Giornata Nazionale della CNCE: Il valore dei dati. Dalla cybersecurity all’analisi di mercato

 Giornata Nazionale della CNCE: Il valore dei dati. Dalla cybersecurity all’analisi di mercato

Si è svolto lo scorso 15 febbraio a Roma in occasione della Giornata Nazionale CNCE, il convegno dal titolo “Il valore del dato e gli osservatori del sistema bilaterale delle costruzioni. Dalla cybersecurity all’analisi del mercato”.

Un’occasione per analizzare e leggere lo stato di salute del settore alla luce degli Osservatori della bilateralità. La cui importanza viene puntualmente evidenziata dal direttore della CNCE Bianca Maria Baron, quando sottolinea che la missione dell’ente è di sovraintendere al funzionamento dell’Osservatorio settoriale sull’industria delle costruzioni in conformità alla disciplina contenuta nei contratti collettivi nazionali. Per perseguire l’obiettivo fissato dalle Parti sociali del settore, da anni la Commissione è impegnata nella raccolta di dati provenienti dalle Casse del sistema e nella redazione dei medesimi da mettere al servizio delle Parti sociali del settore e non solo. Da qui la necessità, sempre più sentita, di disporre in tempo reale e in modo adeguato e sicuro di informazioni costantemente aggiornate e fruibili a livello aggregato”.

Previste dai contratti collettivi dell’edilizia e rafforzate nel tempo da un riconoscimento di legge di importanti funzioni a tutela della regolarità del lavoro, le Casse Edili ed Edilcasse distribuite a livello capillare nel paese gestiscono versamenti su base mensile da parte delle imprese attive nel settore edile utili a erogare importanti prestazioni per gli operai edili, su tutte: le ferie, la gratifica natalizia e l’anzianità professionale edile (APE).

Con la Giornata Nazionale, la CNCE ha quindi voluto sperimentare un primo tentativo di lettura integrata dei diversi osservatori, offrendo uno spaccato dell’edilizia odierna che offre conferme e approfondimenti rispetto alle principali analisi del settore.

Verso la normalizzazione del mercato

Lo scenario che emerge è quello di un’edilizia che si avvia a un percorso di normalizzazione dopo la fase espansiva determinata per effetto soprattutto del Superbonus e degli incentivi. Nel 2023 le ore lavorate sono aumentate rispetto al 2021 del 30,1%. Una crescita dovuta in gran parte al 2022 (+26,1% rispetto al 2021). Il delta positivo nell’ultimo anno, infatti, è stato soltanto del 3,2%. Un calo fisiologico destinato ad assestarsi, ma con modalità differenti tra le regioni del Nord e quelle del Mezzogiorno. Il dato relativo al mese di novembre evidenzia infatti una forte contrazione rispetto allo stesso mese del 2022 al Sud e nelle Isole un calo superiore al 5%.

Il buon andamento si ripercuote sull’occupazione, con un incremento nell’ultimo anno di 30.000 operai attivi in più rispetto all’anno precedente. L’assorbimento di forza lavoro nell’ultimo anno, risulta tuttavia non omogeneo a livello territoriale. Nel 2022 il Sud e le Isole registravano un aumento dei lavoratori rispettivamente del 30% e del 35% rispetto all’anno precedente, mentre nel 2023 la variazione si attesta sotto alla media nazionale (+5%) per il Sud (3%) e il trend diventa leggermente negativo per le Isole (-0,5%). Il Nord Est si caratterizza per dinamiche più equilibrate scontando il calo di attività molto rilevante in Trentino Alto Adige e in misura minore in Friuli Venezia Giulia, passando da un +10% nel 2022 a poco meno del +3% nel 2023. Le migliori notizie riguardano il Nord Ovest e le regioni del Centro, dove nell’ultimo anno il numero medio dei lavoratori è cresciuto rispettivamente del 7,5% e del 6,7%.

Gli osservatori e le banche dati consentono altresì di disporre di una puntuale fotografia della struttura della mano d’opera occupata, evidenziando la crescita dei lavoratori stranieri che oggi nel Nord Ovest si avviano a rappresentare circa il 60%. Così come preoccupa il persistente invecchiamento e una difficoltà a una maggiore qualificazione (si veda nota stampa).

Il valore dei dati e della loro condivisione

Visto il valore e le potenzialità dei dati presenti presso le Casse, per il presidente della CNCE Dario Firsech, è di estrema importanza “favorire un costante aggiornamento in materia di sicurezza, di rispetto della normativa sulla privacy, sull’evoluzione del quadro generale legislativo e di indirizzo anche a livello comunitario”.

Ed il confronto promosso con la Giornata Nazionale della CNCE si è avvalso del contributo di numerosi esperti, utile ad avviare una riflessione tra la bilateralità edile, le parti sociali e gli interlocutori esterni sul valore del dato dalle sue molteplici sfaccettature.

