HCOB PMI®: ancora in contrazione il manifatturiero dell’eurozona, trascinato giù da Germania e Francia

 HCOB PMI®: ancora in contrazione il manifatturiero dell’eurozona, trascinato giù da Germania e Francia

Le aziende manifatturiere della zona euro sono rimaste sotto pressione a metà del terzo trimestre, con ulteriori contrazioni della produzione nella maggior parte delle nazioni coperte dall’indagine. Il flusso totale dei nuovi ordini è sceso al tasso maggiore del 2024, provocando sforzi per tagliare i costi tramite riduzioni degli acquisti, dell’occupazione e delle scorte. La fiducia delle aziende è inoltre calata ai minimi in cinque mesi.

Tuttavia, nonostante la rapida contrazione delle vendite, i prezzi sono saliti per la prima volta da aprile 2023 riportando il terzo mese consecutivo di incrementi di costi operativi.

L’HCOB PMI del Settore Manifatturiero Eurozona, che misura lo stato di salute delle aziende manifatturiere dell’eurozona ed è redatto da S&P Global, ad agosto ha registrato 45.8, così come era successo sia a giugno che a luglio, indicando quindi un altro solido peggioramento delle condizioni operative del settore manifatturiero nell’area dell’euro. L’indice principale ha registrato valori al di sotto della soglia di non cambiamento di 50.0 sin da luglio 2022.

Tra le nazioni monitorate dalle indagini PMI, sono state le due più grosse economie, Germania e Francia, frenare maggiormente i risultati complessivi di agosto con peggioramenti del manifatturiero in ambedue i paesi. Gli unici paesi che hanno riportato una crescita sono stati la Grecia, la Spagna e l’Irlanda, anche se nei primi due i tassi di miglioramento hanno rallentato.

Le prestazioni delle aziende manifatturiere sono state aggravate da un’altra netta contrazione dei nuovi ordini. Il declino totale delle vendite è stato il maggiore dell’anno in corso e generalmente in linea con la media osservata nell’attuale serie di 28 mesi di contrazione della domanda. Sono stati anche registrati indebolimenti degli ordini dall’estero, con tassi di contrazione ai massimi in otto mesi.

L’aggravamento delle vendite ha posto maggior pressione sugli ordini inevasi del settore come mezzo per sostenere la produzione. Infatti, i volumi di ordini in fase di lavorazione sono diminuiti al tasso più rapido da febbraio. La contrazione della produzione ha rallentato leggermente ed è stata notevolmente più lieve di quella dei nuovi ordini.

Sforzi di contenimento e tagli dei costi sono comunque stati osservati in tutte le indagini di agosto. Le quantità d’acquisto sono diminuite a un tasso non solo elevato ma anche il maggiore da aprile. Per il diciannovesimo mese consecutivo, il volume delle giacenze degli acquisti si è contratto, mentre le giacenze di prodotti finiti sono anche scese. I tassi di contrazione hanno comunque rallentato in ambedue i casi.

Contemporaneamente i livelli occupazionali si sono ridotti ancora a metà del terzo trimestre, estendendo l’attuale serie di tagli a 15 mesi. L’abbassamento dei livelli di manodopera ha coinciso con un altro mese di indebolimento della fiducia delle aziende. Le prospettive generali di crescita della produzione nei prossimi dodici mesi sono arrivate ai livelli minimi mai registrati da marzo e al di sotto della media di lungo termine.

Per il terzo mese consecutivo le aziende manifatturiere dell’eurozona hanno riportato un incremento dei costi totali d’acquisto con un tasso d’inflazione leggermente rallentato ma vicino ai massimi su 18 mesi registrati a luglio. Nonostante le nette e continue contrazioni dei nuovi ordini, i produttori di beni dell’eurozona hanno incrementato i prezzi alla vendita per la prima volta da aprile 2023. L’aumento delle tariffe è stato comunque modesto.

Classifica PMI® Manifatturiero per paese di agosto

Grecia52.9minimo in 8 mesi
Spagna50.5minimo in 7 mesi
Irlanda50.4massimo in 6 mesi
Italia49.4massimo in 5 mesi
Paesi Bassi47.7minimo in 8 mesi
Austria44.4massimo in 3 mesi
Francia43.9 (flash: 42.1)minimo in 7 mesi
Germania42.4 (flash: 42.1)minimo in 5 mesi

Commento

Analizzando i dati PMI, Dr. Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso la Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Le cose stanno peggiorando e in fretta. Il settore manifatturiero è bloccato in condizioni che vanno peggiorando allo stesso forte tasso da tre mesi, spingendo la recessione ad un pauroso ventiseiesimo mese se non di più. I nuovi ordini, sia a livello nazionale che estero, stanno rallentando ulteriormente, dissipando qualsiasi speranza sul breve termine di una ripresa. Come se non bastasse, i prezzi d’acquisto stanno continuando a crescere da giugno. L’unica consolazione è che ad agosto, le aziende sono riuscite a trasferire parte dei maggiori costi ai clienti. La fase deflazionistica nel manifatturiero potrebbe star giungendo a termine. Per la prima volta da aprile dell’anno scorso i prezzi alla vendita sono aumentati, trascinati da Francia, Paesi Bassi, Grecia e Italia. Ciò potrebbe essere problematico per la BCE che sta lottando con l’inflazione persistente nel terziario contando sulla contrazione dei prezzi del manifatturiero per mantenere la disinflazione sotto controllo. I maggiori costi di trasporto sono in parte la causa di questo incremento della pressione dei prezzi. Benché l’aumento dei prezzi nel manifatturiero sia ancora modesto, la BCE certamente terrà sotto controllo gli sviluppi. Tra i paesi dell’eurozona inclusi nell’indagine PMI, Austria, Italia e Irlanda stanno andando in controtendenza. Diversamente dagli altri, i relativi indici stanno crescendo invece che diminuire. Il PMI del manifatturiero italiano è appena sotto la soglia di 50.0 accennando a una quasi stagnazione piuttosto che a un declino vero e proprio. La Spagna è in una situazione simile, tenendosi appena al di sopra della soglia di 50.0, mentre la Grecia è ancora in testa. Ma con una crisi così generalizzata nella regione, non c’è ragione di credere che le cose miglioreranno presto.”

Immagine di usertrmk su Freepik

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