HCOB PMI®: le aziende terziarie in Italia registrano la prima contrazione dei nuovi ordini del 2024
Continuando un andamento mensile che si ripete da inizio anno, l’economia terziaria italiana di agosto ha continuato a crescere. Tuttavia, la crescita dell’attività è stata solo marginale, con la prima contrazione registrata dai nuovi ordini. Allo stesso tempo, la pressione dei costi si è ridotta fino ad arrivare al valore minore da aprile 2021.
Come segnale positivo, la creazione occupazionale è stata sostenuta, con un tasso di crescita ancora storicamente elevato malgrado sia rallentato per il terzo mese consecutivo. Anche se le aziende monitorate si sono di nuovo mostrate fiduciose in merito all’attività futura, il livello di ottimismo è stato il più debole da ottobre dello scorso anno.
L’Indice HCOB PMI® dell’Attività Terziaria in Italia, il principale di questa indagine, è lievemente diminuito passando da 51.7 di luglio a 51.4 di agosto e segnalando un altro mese di crescita della produzione. Quest’ultimo incremento prolunga la sequenza di crescita iniziata a gennaio 2024 e il campione intervistato lo ha collegato all’introduzione di nuovi clienti. Anche se in marginale espansione, si tratta dell’incremento più debole in sette mesi.
La crescita dell’attività è stata forte anche se ad agosto si è di nuovo registrata una riduzione dei nuovi ordini, il cui calo è stato solo lieve, ma ha però fornito il primo segnale di debolezza della domanda nell’arco di quest’anno. Alcune aziende lo hanno collegato a un calo di interesse da parte dei clienti.
Da quanto riportato dal campione intervistato, a contribuire a quest’ultimo calo delle vendite totali è stato l’indebolimento della domanda estera, cresciuta invece nei cinque mesi precedenti. Il tasso di riduzione è stato peraltro il più veloce da novembre 2023 (insieme a quello di gennaio) e complessivamente moderato.
Per dare supporto all’attuale carico di lavoro, le aziende terziarie italiane hanno continuato ad assumere nel mese di agosto. Con il calo della domanda di servizi, il tasso di crescita occupazionale è rallentato ai minimi da gennaio, registrando valori complessivamente marginali.
La continua crescita occupazionale di agosto, e il ridotto volume di ordini ricevuto, ha diminuito drasticamente il livello di lavoro inevaso nel settore terziario italiano. Il tasso di contrazione è stato oltretutto il più veloce da gennaio 2021.
Alla domanda sulle prospettive economiche nei prossimi 12 mesi, le aziende intervistate del settore terziario in Italia hanno complessivamente mostrato fiducia in una crescita della produzione. L’ottimismo è stato spesso collegato alla speranza di acquisire nuovi clienti e condizioni geopolitiche migliori. Il livello di fiducia di agosto è però di nuovo sceso al valore più debole dallo scorso ottobre.
Concludendo, in merito ai prezzi, le aziende terziarie intervistate hanno continuato a riportare aumenti dei costi sostenuti, alcune biasimando le maggiori spese legate a salari e servizi. Anche se elevato, quest’ultimo tasso di inflazione dei costi, sceso al di sotto della media di lungo termine, è stato il più debole in 40 mesi. Il settore ha tuttavia registrato il più forte aumento delle tariffe applicate ai clienti degli ultimi tre mesi.
Commento
Analizzando i dati PMI finali del Settore Terziario in Italia, Dr Tariq Kamal Chaudhry, Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Il settore terziario italiano resta la forza trainante dell’economia. Tuttavia, sta diventando sempre più evidente quanto questa trazione economica stia perdendo vigore ed efficacia. È dall’inizio del secondo trimestre che si avverte un notevole rallentamento della crescita, anche se il settore terziario di agosto segnala ancora un’espansione con l’indice HCOB PMI a 51.4. La crescita del settore va in parallelo con prezzi in salita. I costi sostenuti dalle aziende terziarie italiane continuano a salire rapidamente, con il campione intervistato che riporta spese maggiori per il personale e i servizi di supporto. Come segnale positivo, l’inflazione dei costi è notevolmente rallentata rispetto al mese precedente, toccando i minimi in 40 mesi. Al contrario, le tariffe applicate ai clienti finali salgono molto più lentamente, evidenziando le difficoltà delle aziende nel trasferire l’aumento dei costi ai clienti. Le prospettive future del settore terziario italiano non danno di certo speranza. Rispetto a luglio, sia il volume di ordini totale che estero è diminuito, insieme al lavoro inevaso, aumentando l’incertezza su uno slancio futuro. Se ci si aspetta ancora una crescita nei prossimi 12 mesi, il livello di ottimismo è significativamente inferiore alla media storica. Alcune aziende del terziario hanno espresso preoccupazione sulla situazione economica italiana, che si rispecchia anche nell’andamento occupazionale. Le assunzioni continuano, ma a un tasso notevolmente rallentato, mostrando un settore che, anche se in espansione, sta perdendo vigore.”