HCOB PMI®: a settembre, attività e nuovi ordini del settore edile ancora in calo
Il settore edile italiano ha registrato a settembre un altro deterioramento mensile a causa del forte calo dell’attività e dei nuovi ordini. Anche se ad un tasso notevolmente diminuito rispetto ad agosto sino a raggiungere il livello minimo in sette mesi, l’ottimismo per l’attività futura è rimasto evidente. La contrazione dell’attività e della domanda è tuttavia rallentata, ma la creazione occupazionale è rimasta sostenuta con un tasso in accelerazione.
L’Indice HCOB PMI® Settore Edile Italiano (Purchasing Managers’ Index®), che misura le variazioni su base mensile dell’attività totale del settore, a settembre ha raggiunto 49.8. Se l’indice è rimasto al di sotto della soglia di non cambiamento di 50.0 per il decimo mese consecutivo, è aumentato da 47.7 di agosto e ha segnalato un peggioramento del settore edile italiano che è stato solo lieve e il più debole dell’attuale sequenza di contrazione.
Analizzando i dati per sottosettore, si evince nuovamente una crescita in quelli dell’edilizia residenziale e dell’ingegneria civile, entrambi entrati in territorio di espansione per la prima volta rispettivamente in dieci e otto mesi. Ciò, di conseguenza, indica che la contrazione dell’attività del settore edile italiano è stata causata interamente dai progetti provenienti dall’edilizia non residenziale, anche se il tasso di declino riportato è stato notevolmente più debole rispetto al mese precedente.
I dati raccolti hanno attribuito il declino generale dell’attività di settembre alle continue incertezze in merito al superbonus che, attraverso un sistema di agevolazioni, dovrebbe migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni.
In un clima di generale debolezza economica, i nuovi contratti aggiudicati a settembre sono anch’essi diminuiti lievemente, segnando la seconda contrazione mensile consecutiva. Il tasso di calo è stato largamente in linea con quello di agosto, con delle condizioni della domanda più deboli e l’attività di acquisto del settore edile italiano generalmente fermi durante l’ultima indagine, e ciò va visto rispetto alle riduzioni riportare durante gli ultimi nove mesi.
Sul fronte dei costi, l’aumento dei costi energetici ha continuato a gravare sul settore edile italiano e le aziende hanno riportato di aver sostenuto maggiori spese di trasporto. Parte del campione monitorato ha riportato prezzi del petrolio in aumento.
Detto questo, le imprese edili hanno continuato ad assumere personale a settembre. Anche se solo moderato l’incremento è stato il più veloce da maggio e ha esteso l’attuale sequenza di crescita occupazionale a 11 mesi.
Per concludere, malgrado in forte calo dal valore massimo in 15 mesi di agosto, l’Indice dell’Attività Futura ha registrato a settembre un valore al di sopra della soglia di non cambiamento di 50.0, segnalando quindi che le aziende campione sono rimaste in media ottimiste. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per l’Italia è stato citato tra le ragioni per essere ottimisti. Altre aziende hanno inoltre comunemente espresso la speranza di una spinta per la crescita dei nuovi ordini nell’anno prossimo.
Commento
Analizzando i dati PMI, Dr Tariq Kamal Chaudhry Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Il settore edile italiano ha mostrato a settembre un barlume di speranza, con l’Indice HCOB PMI a 49.8, quindi sempre più vicino alla zona crescita. Detto ciò, occorre mostrarsi prudenti, infatti le aziende campione hanno limitato le loro aspettative per l’attività futura a causa della continua riduzione dei nuovi ordini. L’attività del settore edile indubbiamente sta prendendo certamente vigore e i sottosettori dell’edilizia residenziale e dell’ingegneria civile hanno riportato un miglioramento dell’attività dal mese scorso. Ad ogni modo, il sottosettore dell’edilizia non residenziale rimane l’unico in territorio di contrazione. La resilienza dell’occupazione del settore edile italiano, con la grave carenza di personale specializzato, non sorprende affatto. Continuano infatti a settembre le assunzioni conseguentemente all’attuale continua richiesta di personale da parte del settore edile. Se i costi di acquisto sono rimasti al di sotto della media a lungo termine, il tasso di inflazione ha preso vigore e potenzialmente potrebbe smorzare la crescita futura del settore. Malgrado gli attuali ed evidenti segnali di ripresa del settore edile italiano, le previsioni di una ripresa sostenibile appaiono difficili. I nuovi ordini sono in calo e l’Indice dell’Attività Futura è significativamente al di sotto della relativa media a lungo termine. Incombono inoltre preoccupazioni sulle aspettative a breve termine, con l’alta inflazione e l’aumento dei costi di rifinanziamento che stanno causando qualche disagio tra le aziende. A lungo termine, le imprese edili sembrano anticipare che lo stimolo provvisto dai fondi di assistenza del programma Next Generation EU probabilmente sarà di gran lunga inferiore a quello inizialmente previsto ad inizio anno”.
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