HCOB PMI®: a luglio forte calo dei nuovi ordini piazzati presso le aziende edili italiane
Ad inizio della seconda metà dell’anno, si intensifica la contrazione del settore edile italiano. Le aziende hanno ridotto la loro attività in linea con il debole afflusso dei nuovi ordini con entrambi gli indicatori in calo ai tassi più rapidi in quasi due anni.
A luglio, le aziende hanno evidentemente protetto i loro flussi di cassa riducendo la loro attività di acquisto al tasso più rapido in 18 mesi con un ritorno dei tagli del personale anche se ad un tasso leggero. Anche la maggiore pressione sui costi ha probabilmente scoraggiato le aziende ad acquistare altro materiale.
L’Indice HCOB PMI® Settore Edile Italiano (Purchasing Managers’ IndexTM), che misura le variazioni su base mensile dell’attività totale del settore, ad inizio della seconda metà dell’anno è scivolato ulteriormente in territorio di contrazione.
L’indice principale ha mostrato la riduzione maggiore osservata in quasi due anni, raggiungendo a luglio 45.0 da 46.0. La forte contrazione è stata largamente collegata dalle aziende campione alle deboli condizioni della domanda.
Dopo il nuovo calo dell’attività edile residenziale, a luglio, tutti e tre i sottosettori edili hanno riportato contrazioni. In particolare, il freno maggiore sull’attività totale è stato il settore edile residenziale, in forte contrazione al tasso più rapido dalle prime restrizioni pandemiche.
Le imprese edili italiane hanno riportato difficili condizioni della domanda con la tendenza di calo dei nuovi ordini sempre più al ribasso. Un quarto delle aziende ha registrato una contrazione dei nuovi ordini, rispetto al 16% che ne ha registrato un miglioramento. Oltre ad essere notevole, il deterioramento ha preso vigore al livello massimo in quasi due anni, ed alcune aziende lo hanno in particolare attribuito alla contrazione di nuovi appalti pubblici.
Allo stesso tempo, le aziende hanno variato la loro quantità degli acquisti in linea con i ridotti regimi di attività di luglio, con l’ultimo calo degli acquisti di materiale edile che è stato elevato e il maggiore in un anno e mezzo. A luglio, laddove le aziende hanno acquistato beni produttivi, sono stati evidenti nuovi allungamenti dei tempi medi di consegna. Le aziende campione hanno riportato che il peggioramento è collegabile a difficoltà presso i fornitori.
Malgrado la ridotta domanda di beni, la pressione sui costi di luglio è aumentata. L’inflazione dei prezzi di acquisto è stata elevata e collegata all’aumento del costo delle materie prime. Detto questo, l’inflazione dei costi è rimasta debole rispetto alla media storica.
A luglio, anche il livello occupazionale delle aziende ha subìto un taglio dei costi e, sebbene solo leggero, il recente giro di riduzione del personale è stato il secondo dell’anno in corso. È degno di nota come anche l’utilizzo dei subappaltatori sia calato al tasso maggiore osservato in 22 mesi.
Per concludere, all’inizio della seconda metà dell’anno, l’ottimismo sull’attività futura delle imprese edili è stato molto meno positivo. Il livello di ottimismo è risultato il più debole in quasi due anni con alcune aziende che sono risultate fiduciose su un miglioramento delle condizioni della domanda, mentre altre sono rimaste dubbiose.
Commento
Analizzando i dati PMI, Jonas Feldhusen, Junior Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Gli ultimi dati HCOB PMI hanno segnalato un debole inizio della seconda metà dell’anno del settore edile italiano, causato principalmente dal collasso della domanda. Così come mostrato dall’Indice dei Nuovi Ordini, l’indagine di luglio rappresenta il quarto mese consecutivo di contrazione della domanda, con un tasso di declino in accelerazione per il secondo mese consecutivo, con le aziende campione che di conseguenza hanno ridotto i loro acquisti di beni intermedi. Non è quindi sorprendente il calo di utilizzo dei subappaltatori al livello più basso in quasi due anni e che le tariffe dei subappaltatori si siano più o meno ridotte. Questi fattori hanno contribuito a far crollare l’ottimismo del settore edile. La contrazione del settore edile italiano è stata generale e ha colpito tutti i sottosettori monitorati, con quello dell’edilizia residenziale che però ha subito il colpo maggiore, con il livello di attività in calo al livello più veloce osservato dal picco della pandemia. Anche il sottosettore dell’edilizia non residenziale e dell’ingegneria civile versano in pessime condizioni. Il primo, dopo due mesi di crescita marginale, è adesso ritornato a contrarsi mentre il secondo ha osservato una contrazione mensile consecutiva di cinque mesi. Dopo la fine dello schema del superbonus, la situazione del settore edile italiano è critica. Se anticipiamo nuovi tagli dei tassi di interesse da parte della BCE a settembre, che naturalmente offriranno beneficio al settore edile, non è certo che questa decisione provvederà un incentivo significativo. Prevediamo quindi, un allungamento del periodo di contrazione del settore edile.”