Grant Thornton: l’ottimismo delle imprese del Mid-Market ai massimi dal 2019
- Incertezza economica in calo in Italia (-3%), con maggiore prudenza a livello globale (-1%), mentre rimane stabile al 52% a livello europeo.
- Diminuiscono i timori degli imprenditori sui costi dell’energia a livello globale (50%), il trend è in aumento in Europa (50%) e Italia (53%)
- Cresce sia a livello globale (61%), europeo (50%) e italiano (59%) il numero di imprenditori che prevede di aumentare nei prossimi mesi gli investimenti in ricerca e sviluppo
Secondo l’ultimo International Business Report (IBR), realizzato dal network di consulenza internazionale Grant Thornton, l’ottimismo tra le imprese globali ha raggiunto nel terzo trimestre del 2024 il livello più alto dall’inizio del monitoraggio nel 2019. L’indagine, che coinvolge oltre 2.500 dirigenti di aziende del mid-market a livello mondiale, mostra un incremento di tre punti percentuali dell’ottimismo livello globale, che è passato dal 71% al 74%. Anche in Europa si registra un leggero aumento della fiducia degli imprenditori, dal 59% al 60%, segnale di un miglioramento graduale nel contesto economico europeo. In Italia, sebbene la crescita sia più contenuta, l’ottimismo è in ripresa, passando dal 48% al 49%.
LE PREOCCUPAZIONI DEGLI IMPRENDITORI
Le incertezze legate agli aspetti economici, a livello globale, sono diminuite dell’1%, passando dal 46% al 45%, mentre in Italia il calo è più marcato, registrando una diminuzione del 3% (dal 52% al 49%). A livello europeo, il dato rimane sostanzialmente invariato, mantenendosi al 52%.
Per quanto riguarda l’aumento dei costi dell’energia, la tendenza globale indica una diminuzione del 4% (dal 54% al 50%), segno di un allentamento delle tensioni a livello internazionale. Tuttavia, in Europa e in Italia la situazione si muove in direzione opposta: in entrambi i casi, si osserva una leggera crescita di un punto percentuale, con l’Europa che passa dal 49% al 50% e l’Italia che sale dal 52% al 53%.
Anche in relazione al costo delle materie prime, si notano tendenze divergenti: a livello globale, c’è una riduzione del 3% (dal 52% al 49%), e in Europa si registra un calo del 2% (dal 46% al 44%). Al contrario, in Italia il dato è in leggermente in rialzo, con un incremento dell’1%, passando dal 50% al 51%.
Il costo del lavoro, un tema sempre rilevante, mostra una flessione sia a livello globale, con una riduzione del 2% (dal 51% al 49%), che in Italia, dove si registra un calo dell’1% (dal 54% al 53%). In Europa, invece, la situazione rimane stabile, con il dato fermo al 45%.
La disponibilità di lavoratori qualificati continua a rappresentare una sfida per gli imprenditori, anche se si registra un miglioramento. Su scala globale, si registra una riduzione del 3% (dal 50% al 47%) e in Italia una diminuzione del 2% (dal 50% al 48%). In Europa, la situazione rimane stabile al 45%.
Le tensioni geopolitiche, che hanno dominato l’agenda internazionale negli ultimi anni, mostrano un miglioramento significativo a livello globale, con una riduzione del 6% (dal 49% al 43%). Tuttavia, in Europa il dato resta stabile al 42%, mentre in Italia si registra un incremento di due punti percentuali, passando dal 45% al 47%.
Infine, la carenza di fondi, un fattore critico per molte aziende, è in netta discesa a livello globale, con una riduzione dal 45% al 41%, e in Italia, dove il dato scende dal 47% al 45%. In Europa, tuttavia, si osserva una dinamica opposta, con un incremento del 2% (dal 36% al 38%).
PREVISIONI SUGLI INVESTIMENTI
In risposta alle sfide economiche, politiche e geopolitiche, sta crescendo il numero di imprenditori che pianifica di incrementare gli investimenti nell’innovazione tecnologica, a testimonianza di una fiducia sempre maggiore verso la trasformazione digitale come strumento per mantenere la propria competitività sul mercato. A livello globale, si registra un aumento del 2% di investimenti previsti (dal 67% al 69%), mentre in Europa l’incremento è ancora più significativo, con un +3% (dal 58% al 61%). In Italia, il trend è particolarmente marcato, con un balzo dell’8% (dal 59% al 67%), rivelando la forte spinta verso l’adozione di nuove tecnologie nel tessuto imprenditoriale nazionale.
Per quanto riguarda gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, la tendenza è al rialzo in tutte le aree geografiche. A livello globale si registra un incremento dell’1% (dal 60% al 61%), mentre in Europa l’aumento è leggermente più consistente, pari al 2% (dal 48% al 50%). In Italia, gli imprenditori stanno accelerando maggiormente anche su questo fronte, con un aumento del 5% (dal 54% al 59%), riflettendo una crescente consapevolezza dell’importanza dell’innovazione per rimanere competitivi.
Sul fronte della formazione e sviluppo delle competenze del personale, l’Europa mantiene una certa stabilità, con il dato fermo al 48%. Tuttavia, a livello globale si osserva un leggero innalzamento dell’1% (dal 59% al 60%), mentre in Italia anche il tasso di crescita è più pronunciato con un significativo +9% (dal 46% al 55%). Questo suggerisce che le aziende italiane stanno investendo maggiormente nelle competenze dei loro dipendenti, probabilmente in risposta alla crescente necessità di lavoratori qualificati in settori chiave.
Gli investimenti nel brand e nella valorizzazione dell’immagine aziendale sono in crescita su tutti i fronti. Globalmente, si registra un aumento del 2% (dal 57% al 59%), mentre in Europa la crescita è del 4% (dal 45% al 49%). In Italia, il dato segna un incremento del 3% (dal 50% al 53%), evidenziando l’attenzione delle aziende italiane verso il rafforzamento della propria identità e reputazione sul mercato.
Alessandro Dragonetti, Head of Tax di Grant Thornton dichiara: “Nonostante le difficoltà economiche e le incertezze globali, le imprese italiane da un lato dimostrano una maggiore sensibilità nel percepire le criticità del mercato e, dall’altro, dimostrano una forte determinazione a investire nel proprio futuro. L’Italia ha registrato un significativo incremento degli investimenti in innovazione tecnologica e ricerca e sviluppo, segnale di una chiara volontà di modernizzare il tessuto imprenditoriale e di rimanere competitiva in un mercato globale in rapida evoluzione. Particolarmente rilevante è l’aumento degli investimenti nella formazione del personale, indice che le imprese italiane riconoscono l’importanza di rafforzare le competenze per affrontare le sfide di un’economia sempre più orientata alla tecnologia. Tuttavia, permangono preoccupazioni legate ai costi energetici e alle tensioni geopolitiche, che influenzano il contesto locale. Nonostante ciò, le aziende italiane stanno cercando di trasformare queste sfide in opportunità, adottando un approccio strategico che le proietta verso il futuro con fiducia e resilienza”.