HCOB PMI® Settore Manifatturiero Eurozona: contrazione più veloce dal 2009 dei prezzi di vendita dei beni dell’eurozona a causa del calo dei costi e crollo della domanda

 HCOB PMI® Settore Manifatturiero Eurozona: contrazione più veloce dal 2009 dei prezzi di vendita dei beni dell’eurozona a causa del calo dei costi e crollo della domanda

Secondo l’ultima indagine HCOB PMI®, ad inizio del terzo trimestre il settore manifatturiero ha osservato un peggioramento della contrazione. I volumi della produzione, i nuovi ordini, il livello occupazionale e l’attività di acquisto hanno tutti riportato un calo più veloce da giugno. Escludendo i mesi colpiti dalle restrizioni pandemiche, le riduzioni osservate per la produzione manifatturiera e la domanda dei beni dell’eurozona sono state le maggiori dalla crisi finanziaria del 2008-09. Questo inoltre è applicabile ad altri indicatori quali i nuovi ordini esteri, il livello del lavoro inevaso e la quantità degli acquisti.

La debolezza dell’economia è stata inoltre visibile nell’Indice HCOB dei Tempi medi di Consegna dei Fornitori, rimasto notevolmente al di sopra della soglia neutra di non cambiamento di 50.0, indicando quindi un nuovo rapido miglioramento delle condizioni della catena di fornitura. Ciò si è riversato sui costi, con i prezzi medi di acquisto in contrazione al tasso più veloce da maggio 2009. Tale variazione ha di conseguenza avuto un impatto sui prezzi di vendita per i beni dell’area euro che sono quindi diminuiti e al tasso maggiore in quasi 14 anni.

L’HCOB PMI® Settore Manifatturiero Eurozona redatto da S&P Global, a luglio si è attestato al di sotto della soglia critica di 50.0 che separa la crescita dalla contrazione per il tredicesimo mese consecutivo. Con 42.7, l’indice è stato in discesa da 43.4 di giugno e ha segnato la sesta contrazione consecutiva dell’indice principale. In generale, gli ultimi dati hanno indicato il peggioramento maggiore delle condizioni manifatturiere da maggio 2020. Detto questo, escludendo i mesi affetti dalle restrizioni pandemiche, l’indice HCOB PMI Manifatturiero dell’Eurozona ha registrato il valore minimo dalla crisi finanziaria globale.

A livello nazionale, una debolezza particolarmente elevata è stata osservata in Germania e in Austria, con i PMI principali che hanno raggiunto i livelli minimi rispettivamente da maggio e da aprile 2020. La seconda e la terza economia dell’eurozona più grandi, Francia e Italia, hanno inoltre riportato un forte deterioramento da giugno. Il settore manifatturiero greco ha però continuato ad andare contro tendenza, registrando una forte espansione che è stata la più veloce in oltre un anno.

I dati dell’indagine hanno evidenziato una considerevole contrazione della produzione manifatturiera dell’eurozona. Analizzando i tre sottosettori, malgrado la debolezza sia stata generale, un calo significativo della produzione arriva dal settore dei beni intermedi. Le condizioni della domanda sono state notevolmente deboli durante l’ultima indagine, anche se sono stati i produttori dei beni capital ad aver registrato il peggioramento più veloce dei nuovi ordini, seguito dai produttori dei beni intermedi.

Ad inizio del terzo trimestre, i manifatturieri dell’eurozona hanno registrato un forte calo dei nuovi ordini ricevuti dall’estero, incluso il commercio intra eurozona. La domanda per i beni manifatturieri della zona euro, infatti, escludendo i mesi affetti dalle restrizioni pandemiche, è crollata al tasso più veloce da aprile 2009.

