiando dal rallentamento globale della domanda del settore manifatturiero. Le previsioni per il settore manifatturiero italiano sono un po’ deludenti. Gli ordini, sia quelli nazionali che quelli esteri sono in caduta libera. Anche se le previsioni sono in leggera crescita rispetto al mese scorso, non sta andando alla grande se consideriamo il quadro generale a lungo termine. Al Consiglio Direttivo di dicembre, la BCE ha segnalato che i tassi di interesse probabilmente rimarranno più alti ancora a lungo e, dal punto di vista del settore manifatturiero, gli alti tassi di interesse hanno un impatto particolarmente negativo.”
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