Il settore terziario italiano è tornato in crescita a fine anno, in controtendenza con il breve periodo di contrazione di novembre. Tuttavia, le condizioni della domanda non sono riuscite a riprendersi in pieno poiché i nuovi ordini sono diminuiti per il secondo mese consecutivo, anche se di poco.
Le aziende terziarie italiane hanno continuato a riportare notevoli pressioni sui costi, le più alte degli ultimi cinque mesi, che hanno provocato un maggiore incremento dei prezzi alla vendita.
La buona notizia è che a dicembre la fiducia sulle prospettive dei prossimi dodici mesi è migliorata e sono anche aumentate le assunzioni di nuovo personale.
L’indice principale di questo rapporto, ovvero l’Indice HCOB PMI® dell’Attività Terziaria in Italia è salito a 50.7 a dicembre da 49.2 di novembre. Questo risultato è cruciale perché indica un rientro in zona di espansione dopo il breve periodo di declino dello scorso mese, registrando un valore superiore alla soglia di 50.0 che separa la crescita dalla contrazione. In base ai dati raccolti, l’incremento dell’attività nel settore rispecchia l’aumento del carico di lavoro e l’acquisizione di nuovi clienti. Il tasso totale d’espansione è stato comunque marginale e più debole della media storica.
Il fattore che ha limitato l’attività sembra sia stato il minore flusso di ordini, che le aziende intervistate hanno di nuovo menzionato a dicembre. Nel corso del 2024, salgono dunque a quattro i mesi in cui le nuove commesse hanno indicato un declino mensile. Il campione di aziende monitorato ha spesso riferito che i clienti si trattengono dal fare ordini a causa dell’attuale clima economico e, in particolare, della crisi del settore automobilistico. Ciò detto, la velocità di contrazione complessiva è stata solo marginale e notevolmente inferiore a quella di novembre.
Nel frattempo, il calo delle esportazioni registrato a dicembre è peggiorato, segnalando la maggiore contrazione osservata in oltre un anno. I dati raccolti hanno segnalato un calo d’interesse in particolare da parte dei clienti europei.
Per quanto riguarda l’occupazione, il livello di assunzioni è stato sostenuto, come avvenuto nel corso del 2024, con l’unica eccezione del mese di ottobre. Anche se minimo, il tasso di creazione di posti lavoro è stato il più alto da luglio ed elevato rispetto agli standard storici.
Nel mese di dicembre, i fornitori di servizi in Italia hanno continuato a ridurre I livelli di ordini inevasi. Nonostante il rialzo più rapido dei livelli occupazionali, il tasso di riduzione delle commesse in giacenza è rallentato ed è risultato lieve in generale.
Sul fronte dei prezzi, l’indagine di dicembre ha riportato un incremento delle pressioni sui costi, con tassi d’inflazione forti nonché i maggiori in cinque mesi. Gli aumenti dei costi derivano a quanto pare dalla combinazione tra i maggiori costi salariali, delle materie prime, dei servizi ed energetici.
Allo stesso tempo, le aziende terziarie si sono mostrate leggermente più aggressive nello stabilire le loro tariffe nel tentativo di trasferire l’aumento dei costi ai clienti. Il tasso di inflazione dei prezzi alla vendita, benché sia stato il più rapido in quattro mesi, è risultato moderato.
Guardando in avanti, a dicembre le aziende del settore hanno continuato a mostrare fiducia sul futuro dell’attività nell’anno a venire. Speranze di migliori condizioni geopolitiche e previsioni positive sulla crescita sono state le ragioni elencate che hanno alimentato l’ottimismo. Nonostante sia aumentata nel corso del mese, la fiducia è rimasta debole rispetto alla media storica.
Commento
Analizzando i dati PMI finali del Settore Terziario in Italia, Jonas Feldhusen, Junior Economist presso la Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “A fine anno, le aziende dei servizi in Italia hanno segnalato notizie positive, con l’indice HCOB PMI® dell’Attività Terziaria di dicembre in crescita, riuscendo a bilanciare in parte la contrazione osservata a novembre. L’Indice HCOB PMI Composito, una media ponderata degli indici del manifatturiero e del terziario, è migliorato in generale restando però ancora in stagnazione a causa della debolezza del settore che produce beni. Secondo le nostre previsioni HCOB a brevissimo termine, anche il PIL italiano del quarto trimestre dovrebbe risultare in stagnazione. In base ai dati raccolti nell’indagine HCOB PMI di dicembre, i prezzi d’acquisto affrontati dalle aziende terziarie sono rimasti elevati, con pressioni provenienti da diversi costi, i maggiori dei quali sembrano essere quelli salariali ed energetici. Questi incrementi stanno influenzando i prezzi alla vendita, anch’essi aumentati a dicembre. Ciò indica che almeno qualche costo può essere trasferito ai clienti finali. Il tasso totale di inflazione delle tariffe applicate è risultato moderato. A dicembre, le attività terziarie in Italia sono aumentate leggermente ma è necessario mantenersi cauti nell’interpretare questo dato, visto che nel mese precedente l’indice aveva evidenziato una contrazione. Il flusso totale degli ordini ricevuti a dicembre si è ridotto per il secondo mese consecutivo, con gli ordini destinati all’estero che seguono ormai questa tendenza al ribasso da diverso tempo. In aggiunta, il volume delle commesse inevase sta ormai riducendosi da qualche mese. L’immagine di ciò che potrebbe accadere nei prossimi mesi è desolante, e le previsioni per gli affari sono inferiori alla media stabilita nel 2024.”