Estate 2022: tornano gli stranieri, gli americani spenderanno più del 2019
Cresce il turismo americano che, grazie anche al dollaro forte sull’euro, torna sui livelli del 2019 con quasi 4,4 mln di presenze nelle strutture turistico ricettive tra luglio e settembre, si riduce quello asiatico, mentre risulta praticamente azzerato il turismo russo.
Sul fronte europeo, anche gli arrivi dalla spagna recuperano i livelli pre-Covid (con circa 1 mln di passeggeri tra giugno e settembre), mentre si sta riprendendo solo in parte il turismo tedesco che, comunque registra a luglio un calo degli arrivi in aereo del 27% rispetto al 2019
Complessivamente, la spesa turistica degli stranieri in Italia per il trimestre luglio-settembre sarà di circa 17 miliardi di euro, ritornando così sui valori pre-pandemici, con una quota di spesa da parte dei turisti americani di oltre 2,1 miliardi di euro, valore superiore del 20% a quello del 2019.
Ma pandemia e conflitto russo-ucraino stanno cambiando i comportamenti dei viaggiatori aumentando l’incertezza nella programmazione dei viaggi: i biglietti aerei, infatti, vengono prenotati sempre più a ridosso della partenza con una riduzione del tempo intercorrente tra l’acquisto e il viaggio vero e proprio che passa, facendo una media tra le principali provenienze, da 79 a 61 giorni (per gli americani da 103 a 80 giorni, mentre è addirittura più che dimezzato per i giapponesi da 76 a 32 giorni). In ogni caso, è evidente che gran parte della ripresa turistica italiana, soprattutto per questa stagione estiva, dipenderà dal protrarsi o meno dei disagi nel trasporto aereo.
Questi, in sintesi, i risultati di uno studio di Confcommercio, in collaborazione con TRA Consulting, sulle previsioni degli arrivi di turisti stranieri in Italia per la stagione estiva 2022.
Il mercato turistico straniero si sta riprendendo bene durante questa estate 2022. Tuttavia, il turismo estero in Italia dipende fortemente dall’utilizzo del mezzo aereo e, per quanto riguarda l’offerta di voli, l’Italia – nel mese di luglio 2022 rispetto allo stesso periodo del 2019 – ha ridotto la perdita all’8,1%, facendo decisamente meglio della media europea, che registra un -13,5%, anche se al di sotto del risultato sorprendente della Grecia, che aumenta invece il proprio traffico del 6,3% (fig. 1).
Si denota, comunque, un andamento molto differente in funzione dei diversi mercati. La ripresa è molto sostenuta da alcune aree rilevanti per l’Italia, prima fra tutte quella nordamericana con una forte ripresa del turismo da Stati Uniti e Canada, nel corso del secondo trimestre 2022, con valori che a giugno hanno già raggiunto i livelli del 2019. Nel complesso si evidenzia che il mercato degli Stati Uniti vedrà una crescita rispetto al 2022 per i prossimi mesi estivi, anche grazie alla debolezza dell’euro contro il dollaro. Le prenotazioni dei turisti americani per l’estate 2022, infatti, sono già in buona parte state effettuate: sono 2,2 milioni i nordamericani previsti in arrivo tra luglio e settembre (pari a 4,4 milioni di presenze) con una spesa complessiva prevista di oltre 2,1 miliardi di euro, superiore del 20% rispetto al 2019.
Un andamento molto simile si evidenzia anche per il mercato canadese, che sta registrando negli ultimi mesi una forte ripresa. Si evidenzia invece, la forte discesa dei mercati asiatici, in particolare quello cinese ancora chiuso. Altri mercati, che lentamente stanno riaprendo, come quello giapponese o coreano, vedono un numero di turisti molto inferiore rispetto al 2019. Si denota comunque una ripresa. I russi sono chiaramente quasi scomparsi per via delle limitazioni ai voli esistenti, mentre altre provenienze mostrano una dinamica positiva. In particolare, le provenienze dal Sud America stanno registrando ottimi andamenti per le prenotazioni estive, così come quelle dall’Australia.
