HCOB PMI®: Settore edile italiano ancora in contrazione
Il settore edile italiano ha continuato a registrare un calo dell’attività nel mese di maggio, con una diminuzione della produzione in tutti e tre i sottosettori monitorati dall’indagine. La mancanza di nuovi ordini è rimasta il fattore principale alla base della riduzione dell’attività e ha continuato a scoraggiare le imprese dall’acquistare nuovi materiali. Il calo della domanda di fattori produttivi è stato tuttavia vantaggioso per le imprese, in quanto l’inflazione dei prezzi dei prezzi di acquisto ha continuato a diminuire e le difficoltà sul fronte dell’offerta si sono attenuate. La fiducia nel futuro è rimasta positiva e i costruttori hanno continuato ad assumere nuovo personale.
L’Indice HCOB PMI® Settore Edile Italiano (Purchasing Managers’ Index®), che misura le variazioni su base mensile dell’attività totale del settore, è sceso a 47.9 a maggio, in calo rispetto al 49.0 di aprile e in linea con una flessione più marcata dell’attività. Maggio ha segnato il sesto mese consecutivo di contrazione della produzione.
Ancora una volta, l’attività si è ridotta in tutti i sottosettori. L’ingegneria civile ha continuato a riportare i risultati peggiori, nonostante il ritmo del calo sia diminuito rispetto ad aprile. La flessione delle attività edile residenziale e non residenziale ha accelerato rispetto ad aprile.
Gli ultimi dati hanno mostrato che i nuovi contratti ricevuti dai costruttori italiani hanno continuato a diminuire a maggio, estendendo l’attuale flessione a sei mesi. Il tasso di contrazione è stato anche un po’ più netto, con un’accelerazione che ha raggiunto il livello più alto da febbraio. Il modesto calo degli ordini riflette la persistente incertezza economica. Diversi intervistati hanno aggiunto che le inondazioni verificatesi in alcune regioni nel mese di maggio hanno limitato l’acquisizione di nuove commesse.
Le imprese edili hanno reagito alla debolezza del mercato riducendo l’attività di acquisto nel mese di maggio. È il sesto mese consecutivo che si registra un calo, anche se l’ultima flessione è stata la più lenta della serie. La riduzione dell’attività di acquisto ha contribuito a spiegare un relativo miglioramento della disponibilità di fattori produttivi. Sebbene i tempi di consegna si siano nuovamente allungati a maggio, il rallentamento è stato modesto e il più pronunciato da settembre 2017. Nei casi in cui i tempi sono peggiorati, i partecipanti hanno menzionato difficoltà d’approvvigionamento da parte dei fornitori.
Il calo della domanda di fattori produttivi ha pesato sull’inflazione dei costi nel mese di maggio. Sebbene l’energia e alcune altre materie prime abbiano registrato un aumento, l’incremento complessivo dei prezzi d’acquisto è stato il più lento in tre anni di inflazione continua. Le tariffe applicate dai subappaltatori sono aumentate notevolmente, anche se in una misura tra le più deboli dall’inizio del 2021. L’utilizzo dei subappaltatori è stato leggermente inferiore rispetto ad aprile.
Nonostante la flessione dell’attività e dei nuovi contratti, a maggio i costruttori hanno scelto in media di assumere altri lavoratori. I dati più recenti segnalano che si tratta del settimo mese consecutivo di crescita, in quanto le imprese hanno cercato di rafforzare la capacità nei loro cantieri. Anche alcune proiezioni positive sull’attività hanno contribuito a incoraggiare le assunzioni. La fiducia nel futuro è stata segnalata per il nono mese consecutivo, grazie alle speranze di nuove opportunità di appalto legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Tuttavia, le preoccupazioni riguardo alla regolamentazione e alla ridotta disponibilità di budget presso i clienti hanno fatto sì che la fiducia scendesse al minimo degli ultimi tre mesi.
Commento
Analizzando i dati PMI, Tariq Kamal Chaudhry Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “La debolezza del settore edile sta diventando più persistente. Il valore di 47.9 dell’HCOB PMI per il settore edile italiano invia un segnale preoccupante. Rispetto al mese precedente, l’indice è sceso di poco più di un punto ed è stato in territorio di contrazione dallo scorso dicembre. Ci aspettiamo quindi che la produzione del settore, che secondo l’ISTAT si è già indebolita fino a una crescita trimestrale dell’1.5% nel primo trimestre 2023, si contrarrà ulteriormente nel trimestre in corso. Sebbene l’umore nel settore edile sia generalmente cupo, l’ingegneria civile sembra essere particolarmente in difficoltà. Ciò è dovuto principalmente alla diminuzione della domanda di servizi edili statali e alla delusione rispetto all’avanzamento dei progetti nell’ambito del progetto NextGenerationEU della Commissione Europea. L’HCOB PMI per il settore edile italiano mostra inoltre che le preoccupazioni delle imprese edili per i problemi legati ai tempi di consegna e ai prezzi degli input si stanno attenuando solo gradualmente. Se si considerano anche le più difficili condizioni di rifinanziamento, la situazione potrà solo peggiorare. Data l’attuale cupa situazione, è quindi positivo che i costruttori mantengano un barlume di speranza. Questo deriva soprattutto dalla forte crescita dell’occupazione. Le aziende intervistate parlano di piani d’avvio di nuovi cantieri e si aspettano di beneficiare delle gare d’appalto legate al programma NextGenerationEU. Tuttavia, la regolamentazione e i potenziali problemi di bilancio dei clienti sono stati identificati come rischi negativi per la crescita”.