HCOB PMI®: a febbraio, il settore edile italiano si mantiene appena dentro il territorio di crescita
Nonostante il settore edile italiano abbia continuato a crescere, i risultati dell’indagine PMI® di febbraio hanno evidenziato la minore espansione dell’attuale tendenza al rialzo di cinque mesi. Con tassi in rallentamento rispetto a gennaio, sia il tasso dei nuovi ordini che quello dell’attività sono aumentati appena.
Una più debole crescita dell’attività e dei nuovi ordini non è però riuscita a far rallentare l’attività di assunzione del personale e la pressione inflazionistica. I livelli occupazionali sono aumentati a un tasso forte e accelerato. Allo stesso modo, le imprese del settore edile hanno inoltre riportato un’inflazione sui prezzi più dura.
In aggiunta, il livello di fiducia tra le aziende edili in Italia non è stato smorzato dalla minore espansione della domanda di febbraio. L’ottimismo comunque è variato di poco dal mese precedente ed è rimasto al di sopra della media a lungo termine.
L’Indice HCOB PMI® Settore Edile Italiano (Purchasing Managers’ IndexTM), che misura le variazioni su base mensile dell’attività totale del settore, a febbraio è diminuito, pur rimanendo al di sopra della soglia neutra di non cambiamento di 50.0 per il quinto mese consecutivo. L’indice ha raggiunto 50.3, in discesa da 51.6 di gennaio e ha segnato solo un leggero aumento dell’attività edile in Italia. Le aziende hanno spesso collegato l’espansione dell’attività all’aumento dei nuovi ordini acquisiti, ed alcune hanno riportato l’apertura di nuovi cantieri edili.
Analizzando i sottosettori, l’attività edile residenziale ha pesato sull’indice PMI principale e, con il suo primo calo in sei mesi, è stato il sottosettore che a febbraio ha riportato il risultato peggiore.
L’attività edile non residenziale è aumentata moderatamente, passando dal sottosettore con le prestazioni peggiori a quello migliore in un solo mese. Nel frattempo, l’attività edile dell’ingegneria civile è aumentata solo lievemente.
A febbraio e per il quinto mese consecutivo aumentano i nuovi ordini ricevuti dalle imprese edili italiane. Il tasso di incremento è stato tuttavia solo leggero e corrisponde a quello dell’attività edile totale.
Le aziende del settore hanno di conseguenza riveduto la loro attività di acquisto. Secondo i dati raccolti, la quantità di materiale edile acquistata a febbraio è incrementata lievemente in linea con i nuovi ordini ricevuti e l’apertura di cantieri. Il tasso di espansione è stato il più debole in cinque mesi.
Allo stesso modo, i tempi medi di consegna dei fornitori si sono allungati a un livello notevolmente inferiore rispetto a gennaio. Il deterioramento delle prestazioni dei fornitori, che pare sia stato causato dalle difficoltà nel reperimento di materie prime, è rimasto pur sempre maggiore della media storica.
Malgrado abbiano registrato un aumento più debole dei nuovi ordini e dell’attività, a febbraio, le imprese edili italiane hanno incrementato i livelli del personale a un tasso più veloce, che in generale è stato elevato.
A febbraio, il rallentamento della domanda non ha fatto calare l’inflazione dei costi. Le aziende campione hanno attribuito l’ultima espansione dei prezzi di acquisto al maggiore costo delle materie prime. Nonostante la pressione dei prezzi di febbraio è risultata molto elevata, il tasso di inflazione dei costi è rimasto al di sotto della media storica.
Guardando al futuro, le aziende del settore edile italiano sono rimaste ottimiste sull’aumento dell’attività del prossimo anno. Le previsioni positive sono state causate principalmente dall’afflusso di nuovi ordini e dall’apertura di nuovi cantieri edili. Il livello di ottimismo inoltre è stato largamene in linea con quello di gennaio rimanendo quindi al di sopra della media storica.
Commento
Analizzando i dati PMI, Dr Tariq Kamal Chaudhry Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato:
“Il settore edile italiano è sul bilico della recessione. Attestandosi a 50.3, l’indice HCOB PMI di febbraio è riuscito ad evitare una contrazione anche se questo valore rappresenta un crollo significativo di 1.3 punti rispetto al mese precedente. Malgrado la forte crescita annuale del 9.2% della produzione edile di dicembre riportata dall’ISTAT, gli ultimi dati PMI suggeriscono la minaccia di una contrazione del settore nei prossimi mesi.
Una nota positiva tra i sottoindici arriva dall’attività edile non residenziale, che questo mese è stata colpita duramente questo mese, con gli alti costi di rifinanziamento che pare abbiamo avuto un impatto significativo. L’attività dell’ingegneria civile è rallentata minimamente rispetto al mese precedente continuando la sua traiettoria di crescita.
Un settore edile stagnante è inoltre alle prese con gli elevati prezzi. I costi di acquisto del settore edile italiano continuano ad aumentare come se ci fosse un incremento della domanda. Anche le tariffe dei subappaltatori sono in aumento, anche se ad un tasso ridotto se paragonato a quello del mese scorso.
Per adesso il settore edile italiano è fiducioso per il futuro. Con i nuovi ordini che si sono stabilizzati, è stato evidente un notevole ottimismo nell’ambito occupazionale, migliorato ancora di più rispetto a quello già forte del mese passato. L’attività futura è rimasta superiore alla media storica. Detto questo, con i tassi di interesse che dovrebbero diminuire più tardi del previsto e le attuali interruzioni nel Mar Rosso, l’ottimismo potrebbe svanire presto.”