Michele Faioli, docente dell’Università cattolica di Milano e responsabile dell’unità di ricerca LLT – Law, Labour & Tech (in cooperazione con la Fondazione Brodolini) ha illustrato il quadro normativo europeo in materia di governance dei dati,  ricordando come oggi sia essenziale porsi in un’ottica di condivisione nella logica del Regolamento UE 2022/868, meglio noto come Data Governance Act, o DGA- una logica che sfida le istituzioni pubbliche come gli enti bilaterali a rendere sempre più disponibili e accessibili i loro dati seppur all’interno di una cornice di garanzie, a partire dalla tutela dei dati personali.

Fabio Guasconi, partner di Bl4ckswan e membro del Comitato Direttivo del CLUSIT, Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica ha invece affrontato i concetti di sicurezza informatica e quello, più ampio, di cybersecurity proponendo un focus sulla norma internazionale ISO/IEC 27001, che elenca una serie di “controlli” utili a gestire i rischi informatici, controlli che riguardano sia aspetti prettamente informatici che di processo, ad esempio la modalità di accesso ai locali che ospitano i server.

Leda Accosta e Saverio Bombelli (Coordinamento Generale Statistico-Attuariale dell’Inps) hanno presentato le caratteristiche degli osservatori che l’istituto mette a disposizione sul suo sito, una buona pratica di interesse per l’ampia facoltà concessa agli utenti di esplorare, accanto alle note di sintesi, elaborazioni di elevato dettaglio statistico, ad esempio l’incidenza del lavoro part-time per un dato settore in una determinata provincia.

Prendendo spunto dall’analisi del mercato presentata illustrata da Alfredo Martini (i cui risultati sono sintetizzati nella nota stampa allegata) si è svolta una tavola rotonda con la partecipazione di Giancarlo Bruno, Responsabile del Servizio statistiche congiunturali sulle imprese ISTAT, Elisa Guglielminetti, economista della Banca d’Italia, Flavio Monosilio, Direttore Centro Studi Ance, Riccardo Perego, Presidente One Team, Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Imprese.  Nel corso della tavola rotonda sono state riportate alcune riflessioni nate dagli spunti sui dati presentati. Si è discusso dell’enorme potenziale dei dati a disposizione delle Casse Edili che possono essere utilizzati anche per altri settori o in ambito sociale.
Esistono poi anche altre fonti di dati da incrociare; per esempio, l’ISTAT può mettere a disposizione dati utili sulle imprese, Ance raccoglie dati importanti e dettagliati sul settore edilizio, Confartigianato può fornire i numeri delle PMI e dei lavoratori, le banche – e naturalmente la Banca d’Italia – possono rendere disponibili i dati riguardanti la parte economica e finanziaria. La tecnologia e la digitalizzazione possono inoltre elaborare ulteriori dati utili alle Casse Edili.

Per far sì che tutto questo diventi realtà è necessario creare sinergie e mettere in relazione tali informazioni, dando origine a un archivio dati che potrà risultare molto utile a tutti: proprio in questa direzione è stato proposto un tavolo di lavoro.

Dalla riflessione e dal confronto sviluppatosi sulla base delle diverse missioni istituzionali, così come delle esperienze di utilizzo dei dati CNCE e non solo nella rappresentazione di un settore così importante per l’economia italiana come quello delle costruzioni, è emersa dunque l’utilità di dare avvio a un percorso di confronto in grado di fare crescere la consapevolezza delle potenzialità delle banche dati del sistema bilaterale e allo stesso tempo ampliare l’articolazione dell’analisi in una logica di maggiore condivisione.

Lo sottolinea nelle sue conclusioni il vicepresidente della CNCE Francesco Sannino evidenziando come il lavoro consolidatosi negli anni da parte della CNCE sul fronte della raccolta ed elaborazione dei dati trovi oggi “un pieno riconoscimento da parte di importanti soggetti istituzionali come l’Istat e la Banca d’Italia e degli stakeholder verso la ricchezza informativa che siamo in grado di produrre, mentre cresce anche all’interno delle Parti sociali l’interesse e la ricerca di nuove opportunità di utilizzo di questi dati. Ciò a conferma del valore del nostro sistema e della sua centralità, che porta a escludere qualunque tentazione alternativa e ci spinge a impegnarci per una sempre maggiore integrazione tra i diversi osservatori verso un’unica piattaforma informativa”.

Per chi avesse perso l’evento, sul sito della CNCE (www.cnce.it) è possibile trovare l’edizione speciale della rivista Edilinews, che raccoglie una sintesi dei principali interventi e il dettagliato report statistico presentato durante i lavori.

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