HCOB PMI®: anche se a un tasso più leggero, aumenta ancora l’attività edile in Italia
Il mese iniziale del 2024 ha mostrato il quarto aumento su base mensile dell’attività edile, che è stato supportato dall’ennesimo aumento dei nuovi ordini, a sua volta spesso collegato ai nuovi contratti associati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Generalmente parlando, l’indagine di gennaio ha osservato tuttavia una perdita di vigore dell’espansione del settore edile italiano. Tassi di crescita più deboli sono stati riportati per la produzione, nuovi ordini, livello occupazionale e attività di acquisto. In aggiunta, le pressioni inflazionistiche sono diminuite al livello minimo in sei mesi. Detto ciò, l’ottimismo delle aziende edili sull’attività futura ha preso vigore.
L’Indice HCOB PMI® Settore Edile Italiano (Purchasing Managers’ IndexTM), che misura le variazioni su base mensile dell’attività totale del settore, è diminuito notevolmente a gennaio a 51.6, dal valore massimo in venti mesi di 55.2 di dicembre. Sebbene abbia segnalato l’aumento più lento dell’attività in quattro mesi, l’indice è rimasto ben al di sopra della relativa media storica. Le aziende edili che hanno riportato un aumento lo hanno attribuito al PNRR. D’altro canto, le aziende che hanno registrato un calo dell’attività lo hanno spesso associato alla fine dello schema del superbonus.
Sia l’attività edile residenziale che quella dell’ingegneria civile a gennaio è aumentata allo stesso livello. Il tasso di crescita è stato modesto, essendo rallentato in entrambi i casi.
Il sottosettore dell’edilizia non residenziale in confronto è stato quello a riportare a gennaio la prestazione peggiore, malgrado a dicembre abbia raggiunto la posizione più alta in classifica.
Allo stesso tempo, i nuovi ordini presso le aziende edili italiane hanno di nuovo preso vigore a gennaio, mostrando il quarto mese consecutivo di aumento. I dati raccolti hanno mostrato un aumento di nuovi appalti vinti da aziende campione, ma allo stesso tempo altre imprese edili hanno attribuito il calo di ordini alla fine del superbonus. In generale, il tasso di aumento è stato moderato e il più lento in tre mesi.
In linea con la crescita minore dell’attività e dei nuovi ordini, le imprese edili hanno assunto a gennaio meno personale, ma a un tasso di creazione occupazione che tuttavia è stato elevato.
L’indagine di gennaio ha osservato ancora una volta un forte tasso di incremento dell’attività di acquisto, che estende quindi l’attuale sequenza di espansione a cinque mesi. Le aziende campione hanno espresso un maggiore bisogno di materiale causato dall’inizio di nuovi contratti. Detto questo, il tasso di crescita mensile è rallentato leggermente.
I fornitori hanno avuto difficoltà a gennaio nel far fronte alla maggiore domanda e, di conseguenza, i loro tempi medi di consegna dei beni si sono allungati ancora una volta. Il deterioramento inoltre è stato elevato e il maggiore in 14 mesi.
Riguardo ai costi, l’indagine di gennaio ha osservato come la pressione sui costi presso le aziende edili italiane ha continuato a crescere e, secondo le aziende campione, ciò è dovuto al maggiore prezzo delle materie prime. Il tasso di inflazione a gennaio è stato elevato ma più debole rispetto a dicembre.
Malgrado la più debole espansione generale del settore edile italiano di gennaio, le aziende sono risultate più ottimiste e prevedono una maggiore crescita della produzione nei prossimi dodici mesi. Le prospettive positive sono state attribuite alle previsioni che la domanda migliorerà oltre che ai piani di apertura di nuovi cantieri. Il tasso di ottimismo inoltre è stato non solo il massimo in cinque mesi, ma anche al di sopra della media storica.
Commento
Analizzando i dati PMI, Dr Tariq Kamal Chaudhry Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Dopo l’impennata della crescita del settore edile, a gennaio è stato evidente un crollo. L’indice HCOB PMI per il settore è diminuito di 3.6 punti dal mese scorso, restando tuttavia nella zona di crescita con un valore di 51.6. Le aziende edili italiane rappresentano però un caso isolato rispetto a quelle delle altre quattro maggiori economie, principalmente a causa dei sussidi governativi piuttosto che della domanda del settore privato. Le nostre previsioni HCOB a brevissimo termine ritengono che in questo trimestre il settore edile osserverà una crescita dell’1.8%. Segnali di crescita più deboli sono stati osservati in tutti i sottosettori edili. L’attività dell’edilizia non residenziale ne ha sofferto particolarmente se paragonata a quella del sottosettore residenziale e dell’ingegneria civile. Resta da vedere quanto tale tendenza al ribasso sia sostenibile nei mesi futuri. Malgrado abbia perso terreno rispetto al mese scorso, il livello occupazionale è in crescita, assieme al volume generale degli acquisti. Ciò distingue il settore edile dagli altri in quanto mostra una crescita della domanda, percepita dalle aziende edili come forte e duratura. L’unico lato negativo di questa situazione di stabilità è la persistente inflazione, che non è evidente solo nei prezzi di acquisto ma anche nelle tariffe dei subappaltatori, malgrado un calo generale del loro utilizzo. Le aziende intervistate hanno tuttavia espresso previsioni molto ottimistiche sull’attività futura, supportate dall’attuale crescita dei nuovi ordini. Sempre secondo le stesse aziende, i nuovi contratti sono attribuibili al programma dell’UE del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).”
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