Forte crescita dell’export nazionale nel secondo trimestre 2021, per i due terzi registrata nelle regioni del Nord
Nel secondo trimestre 2021, l’Istat stima una crescita congiunturale delle esportazioni, seppure con intensità diverse, per tutte le ripartizioni territoriali: +7,3% per il Nord-est, +3,8% per il Sud e Isole, +3,6% per il Nord-ovest e +0,2% per il Centro.
Nel periodo gennaio-giugno 2021 l’export mostra una crescita su base annua molto sostenuta e diffusa a livello territoriale: rispetto alla media nazionale, è più ampia per le Isole (+27,6%), il Centro (+25,8%) e il Nord-est (+24,6%), poco più contenuta per il Nord-ovest (+22,9%) e il Sud (+19,0%).
Nei primi sei mesi dell’anno, l’incremento tendenziale dell’export interessa tutte le regioni italiane a eccezione della Liguria (-7,1%), ed è più marcato per Sardegna (+53,1%), Molise (+36,3%), Calabria (+34,6%) e Toscana (+32,5%). La performance positiva della Lombardia (+22,6%) contribuisce da sola per 6,1 punti percentuali alla crescita su base annua dell’export nazionale.
Nello stesso periodo, l’aumento delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo da Lombardia, Lazio e Veneto e di macchinari e apparecchi n.c.a. da Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto spiega per 5,7 punti percentuali la crescita dell’export nazionale. Diversamente, la contrazione delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Lombardia, Veneto, Marche, Lazio e Liguria e di mezzi di trasporto (autoveicoli esclusi) da Liguria e Puglia fornisce un contributo negativo di 1,4 punti alla variazione delle esportazioni.
Nei primi sei mesi del 2021, i contributi più marcati alla crescita su base annua dell’export nazionale derivano dall’aumento delle esportazioni della Lombardia verso Germania (+24,9%), Francia (+26,7%) e Spagna (37,2%), della Toscana verso Stati Uniti (+68,5%) e Svizzera (31,6%) e dell’Emilia-Romagna verso Germania (+26,3%), Francia (+29,9%) e Stati Uniti (+33,0%). Per contro, l’apporto negativo più ampio proviene dalla diminuzione delle vendite della Liguria verso gli Stati Uniti (-56,6%).
L’analisi provinciale dell’export mostra performance positive per quasi tutte le province italiane: i maggiori contributi positivi si rilevano per Milano, Torino, Brescia, Firenze, Vicenza e Roma. Si segnalano le dinamiche negative di Genova, Rovigo e Ascoli Piceno.
Il commento
La crescita congiunturale dell’export nazionale nel secondo trimestre 2021 interessa tutte le ripartizioni ed è trainata principalmente da quelle del Nord. Su base annua, l’incremento è eccezionalmente marcato per tutte le ripartizioni, in ragione dei bassi livelli registrati nel secondo trimestre 2020. Questa dinamica positiva si traduce, nel primo semestre 2021, in un marcato incremento tendenziale per tutte le regioni italiane, a eccezione della Liguria. A fornire i contributi maggiori sono le grandi regioni del Nord – Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte – le cui performance spiegano circa i due terzi della crescita delle esportazioni italiane nel periodo. La flessione dell’export della Liguria è condizionata da operazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale), registrate nel primo semestre 2020, al netto delle quali, invece, si stima un aumento del 14,3%.