Dopo la battuta d’arresto di dicembre, a gennaio l’export verso i paesi extra Ue registra un contenuto incremento
A gennaio 2021 l’Istat stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, un aumento congiunturale per le esportazioni (+0,4%) e un calo per le importazioni (-0,5%).
Il lieve incremento su base mensile dell’export è dovuto all’aumento delle vendite di energia (+6,7%), di beni di consumo durevoli (+5,9%) e di beni intermedi (+3,0%). Risultano in calo le vendite di beni strumentali (-2,6%). Dal lato dell’import, tranne che per l’energia (+10,5%), si rilevano diminuzioni congiunturali diffuse, le più ampie per beni di consumo durevoli (-6,1%) e non durevoli (-3,9%).
Nel trimestre novembre 2020-gennaio 2021, rispetto ai tre mesi precedenti, l’export cresce dell’1,8%; l’aumento è particolarmente sostenuto per energia (+27,7%), mentre si registra un lieve calo per i beni strumentali (-0,7%). Nello stesso periodo, anche l’import registra un aumento congiunturale (+2,4%), determinato dalla dinamica di beni di consumo durevoli (+10,6%), beni strumentali (+10,5%) ed energia (+9,9%).
A gennaio 2021, l’export è in deciso calo su base annua (-12,7%). La flessione è più ampia per energia (-26,2%), beni strumentali (-16,0%) e beni di consumo non durevoli (-14,7%). Solo le vendite di beni di consumo durevoli sono in aumento (+2,3%). L’import segna una flessione tendenziale ancora più marcata (-18,0%), con flessioni per tutti i raggruppamenti; le più marcate riguardano energia (-37,2%) e beni di consumo non durevoli (-24,0%).
La stima del saldo commerciale a gennaio 2021 è pari a +1.707 milioni (+963 a gennaio 2020). Diminuisce l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +4.585 milioni per gennaio 2020 a +3.911 milioni per gennaio 2021).
A gennaio 2021 l’export verso Regno Unito (-38,3%), Stati Uniti (-20,6%), paesi OPEC (-17,4%) e Russia (-16,3%) è in forte calo su base annua. Aumentano le vendite verso Cina (+29,3%) e paesi MERCOSUR (+8,2%).
Gli acquisti da Regno Unito (-70,3%), paesi OPEC (-29,6%) e Stati Uniti (-23,9%) registrano flessioni tendenziali molto più ampie della media delle importazioni dai paesi extra Ue27.
Il commento
Dopo la battuta d’arresto di dicembre, a gennaio l’export verso i paesi extra Ue registra un contenuto incremento congiunturale cui contribuiscono principalmente (per 1,2 punti percentuali) le maggiori vendite di beni intermedi e beni di consumo durevoli. Su base annua, l’export torna a registrare un’ampia flessione (-12,7% da +4,1% di dicembre 2020), spiegata per 10 punti percentuali dalla contrazione delle vendite di beni strumentali e beni di consumo non durevoli. La flessione è particolarmente ampia verso Regno Unito e Stati Uniti; all’opposto, l’export verso la Cina è in forte crescita. L’import segna un calo congiunturale modesto, mentre si accentua notevolmente la flessione tendenziale (-18,0% da -3,2% di dicembre dello scorso anno), per effetto soprattutto della contrazione degli acquisti di energia e beni di consumo non durevoli. In drastico calo, rispetto a gennaio dello scorso anno, le importazioni dal Regno Unito, su cui pesano anche gli effetti dell’interruzione della libera circolazione delle merci.