HCOB PMI®: ancora in crisi il settore edile italiano con nuove diminuzioni dell’attività e dei nuovi ordini
Dopo il nuovo calo di aprile, il settore italiano delle costruzioni ha registrato un’ulteriore contrazione a maggio, anche se a un ritmo più contenuto. La flessione è stata in parte determinata da un calo sostenuto dei nuovi ordini, connesso alla debole domanda osservata in tutto il settore.
Conseguentemente, la combinazione di dimissioni volontarie e il calo dei nuovi ordini ricevuti ha portato le imprese a ridurre, per la prima volta in oltre un anno e mezzo, il numero di dipendenti. Le imprese hanno anche ridotto la spesa per i fattori produttivi, con un calo delle quantità acquistate che è stato il più forte in nove mesi.
Nonostante questo, le imprese edili italiane si sono mostrate ottimiste rispetto alle previsioni per la produzione futura con il livello di fiducia più alto in due anni.
L’Indice HCOB PMI® Settore Edile Italiano (Purchasing Managers’ IndexTM), che misura le variazioni su base mensile dell’attività totale del settore, è salito dal 48.5 di aprile al 49.0 di maggio, pur rimanendo bloccato al di sotto della soglia critica di 50.0 segnalando un’ulteriore contrazione.
La flessione sostenuta è stata collegata dalle imprese a un numero ridotto di nuovi ordini. Alcune aziende hanno inoltre dichiarato che l’attività è stata ostacolata da avverse condizioni meteorologiche, in particolare dalle forti piogge.
Due dei tre sottosettori monitorati hanno registrato contrazioni dell’attività. Il peggiore è stato quello dell’edilizia residenziale che ha registrato la contrazione più forte in quasi un anno e mezzo, mentre il calo nel settore dell’ingegneria civile si è attenuato a maggio. Nel frattempo, l’attività dell’edilizia non residenziale ha registrato un nuovo aumento delle attività dopo la breve contrazione di aprile.
I livelli complessivi di attività sono stati ridimensionati parallelamente al calo delle nuove commesse. I dati di maggio hanno segnalato la seconda contrazione mensile consecutiva dei nuovi ordini, dopo sei mesi di crescita. Tuttavia, il ritmo del calo è diminuito nel corso mese risultando complessivamente modesto.
In un periodo di domanda debole, le aziende edili italiane hanno mostrato crescenti segnali di protezione del flusso di cassa a maggio, con il numero di buste paga ridotto per la prima volta in poco più di un anno e mezzo e al ritmo più rapido dal settembre 2022. L’evidenza aneddotica ha anche rivelato che il recente calo dei livelli di manodopera è stato in parte causato da dimissioni volontarie.
I costruttori si sono ancora mostrati cauti negli acquisti, scesi adesso per tre mesi consecutivi. Inoltre, l’attività di acquisto è calata al ritmo più rapido in nove mesi. Allo stesso tempo, la performance dei venditori è nuovamente peggiorata, ma al ritmo meno pronunciato in dieci mesi.
Nel frattempo, i prezzi pagati per i fattori produttivi hanno continuato a crescere. L’ultimo aumento ha segnato esattamente quattro anni di incrementi mensili consecutivi. Sebbene forte, il tasso di inflazione a maggio è stato notevolmente contenuto rispetto alla media stabilita in questo periodo di aumenti dei prezzi d’acquisto. I partecipanti hanno detto che la principale fonte di pressione inflazionistica è stata l’aumento dei costi delle materie prime e dei trasporti.
Concludendo, la prolungata flessione non è riuscita a smorzare le aspettative future delle imprese a maggio e, anzi, i costruttori in tutta Italia hanno registrato il maggiore ottimismo in due anni. Secondo le prove aneddotiche questo sentimento positivo è stato provocato da previsioni di aumenti di nuove commesse e l’acquisizione di nuovi contratti.
Commento
Analizzando i dati PMI, Dr Tariq Kamal Chaudhry Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Il settore edile sta avendo difficoltà a prendere vigore. A maggio, l’indice principale HCOB PMI dell’Attività Edile in Italia, con 49.0, resta in contrazione per il secondo mese consecutivo. Anche se il valore dell’indice è aumentato un po’ rispetto al mese precedete, il settore continua a sentire il forte peso degli alti tassi d’interesse, che la BCE dovrebbe presto ridurre. L’edilizia non residenziale è l’unico sottosettore che da un po’ di forza all’edilizia italiana. Mentre il settore dell’ingegneria civile sta avendo difficoltà, è quello dell’edilizia residenziale che sta soffrendo di più. Rimangono ancora le difficoltà scaturite dalla notevole riduzione del programma del Superbonus, che aveva promesso ai proprietari rimborsi fiscali per i costi di rinnovamento delle case se le rendevano più ecologiche. In controtendenza l’attività commerciale sta mostrando una crescita modesta, dopo la contrazione del mese precedente. Il settore edile italiano geme sotto il peso degli incrementi dei prezzi. Anche se le pressioni dei costi si sono indebolite leggermente rispetto al mese precedente, i prezzi sono ancora in salita. Nonostante la debole domanda sia le tariffe dei subappaltatori che i prezzi d’acquisto sono cresciuti. Questi ultimi sono aumentati soprattutto a causa degli incrementi dei prezzi delle materie prime e dei costi di trasporto. Le prospettive non sono chiare. Nel medio termine, la contrazione degli ordini suggerisce l’improbabilità di una ripresa, il che è anche riflesso nell’approccio cauto delle aziende nell’assumere nuovo personale. Tuttavia, rispetto al lungo termine, le aziende edili italiane sono piuttosto ottimiste, grazie soprattutto a previsioni di crescita degli ordini e di acquisizione di nuovi contratti.”