HCOB PMI®: a giugno, l’espansione del settore terziario italiano perde leggermente vigore
L’espansione del settore terziario italiano a giugno è rimasta solida. Nonostante la crescita dell’attività sia rallentata, le aziende dei servizi hanno registrato il più alto ottimismo sulle previsioni future da inizio 2022. Con l’acquisizione di nuovi clienti, i nuovi ordini totali hanno di nuovo indicato un rialzo, anche se il più debole in cinque mesi.
I dati dell’indagine condotta a giugno nel settore terziario italiano hanno rivelato una pressione meno intensa sui costi, nonostante i costi operativi siano nettamente aumentati, viste le segnalazioni di maggiori spese relative a organici ed energia. Allo stesso tempo, le tariffe applicate ai clienti sono aumentate, ma ancora una volta in misura minore.
Il valore principale di questa indagine, ovvero l’Indice HCOB PMI® dell’Attività Terziaria in Italia, a giugno si è posizionato su 53.7, segnalando quindi, dopo 54.2 di maggio, il sesto mese consecutivo di crescita.
Dai dati riportati, l’aumento dell’attività è stato collegato all’afflusso di nuovi clienti e a una maggiore richiesta di servizi italiani. Nonostante il solido tasso di incremento, è stato il più debole da febbraio.
Come avviene da inizio anno, la domanda di servizi in Italia si è rafforzata. Il dato viene confermato dal forte e netto rialzo dei nuovi ordini, il cui flusso, nonostante l’acquisizione di nuovi clienti riportata, è stato il più debole in cinque mesi.
Il rallentamento è in parte dovuto all’indebolimento delle esportazioni di questo fine trimestre che, pur indicando un incremento marginale e il più debole di quest’ultima sequenza di espansione di quattro mesi, si rapporta positivamente con la media storica indicando un calo modesto.
Ciononostante, il campione monitorato a giugno ha espresso previsioni ottimistiche maggiori sull’attività futura. Il livello di fiducia è infatti salito al valore più alto in 28 mesi. Le aziende mostrano ottimismo sui miglioramenti dell’attività e prevedono un maggiore flusso di nuovi clienti e progetti.
Alcuni segnali di ottimismo si sono riversati nel mercato del lavoro visto che i livelli occupazionali di giugno hanno continuato a crescere per l’ottavo mese consecutivo. La creazione di posti di lavoro è stata moderata e meno elevata di maggio, ma ha comunque indicato valori forti rispetto alla media storica. Segnali positivi si possono rilevare anche dai commenti delle aziende che riportano nuove assunzioni a tempo pieno.
A giugno, la capacità operativa dell’economia terziaria italiana è stata in grado di ridurre il lavoro inevaso. Il tasso di riduzione è stato elevato, registrando il nono mese consecutivo di calo.
Anche se la pressione sui costi affrontata dalle aziende terziarie in Italia è rimasta alta, il tasso di inflazione dei costi operativi è rallentato per il secondo mese consecutivo. La ragione citata per l’aumento delle spese è legata ai costi superiori sostenuti per salari ed energia. Allo stesso tempo, l’indagine di giugno ha di nuovo mostrato un aumento delle tariffe applicate ai clienti, con alcune aziende che hanno cercato di trasferire il carico dei costi sui clienti finali. Detto ciò, il tasso di inflazione dei prezzi di vendita è stato il più debole da novembre e generalmente moderato.
Commento
Analizzando i dati PMI finali del Settore Terziario in Italia, Dr Tariq Kamal Chaudhry, Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Il terziario italiano resta il motore economico del paese. Nonostante il leggero calo rispetto a maggio, l’Indice HCOB dell’Attività economica Terziaria resta forte con 53.7, indicando un’espansione significativa. I dati, tuttavia, rivelano alcune preoccupazioni quali l’aumento dei prezzi e la perdita di vigore della produzione e dei nuovi ordini, fattori da prendere in considerazione nelle previsioni economiche future. Eppure, le aziende monitorate hanno mantenuto l’ottimismo riguardo alla loro attività futura. La crescita occupazionale e gli ordini totali restano storicamente forti e nonostante la leggera flessione del mese precedente, il settore terziario italiano continua ad assumere copiosamente. Tuttavia, le aziende hanno segnalato che le difficoltà delle attuali condizioni economiche, soprattutto sul fronte internazionale, stanno diventando sempre più difficili, causando un rallentamento della crescita delle vendite estere. La pressione dei costi minaccia il vigore del settore terziario. Nonostante la domanda di servizi si sta mostrando storicamente solida, le aziende sembrano esitare nel trasferire completamente l’aumento dei costi sui loro clienti, il che implica un’erosione dei margini. L’ottimismo tra le aziende terziarie si mostra constante. Dai dati traspare con certezza che il settore italiano dei servizi si proietta sul futuro dell’attività economica con una certa positività. Il livello di fiducia si sta avvicinando alla media storica e tra le ragioni che spingono tale ottimismo il campione monitorato ha citato l’acquisizione di nuovi clienti, le migliori condizioni economiche, inclusi tassi di interesse più bassi, e nuovi progetti.”