L’andamento del mercato europeo per l’estate 2022 sembra essere abbastanza in linea con i dati del 2019. A parte il caso Spagna, che nel quadrimestre giugno-settembre dovrebbe recuperare i valori di passeggeri del 2019 – circa un milione di passeggeri – il Regno Unito continua il recupero mese su mese verso il 2019 con un quadrimestre in cui gli arrivi sono stimati dal 16% al 6% di passeggeri in meno rispetto al 2019. Si tratta di un mercato da poco meno di 2 milioni di arrivi in estate, che prima del COVID aveva registrato buoni trend di incremento, soprattutto al Centro e Sud Italia.
Significative anche le perdite di arrivi in aereo dalla Germania rispetto al 2019, con una punta del -27% a luglio, mese importante per le vacanze dei tedeschi, e valori che comunque restano inferiori del 18% ancora nelle previsioni di settembre. Complice l’effetto dei forti disagi registrati negli aeroporti per via di scioperi e agitazioni, il primo mercato incoming per l’Italia – con quasi 7,5 milioni di arrivi nelle strutture turistico ricettive tra giugno e settembre – rischierebbe dunque di mancare in parte all’appello della ripresa. Viene però in soccorso il mix dei mezzi di trasporto prescelto per venire in Italia, che prevede il mezzo aereo solo nel 50% dei casi. Il risultato è che, a fronte di un prevedibile aumento dei turisti tedeschi rispetto al 2019 nelle destinazioni italiane più agevolmente raggiungibili con mezzi propri e su strada, in particolare quelle del Nord-Est e del Centro-Nord Adriatico, come peraltro confermano i dati di traffico registrati sulla A22 già da maggio, avremo valori ancora contenuti soprattutto nel Sud e isole, dove approdava il segmento con più alto potere di acquisto in media.
La spesa turistica degli stranieri in Italia per il trimestre estivo 2022 potrebbe avvicinarsi ai 17 miliardi di euro, raggiungendo i livelli del 2019 per il trimestre luglio-settembre (fig. 2). Questo dato dovrebbe essere trainato dal buon andamento del mercato statunitense e, in parte, di quello tedesco, le due principali provenienze per l’Italia.
L’estate 2022 vedrà un turismo diverso rispetto a quello del 2019, perché i comportamenti turistici sono differenti rispetto al passato, ma potrebbe finalmente registrare i livelli di spesa turistica del 2019. Un fattore da considerare circa la tipologia di turisti è legato all’andamento delle diverse compagnie aeree: i vettori low cost come Ryanair e Wizzair hanno livelli di offerta molto superiori al 2019, mentre i vettori tradizionali e altre low cost, hanno valori di circa il 15-20 per cento inferiori rispetto al 2019.
L’insieme di questi dati, evidenziano come il mix turistico internazionale del 2022 sia estremamente diverso rispetto a quello del 2019.
Modalità e comportamenti di prenotazione: prima la pandemia e successivamente il conflitto russo-ucriano, hanno mostrato ai viaggiatori l’incertezza nel programmare i propri viaggi. In generale tutti i turisti che vengono in Italia hanno accorciato i tempi tra l’acquisto del biglietto aereo e il viaggio stesso (tab. 1). In media si potrebbe stimare questa riduzione rispetto al 2019 di circa un 20% (da 79 a 61 giorni). In particolare, si sottolinea la riduzione di circa il 22% per quanto riguarda i turisti degli Stati Uniti (da 103 a 80 giorni), del 30% per i turisti dal Canada (da 87 a 61 giorni) e del 58% per i giapponesi (da 76 a 32 giorni). Questa situazione che accentua la volatilità della domanda ed acuisce le difficoltà dell’offerta a programmare adeguatamente disponibilità di servizi e gestione dei flussi. Un problema con il quale bisognerà fare i conti ancora per tutto il 2022 e negli anni a seguire, dato che questa modifica delle abitudini di acquisto appare strutturale e non più congiunturale.
Fig. 1
Fonte: Confcommercio e TRA Consulting
Fig. 2
Fonte: Confcommercio e TRA Consulting
Tab. 1
Anticipo nell’acquisto del biglietto aereo | |||
Giorni di anticipo | |||
2019 | 2022 | ||
UK | -7% | 67 | 62 |
Francia | -16% | 46 | 38 |
Stati Uniti | -22% | 103 | 80 |
Canada | -30% | 87 | 61 |
Brasile | -25% | 87 | 66 |
Giappone | -58% | 76 | 32 |
Corea del Sud | -4% | 85 | 82 |