Ecotessili, con il primo consorzio EPR per la raccolta dei rifiuti tessili, le imprese sono protagoniste della transizione ecologica
Vecchi abiti, tende e copridivano, ma anche biancheria per la casa e scampoli non più utilizzabili: i prodotti tessili dismessi rappresentano un’importante risorsa nel processo di transizione ecologica. A pochi mesi dalla sua costituzione, il consorzio Ecotessili si pone all’attenzione delle imprese che intendono svolgere da subito un ruolo di protagonisti in questa nuova attività di raccolta, che prenderà avvio non appena saranno emanate dal Ministero della Transizione Ecologica le norme applicative. Dal 1° gennaio 2022 la gestione dei tessili ricade all’interno del quadro EPR (responsabilità estesa del produttore), coinvolgendo quindi produttori, importatori e distributori nella filiera del riciclo e recupero, ma anche prevedendo un eco design più spinto che tenga presente delle caratteristiche di recupero e riciclabilità.
Nato dall’esperienza del Sistema Ecolight – hub che comprende anche il consorzio Ecolight per la gestione di RAEE e pile, il consorzio Ecopolietilene per i rifiuti da beni in polietilene, il nuovo consorzio Ecoremat per i materassi e gli imbottiti a fine vita e la realtà operativa Ecolight Servizi – il consorzio Ecotessili è portatore di una nuova e rinnovata esigenza proveniente dal mondo delle imprese, ossia dare vita ad un sistema EPR che possa coniugare efficienza, tracciabilità, riduzione dell’impatto ambientale nella gestione dei prodotti tessili che vengono dismessi dai consumatori o dalle imprese, creando una filiera dedicata ed affidabile. Il consorzio, che è stato promosso da Federdistribuzione e da importanti insegne aderenti alla Federazione, si pone come interlocutore primario delle aziende per dare vita a una filiera green nella gestione di tessili e tessuti, facendo in modo che siano proprio le imprese a giocare il ruolo di protagoniste negli indirizzi strategici. La strada indicata è quella dell’adozione di modelli di business e di design circolari per ridurre gli impatti negativi della produzione e del consumo, estendendo la vita dei tessuti e aumentando l’utilizzo di materiali riciclati, ma anche per una migliore raccolta, riutilizzo e riciclaggio dei tessili scartati.
Se la direzione da intraprendere è chiara, l’intera filiera è in attesa dell’emanazione del decreto attuativo da parte del Ministero per la Transizione Ecologica, che circoscriva l’ambito di applicazione e indichi i parametri con cui operare. Un passaggio fondamentale sia per le aziende, sia per Ecotessili che intende avviare al più presto la propria piena operatività.