In risposta alle minori pressioni sulla domanda, le fabbriche dell’eurozona hanno tagliato a luglio l’attività degli acquisti. Anche la riduzione della produzione così come i forti sforzi di riduzione degli inventari sono state le ragioni citate per tale riduzione. In generale, il calo degli acquisti dei beni è stato il più veloce da maggio 2020 e di conseguenza le giacenze elle materie prime e dei semilavorati presso le aziende a luglio si sono ridotte al tasso più veloce in appena più di dieci anni e mezzo. Le giacenze dei prodotti finiti sono calate marginalmente e per il terzo mese consecutivo.

A causa del rapido peggioramento delle condizioni della domanda e per sostenere, qualora possibile, i volumi della produzione, le imprese manifatturiere dell’eurozona hanno concentrato le loro energie sul loro lavoro inevaso. Di conseguenza, gli ordini in fase di lavorazione sono diminuiti notevolmente a luglio e, escludendo i mesi affetti dalle restrizioni pandemiche da Covid-19, al tasso maggiore da aprile 2009.I livelli occupazionali manifatturieri di luglio, anche se marginalmente, sono diminuiti per il secondo mese consecutivo.

In un’altra manifestazione di condizioni di debolezza economica, gli ultimi dati hanno segnalato chiari segnali di capacità produttiva in eccesso presso i fornitori manifatturieri dell’eurozona. I tempi medi di consegna a luglio si sono accorciati considerevolmente, segnando il sesto mese consecutivo di miglioramento delle prestazioni dei fornitori.

Durante il mese di luglio pare che la maggiore competizione tra i fornitori abbia spinto le loro tariffe al ribasso, favorendo un abbassamento ulteriore dei prezzi di acquisto dei beni manifatturieri. Il calo dei costi è stato elevato e il più veloce da maggio 2009. I minori prezzi pagati per il materiale, assieme alla debole pressione sulla domanda, hanno spinto i manifatturieri dell’eurozona a ridurre i loro prezzi di vendita per il terzo mese consecutivo, ad un livello che è stato il maggiore in quasi 14 anni.

Classifica PMI® Manifatturiero per paese di luglio

Grecia 53.5 massimo in 14 mesi

Spagna 47.8 minimo in 7 mesi

Irlanda 47.0 minimo in 38 mesi

Paesi Bassi 45.3 massimo in 4 mesi

Francia 45.1 (flash: 44.5) minimo in 38 mesi

Italia 44.5 massimo in 2 mesi

Germania 38.8 (flash: 38.8) minimo in 38 mesi

Austria 38.8 minimo in 39 mesi

Commento

Analizzando i dati PMI, Dr. Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato:

Pare che la recessione del manifatturiero rimarrà ancora un po’. Il maggiore declino della produzione, dei nuovi ordini e del volume degli acquisti di inizio del terzo trimestre conferma la nostra idea che il corso generale dell’economia sa turbolento durante la seconda parte dell’anno.

La difficoltà del settore manifatturiero è il risultato del classico ciclo delle giacenze, dove le aziende hanno acquistato troppo materiale. Le imprese quindi si stanno adattando alla nuova realtà di ridotta domanda e tempi medi di consegna più veloci, e ci sa qualche reazione esagerata in termini di destoccaggio. Di conseguenza, sono previsti nel 2024nuovi aumenti dei livelli di magazzino, facendo uscire il settore dalla contrazione. Fino a quel momento avremo davanti tempi difficili.

Lennesimo e ulteriore peggioramento del livello del lavoro inevaso ha causato, anche se modestamente, una nuova riduzione dei livelli del personale. Le aziende manifatturiere hanno sofferto per il calo globale di questo settore, specialmente per ordini diretti verso le destinazioni chiave quali USA e Cina. I nuovi ordini esteri, incluso il traffico intra eurozona, pertanto, sono diminuiti molto velocemente.

La Banca Centrale Europea sarà quindi felice di osservare che la deflazione dei prezzi di vendita ha preso di nuovo vigore, diminuendo al tasso più rapido in quasi 14 anni. Detto questo, la preoccupazione sull’inflazione dei servizi rimane ancora in cima all’ordine del giorno.”

Partecipa alla discussione

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.