HCOB PMI®: l’economia dell’eurozona inizia il quarto trimestre in stagnazione

 HCOB PMI®: l’economia dell’eurozona inizia il quarto trimestre in stagnazione

Le imprese dell’eurozona iniziano l’ultimo trimestre del 2024 in stagnazione, come rivelano gli ultimi dati dell’indagine HCOB PMI®, con le due più grandi economie del blocco della moneta unica, la Germania e la Francia, che hanno riportato livelli di contrazione dell’attività economica che hanno controbilanciato le espansioni riportati dagli altri paesi. L’assenza di crescita è dovuta all’ulteriore indebolimento delle condizioni della domanda e il crollo maggiore dell’occupazione da dicembre 2020.

Anche la fiducia è diminuita per il quinto mese consecutivo toccando i minimi di quest’anno.

Se si esaminano i prezzi, i tassi di inflazione sia dei costi che dei prezzi di vendita hanno indicato una variazione minima, segnando perciò i valori più deboli in più di tre anni e mezzo.

A ottobre e una volta destagionalizzato, l’Indice HCOB PMI della Produzione Composita dell’Eurozona, che consiste in una media ponderata dell’Indice HCOB PMI della Produzione Manifatturiera e dell’Indice HCOB PMI dell’Attività Terziaria, ha registrato 50.0, ovvero nessuna variazione dei livelli di produzione del settore privato rispetto al mese precedente. Tale valore segna un incremento rispetto a 49.6 di settembre, ma resta nettamente inferiore alla media d’indagine di 52.5.

La stagnazione dell’economia dell’eurozona cela decisamente la divergenza delle tendenze settoriali. L’attività terziaria è aumentata per il nono mese consecutivo e segnando persino valori maggiori, mentre la produzione manifatturiera è fortemente diminuita.

Tra le nazioni dell’eurozona i cui PMI compositi sono disponibili, i dati dell’indagine di ottobre hanno segnalato risultati diversi. Sono di nuovo le due principali economie dell’eurozona, Germania e Francia, che continuano a frenare la prestazione del blocco della moneta unica. Tuttavia, se la Francia è scesa ancora di più in contrazione, il deterioramento della Germania è rallentato. In queste due nazioni, il calo dell’attività è riuscito a controbilanciare la crescita del resto delle nazioni dell’eurozona. La Spagna, nonostante a ottobre abbia leggermente perso vigore, ha mantenuto ancora una volta il primato di crescita più veloce dell’eurozona. Irlanda e Italia hanno indicato rialzi modesti, con quest’ultima che ha segnalato una ripresa dell’espansione.

All’inizio dell’ultimo trimestre del 2024, i livelli di nuove commesse ricevute dal settore privato dell’eurozona si sono ridotti per il quinto mese consecutivo. Il forte (ma indebolito) declino della domanda ricevuta dal manifatturiero si è accompagnato al più rapido calo delle vendite del terziario da gennaio. Gli ordini di prodotti industriali hanno registrato un calo maggiore rispetto ai servizi, anche perché il manifatturiero sta vivendo una riduzione delle vendite estere maggiore (compresi gli scambi commerciali intra-eurozona). A livello aggregato, ottobre segna il trentaduesimo mese consecutivo di calo dei nuovi affari esteri.

Nei paesi dell’eurozona, iI volume degli ordini inevasi di ottobre si è ridotto, visto che la minore domanda ha permesso alle aziende di concentrare maggiormente le risorse sulle commesse non ancora completate. Questa riduzione mensile, oltre a essere la diciannovesima consecutiva, è stata forte e settorialmente ampia. Di conseguenza, a inizio del terzo trimestre, le aziende dell’eurozona hanno ridotto la loro capacità operativa registrando un tasso di licenziamento che, anche se marginale, è stato il più rapido da dicembre 2020. I tagli occupazionali sono esclusivamente manifatturieri, mentre gli organici terziari sono rimasti quasi stagnanti.

Le aziende monitorate a ottobre nel blocco dell’eurozona hanno indicato minor ottimismo sulle previsioni dell’attività nei prossimi dodici mesi, con la fiducia che ha indicato un indebolimento per il quinto mese consecutivo ed ha segnato i valori minimi di quest’anno.

