Ecco come l’edge computing sta disegnando il futuro del settore automotive
L’edge computing non riguarda solamente il mondo prettamente informatico. Sotto forma di factory edge – rivolto ai processi di produzione e logistica – e vehicle edge – relativo ai veicoli in rete – sta acquisendo sempre più importanza nel settore automotive.
Il futuro di questo mercato, infatti, sta nei veicoli controllati dal software, autonomi, elettrici e connessi con tutti gli utenti della strada (quindi non solo automobili o camion ma anche pedoni, bici, moto, semafori, infrastrutture, ecc.) al fine di acquisire e scambiare informazioni che consentano di aumentare notevolmente la sicurezza stradale.
Il passaggio all’edge computing comporta lo spostamento dell’elaborazione dei dati dai data center centralizzati a luoghi remoti e distribuiti. Questo significa che i dati possono essere consolidati e analizzati localmente prima di essere trasferiti a un centro dati, eliminando le sfide legate alla connessione in termini di larghezza di banda o latenza e, grazie alla riduzione dei ritardi di trasmissione, evitando anche le interruzioni di servizio.
Edge computing in produzione e nel veicolo
Per un produttore di veicoli gli scenari edge sono sostanzialmente due: Factory Edge e Vehicle Edge.
Factory Edge è la base per una più stretta relazione tra produzione e logistica e per ottimizzare le capacità di produzione e i processi logistici permettendo alle case automobilistiche di implementare in modo ottimale le loro attuali iniziative. Da un lato, stanno modernizzando i processi per produrre e consegnare nuovi modelli in modo rapido, sicuro ed economico. Dall’altro, stanno aumentando il grado di agilità degli impianti di produzione attraverso l’automazione, la produzione intelligente o l’uso dell’IA per sostenere la transizione dalla produzione di massa a quella personalizzata. Per farlo è però necessario analizzare rapidamente grandi quantità di dati, attività che ricade direttamente sulla linea di produzione con la messa in rete di impianti o sistemi di controllo, cioè sul Factory Edge, con scenari come il monitoraggio delle condizioni, la manutenzione predittiva, i servizi di condivisione dei dati o la gestione delle risorse.
Vehicle Edge consiste invece nell’avere un’unità di calcolo nel veicolo, in grado di funzionare in modo indipendente o in congiunzione con un Edge Gateway vicino al veicolo, per esempio a bordo strada. Il Vehicle Edge è di crescente importanza per l’evoluzione dall’auto tradizionale verso un veicolo intelligente e connesso che ha bisogno di analizzare i dati e prendere decisioni in tempo reale. Inoltre, Vehicle Edge è la base di un veicolo definito dal software in cui le caratteristiche possono essere ricaricate e sbloccate dinamicamente. In linea di principio, i veicoli connessi saranno in futuro nodi intelligenti, parti di un ecosistema molto più ampio con cui interagiscono. Per esempio, un’auto potrebbe fornire informazioni ambientali o dati per ottimizzare il sistema di parcheggio nelle città. In definitiva, il Vehicle Edge è necessario anche per l’attuazione di concetti innovativi come Car-as-a-Service, Mobility-as-a-Service o Smart City.
Anche se centrali, edge computing e 5G non sono le uniche tecnologie che guidano il cambiamento nell’industria automobilistica. Un ruolo importante è svolto anche dalla comunicazione V2X, cioè la capacità del vehicle edge di comunicare con altri veicoli, infrastrutture stradali, piattaforme centrali o sistemi LiDAR (Light Detection and Ranging) per auto a guida autonoma.
IoT e infrastruttura cloud ibrida come base
In linea di principio, la trasformazione digitale nel settore automobilistico dipende in larga misura dall’Internet of Things (IoT) e dall’uso strategico dei dati. In questo contesto, la digitalizzazione richiede l’utilizzo di una varietà di soluzioni, piattaforme e tecnologie come sensori di dispositivi, gateway IoT, sistemi di backend agili e architetture cloud ibride aperte.
Sarà soprattutto l’IoT a determinare la nuova era automotive: i dati dei sensori rappresentano una componente fondamentale per il suo successo. Ma l’IoT è protagonista anche nell’area del Factory Edge. Per esempio, l’iniziativa Open Manufacturing Platform (OMP) – varata da BMW Group e Microsoft e recentemente abbracciata da Red Hat – sta lavorando allo sviluppo di soluzioni innovative Industry 4.0 e applicazioni IoT per l’industria automobilistica e manifatturiera con l’obiettivo di promuovere la digitalizzazione della produzione attraverso l’open source e gli standard aperti. Red Hat è attivamente coinvolta in vari gruppi di lavoro, incluso quello della “Connettività IoT” che mira a collegare i dispositivi IoT e le macchine al cloud al fine di digitalizzare le linee di produzione e migliorare le applicazioni IoT basate sul cloud.
Man mano che le auto diventano sempre più connesse e digitali cambiano anche le esigenze dell’’IT. Le architetture convenzionali non sono adeguate a causa dei loro limiti in termini di agilità e flessibilità, velocità e scalabilità. In linea di principio, una casa automobilistica può affrontare le sfide con successo solo con un’infrastruttura IT cloud ibrida o multi-cloud che permette la fornitura di applicazioni in brevi cicli di sviluppo in un ambiente dinamicamente scalabile. È importante che una piattaforma cloud ibrida aperta supporti anche implementazioni edge complete, cioè deve agire da piattaforma orizzontale comune che – dal core all’edge – fornisce un’esperienza di sviluppo e operativa unificata. L’edge computing deve quindi diventare parte integrante di una strategia di cloud ibrido aperto.
Harald Ruckriegel, Chief Technologist of Automotive e Strategic Business Development Automotive EMEA Red Hat
Wolfram Richter, Manager Solution Architects Germany Red Hat