Energia: -24% la bolletta elettrica per le piccole imprese nel I trimestre 2023
Dopo i picchi registrati nei mesi autunnali le bollette per l’energia elettrica delle micro e piccole imprese segneranno un -24% nei primi tre mesi del 2023 rispetto all’ultimo trimestre 2022. Buone notizie anche sul fronte del gas naturale, con una diminuzione stimata del -27%, nel mese di gennaio 2023 rispetto a dicembre dello scorso anno, per un profilo medio di piccola impresa.
È quanto emerge dal monitoraggio dei costi dei servizi pubblici locali sostenuti dalle micro e piccole imprese operato da Unioncamere, BMTI (Borsa merci telematica italiana) e Tagliacarne, con il supporto di REF Ricerche, calcolato sulla base dell’ultimo aggiornamento comunicato da Arera del prezzo della materia prima in regime di maggior tutela.
Entrando nel dettaglio dei costi dell’energia elettrica a carico delle micro e piccole imprese, la riduzione nel primo trimestre del 2023 rispetto al IV trimestre 2022 è accentuata per tutti i profili di impresa analizzati, con punte vicine al -25% per ristoranti e B&B. Ciò nonostante le bollette rimangono mediamente più alte di circa il +15% rispetto ai valori di spesa del I trimestre 2022, e oltre il doppio della media dell’anno 2021 (+100%). Le bollette elettriche rimangono comunque decisamente più elevate rispetto al periodo pre-pandemia, nonostante gli interventi di riduzione degli oneri generali.
Forte decrescita anche per le bollette del gas naturale pari, in media, al -27% gennaio 2023 su dicembre 2022, con variazioni massime del -27,7% per il profilo del ristorante. E risulta in calo anche il confronto tendenziale con gennaio 2022: -34% per la media dei sei profili monitorati. La spesa per la bolletta rimane comunque elevata rispetto al 2021 (+29%). La forte decrescita nel prezzo della materia prima è dovuta anzitutto al calo degli indici di prezzo all’ingrosso del gas naturale negli ultimi mesi dell’anno rispetto al III trimestre 2022. Come per l’energia elettrica, anche le bollette del gas naturale rimangono decisamente più elevate rispetto al periodo precedente la pandemia.
La revisione al ribasso è favorita dalla diminuzione dei prezzi all’ingrosso, con un PUN (Prezzo Unico Nazionale) per l’energia elettrica e un PSV (Punto di Scambio Virtuale) per il gas naturale che si sono pressoché dimezzati negli ultimi mesi dell’anno rispetto al precedente trimestre estivo (-48% e -51%, rispettivamente). Le ragioni di questo decremento sono da ricercarsi nel livello particolarmente elevato degli stoccaggi di gas, nel decremento della domanda (-9,5% rispetto al 2021) favorito dalle temperature miti e nella proroga delle misure già adottate nei precedenti mesi (in particolare sugli oneri). Permane tuttavia il rischio di ulteriori rincari, principalmente legati all’andamento del conflitto sul suolo ucraino.