I dati HCOB PMI hanno nel frattempo continuato a indicare una persistente pressione dei costi nell’eurozona. Il tasso di inflazione dei costi, oltre che essere nettamente inferiore alla media di lungo termine, è stato simile a quello di settembre e il terzo più debole in quasi quattro anni. Le aziende dell’eurozona hanno aumentato solo modestamente i prezzi di vendita, segnando il secondo valore più lento da febbraio 2021.

Classifica nazionale dell’Indice PMI della Produzione Composita: ottobre

Spagna55.2minimo in 2 mesi
Irlanda52.6massimo in 2 mesi
Italia51.0massimo in 4 mesi
Germania48.6 (flash: 48.4)massimo in 3 mesi
Francia48.1 (flash: 47.3)minimo in 8 mesi

HCOB PMI® del Terziario dell’Eurozona

Da 51.4 di settembre, l’Indice HCOB PMI dell’Attività Terziaria dell’Eurozona di ottobre è lievemente salito a 51.6, muovendosi quindi sempre più verso l’espansione (con valori superiori a 50.0). La posizione dell’indice di ottobre rappresenta complessivamente una crescita modesta e accelerata dell’attività terziaria dell’eurozona, anche se ad un tasso debole rispetto ai parametri storici.

La domanda ricevuta ad ottobre dalle aziende dei servizi dell’eurozona è stata limitata. I nuovi ordini sono diminuiti per il secondo mese consecutivo e al tasso più veloce da gennaio. Sono soprattutto le vendite effettuate a clienti esteri ad aver registrato un calo, con il rispettivo indice HCOB dei nuovi affari esteri inferiore agli ordini totali che ha segnato il calo più elevato degli ultimi dieci mesi.

Gli ordini terziari inevasi si sono ridotti poiché il ridotto flusso di commesse ha spinto le aziende a smaltire il cumulo di commesse in giacenza. L’occupazione è comunque aumentata, anche se il tasso di creazione occupazionale è stato marginale e il più debole da febbraio 2021. Nelle loro previsioni sull’attività dei prossimi 12 mesi, le aziende monitorate hanno mostrato ottimismo nella crescita anche se la fiducia è diminuita rispetto a settembre,

Infine, i dati dell’indagine di ottobre hanno segnalato un aumento accelerato dei costi e dei prezzi di vendita, anche se i tassi d’inflazione sono stati simili a quelli di settembre.

Commento

Analizzando i dati PMI, Dr. Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso la Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Crescita e stabilità non sono le prime parole che assoceresti all’attuale situazione economica dell’eurozona. Eppure, questo è esattamente quanto il settore terziario ha fornito finora: una crescita stabile dai primi mesi dell’anno. La modesta espansione del terziario è stata cruciale nel mantenere fuori dalla recessione l’unione monetaria. Una minore inflazione e l’aumento dei salari si traduce in maggiore consumo privato, che da supporto al terziario, il che alimenta la nostra fiducia sul fatto che le aziende terziarie continueranno ad accrescere la loro attività. Prevediamo inoltre una probabile ripresa dei nuovi ordini, che negli ultimi due mesi si sono alquanto ridotti. Con il PMI Composito di ottobre a 50.0, non è certo che si riesca a scongiurare la stagnazione dell’economia dell’eurozona. La nostra previsione a brevissimo termine per il quarto trimestre, basata su indicatori quali il PMI e diversi altri, segnala una leggera contrazione, ma una crescita del PIL potrebbe ancora esse possibile se nei prossimi due mesi il settore manifatturiero migliora e per questo ottobre fornisce una certa speranza, seppure molto provvisoria. Nell’ultima conferenza stampa della BCE, Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, ha detto che l’inflazione terziaria continua a essere elevata e gli indicatori PMI sui prezzi supportano questo scenario. Ad ottobre, i costi sono aumentati più rapidamente che nei mesi precedenti, così come i prezzi di vendita. Dal nostro punto di vista, questa persistenza è strutturale e collegata a una carenza di manodopera dovuta a cause demografiche, carenza che esercita pressioni al rialzo sui salari. In questo contesto, per la BCE sarà difficile, se non impossibile, raggiungere un obiettivo del 2% di inflazione in modo sostenibile.”

Immagine di frimufilms su Freepik

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