Dl Ristori: Giovannini (ASviS) in audizione al Senato, bene ridurre impatto seconda ondata Covid-19, ma eliminare asimmetrie e pensare al vero cambiamento
La crisi ha impattato negativamente sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile, come dimostrato dal Rapporto ASviS 2020. Già a maggio, l’ASviS ricordava che le politiche pubbliche, oltre a minimizzare gli effetti indesiderati causati dalla crisi, hanno il compito di stimolare al massimo la resilienza trasformativa del sistema economico, per la creazione di un diverso modello di sviluppo. Sono alcuni degli argomenti trattati questa sera dal Portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini, durante un’audizione davanti alla 5a Commissione Bilancio e 6a Commissione Finanze del Senato della Repubblica, nell’ambito dell’esame del disegno di legge 1994, il cosiddetto “Decreto ristori”.
Giovannini ha sottolineato l’importanza di avere una prospettiva di cambiamento sia per superare una crisi che sta colpendo duramente il sistema socio-economico, sia per far fronte a futuri shock economici, sociali e ambientali. Con riferimento al Goal 1 dell’Agenda 2030 “Sconfiggere la povertà”, risulta importante la decisione del Governo contenuta nel Decreto ristori di rifinanziare il “Reddito di emergenza” (Rem), strumento istituto a seguito di una proposta fatta proprio dall’ASviS e dal Forum disuguaglianze e diversità, ma ci sono diversi aspetti da correggere. “Lo strumento ha avuto una serie di problemi di attuazione, gli stessi che tra l’altro avevamo segnalato fin dall’inizio – ha dichiarato Giovannini -. In base ai dati INPS sui beneficiari del Rem, ora si potrebbe migliorare lo strumento, anche in un’ottica futura”.
Enrico Giovannini ha poi toccato un tema che può produrre un cambiamento positivo di medio e lungo termine. “Dopo la crisi vogliamo ancora avere 110 miliardi di evasione fiscale all’anno? – ha sottolineato infine Giovannini -. Un modo per orientare gli aiuti del Decreto ristori nella giusta direzione potrebbe essere quello di creare un meccanismo di incentivazione alla compliance fiscale basato sui nuovi parametri di affidabilità fiscale – ISA. Potremmo immaginare, per esempio, che da qui a due anni i soggetti che oggi ricevono i sostegni, come è giusto che sia, si impegnino per raggiungere un livello di compliance fiscale più alto, dando un segnale forte nella direzione di un’economia meno irregolare”.