Giudici tributari annullano maxi accertamento da 600.000 euro
La Commissione Tributaria Provinciale di Lecce ha pronunciato un’importante sentenza con cui ha annullato un accertamento fiscale di circa 600.000 euro. Tale pretesa riguardava una verifica nei confronti di una società ma il Fisco riteneva in maniera errata che fosse responsabile per l’intero importo anche il socio accomandante (sentenza CTP di Lecce n.767/2020 liberamente visibile su www.studiolegalesances.it – sez. Documenti).
I fatti.
Tutto ha inizio con un accertamento fiscale nei confronti di una società in accomandita semplice. Il Fisco quindi riteneva coobbligata la socia “accomandante” per l’intero importo dell’accertamento emesso alla società. La pretesa del Fisco non poteva essere indirizzata alla contribuente poiché l’art. 2313 del Codice civile prevede espressamente che nelle società in accomandita semplice il socio accomandante risponde solamente per la quota conferita. In base a questo principio, dunque, la contribuente poteva rispondere solo per la propria quota societaria (ossia 5.000 euro).
I giudici, dunque, dopo aver esaminato la vicenda, dichiarano “Risulta fondato il rilievo concernente la limitazione delle responsabilità del socio accomandante per il debito tributario nei limiti della propria quota sociale in considerazione della previsione di cui all’art. 2313 cc, il quale stabilisce che il socio accomandante risponde delle obbligazioni sociali limitatamente alla quota conferita”.
Sul punto interviene il legale dell’imprenditrice, l’Avv. Matteo Sances, il quale fa sapere che “Sono lieto che la contribuente sia riuscita a ottenere giustizia ma rimango preoccupato per la mancanza di dialogo con l’Amministrazione. In una situazione normale il Fisco avrebbe rimediato all’errore in pochi minuti. Insieme a Camera Civile Salentina stiamo segnalando da tempo che il sistema non funziona. Nei prossimi giorni, insieme ad illustri Colleghi e a Dottori Commercialisti, farò da relatore al Webinar organizzato da Camera Civile Salentina e parleremo anche di questo. L’evento è organizzato su Zoom e patrocinato da Unione Nazionale Camere Civili in collaborazione con l’Associazione Avvocatura Europea, Unione Nazionale Camere Europee e MilanoPercorsi (titolo “L’AMMINISTRAZIONE NON RISPONDE? IL DEBITO SI ANNULLA X SILENZIO/ASSENSO”, l’evento riconosce 2 crediti formativi agli Avvocati e 3 ai Dottori Commercialisti, CLICCA QUI PER LA LOCANDINA).
Interviene sul punto anche il Presidente di Camera Civile Salentina e Coordinatore Regionale Camere Civili di Puglia, l’Avv. Salvatore Donadei, che dichiara “Sono basito, è paradossale che un contribuente non riesca a confrontarsi serenamente con l’Amministrazione per segnalare almeno gli errori più palesi. Questa storia ci deve dare la forza per continuare a proporre alle istituzioni un rapporto diverso tra Fisco e contribuenti. Per questo motivo nei giorni scorsi abbiamo scritto al Presidente della Repubblica e al Ministro dell’Economia per sensibilizzare tutte le istituzioni affinché si possa ripensare a un Fisco diverso. Da tempo Camera Civile Salentina, grazie anche al supporto del Collega Sances, nostro associato, propone due cose molto semplici:
1) eliminare i bonus ai funzionari parametrati sugli accertamenti fiscali;
2) dare maggiori poteri al Garante del Contribuente in modo che possa intervenire efficacemente in caso di abusi o disservizi”.