Generazioni professionali a confronto per capire come devono cambiare gli studi professionali
Non è più possibile per navigare usare la gondola perché il mondo è cambiato e come sono chiamate in mare aperto le nostre imprese clienti – sia piccole che grandi – così siamo chiamati anche noi professionisti ad affrontare la vastità senza limitati orizzonti.
Sono nuove le hard e soft skills necessarie per “navigare” in modo confortevole e soddisfacente. Abilità tutte da inventare. Solo riorganizzando e riprogrammando i nostri studi e l’idea stessa della professione possiamo tenere il passo ai cambiamenti in atto.
Il salto culturale è ampio. Ci dobbiamo attrezzare per affrontare il mare aperto dotandoci di un’organizzazione più adeguata e strutturata. Allenando una visione strategica di tipo aziendalistico. Dedicando tempo ed energie alla ricerca del nostro anello nella “value chain”.
Si fa sempre più forte l’esigenza del confronto e delle collaborazioni sinergiche in un’ottica di crescita dimensionale e di offerta professionale.
Lo dice anche il giovane imprenditore Eugenio Calearo Ciman – past president del gruppo giovani imprenditori di Confindustria Veneto – nell’intervista rilasciata nell’ambito di una pubblicazione realizzata da Confprofessioni Veneto-Proservizi-Ugdcec Vicenza e Venezia con l’appoggio dell’Università di Verona, hub di Vicenza e per l’appunto Confindustria Giovani Veneto – sulla strategia aziendale: “siamo sicuri che “piccolo è bello”? A mio parere nuovo è bello; unico è bello; inimitabile è bello ma piccolo non è più sempre bello.”
Il rischio di essere gondole che finiscono col fare la loro “bella” figura sulle foto dei turisti ma vengono sbatacchiate alla riva dalle grandi imbarcazioni è reale per il commercialista di oggi che, nonostante i cambiamenti, rimanga attaccato ai vecchi modelli organizzativi.
E anche l’individualismo è un atteggiamento auto-limitante che non può che danneggiarci. Ma non siamo soli. Anche fuori dagli studi professionali e dentro le aziende il problema può essere presente. Come emerge dall’intervista all’imprenditore veronese Marco Dalla Bernardina – nuovo presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Veneto – che alla domanda se in ambito aziendale “combattere le mentalità individualiste e motivare i singoli a uno sviluppo corale appare fondamentale” risponde che “agevolare questo approccio è solo apparentemente semplice in quanto i fattori da considerare sono molteplici e di natura molto diversa l’uno dall’altro. Entrano aspetti personali come per esempio la resistenza al cambiamento o il gap generazionale e fattori organizzativi come la definizione chiara di ruoli e responsabilità”. E continua: “Se volessimo, quindi, identificare una serie di best practices che aiutino a scardinare questo paradigma e quindi creare un clima collaborativo e di lavoro di squadra, inizierei sicuramente con l’esempio che deve essere dato dal datore di lavoro e dal management e la conseguente creazione di un ambiente di rispetto e fiducia basato sulla cultura del dialogo”. E noi professionisti sensibili a questi aspetti possiamo essere parte di questo cambiamento. Specie noi più giovani che anche solo per età anagrafica siamo (o dovremmo essere) naturalmente più aperti all’innovazione, più flessibili, più liberi da retaggi storici ed anche disposti all’auto critica in chiave di miglioramento.
A questo proposito un gruppo di giovani commercialisti, all’interno dell’Ugdcec Vicenza, ha cominciato un percorso di riflessione e crescita in tema di organizzazione degli studi professionali. Aprendo un dialogo con le altre professioni (avvocati) e collaborando con colleghi di studi veneti strutturati.
La riflessione è stata talmente fruttuosa che è nata una raccolta di errori organizzativi degli studi professionali che abbiamo inserito nella pubblicazione regionale che ha sintetizzato l’esperienza del progetto veneto “Generazioni Professionali a Confronto”: si tratta di AA.VV., Generazioni Professionali a confronto. Riflessioni organizzative per gli studi professionali tratti dal progetto veneto, FrancoAngeli, 2021. Il libro, in formato open access, è scaricabile gratuitamente sul sito internet dell’editore, sezione Open Access: http://ojs.francoangeli.it/_