Denunce di infortuni e malattie professionali, online gli open data Inail di ottobre
Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di ottobre. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (ottobre 2023 vs ottobre 2024) e “di periodo” (gennaio-ottobre 2023 vs gennaio-ottobre 2024).
Gli open data mensili pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele nelle analisi periodiche di dettaglio, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di picchi occasionali e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2024, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.
Nel numero complessivo delle denunce di infortunio sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie, effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento, che corrispondono nel periodo gennaio-ottobre 2024 a circa l’8% di tutte le denunce pervenute all’Inail.
DENUNCE DI INFORTUNIO
Le denunce di infortunio presentate all’Inail nei primi 10 mesi del 2024 sono state 491.439, in aumento dello 0,4% rispetto alle 489.526 dello stesso periodo del 2023, del 9,7% rispetto a gennaio-ottobre 2021 e del 16,6% rispetto a gennaio-ottobre 2020, e in diminuzione del 17,5% sul 2022 e dell’8,0% sul 2019, anno che precede la crisi pandemica.
Tenendo conto dei dati sul mercato del lavoro rilevati mensilmente dall’Istat nei vari anni, con ultimo aggiornamento ottobre 2024, e rapportando il numero degli infortuni denunciati a quello degli occupati (dati provvisori), si evidenzia un’incidenza infortunistica che passa dalle 2.318 denunce di infortunio ogni 100mila occupati Istat del 2019 alle 2.040 del 2024, con un calo del 12,0%. Rispetto al 2023 la riduzione è dell’1,1% (da 2.063 a 2.040).
A livello nazionale i dati rilevati a ottobre di ciascun anno evidenziano una diminuzione dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 412.001 del 2023 ai 410.007 del 2024 (-0,5%), e un aumento di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, da 77.525 a 81.432 (+5,0%).
A ottobre di quest’anno il numero delle denunce di infortuni sul lavoro ha segnato un -0,7% nella gestione Industria e servizi (dai 391.293 casi del 2023 ai 388.724 del 2024), un -1,5% in Agricoltura (da 22.141 a 21.819) e un +6,3% nel Conto Stato (da 76.092 a 80.896), che risente soprattutto dell’aumento delle denunce dovuto all’estensione della tutela Inail nelle scuole da settembre 2023.
Tra i settori con più infortuni avvenuti in occasione di lavoro si evidenziano per gli incrementi le Costruzioni (31.341 casi, +3,2% sul 2022), il Trasporto e magazzinaggio (28.918 casi, +2,3%), il Commercio (27.417, +3,4%) e il Noleggio e servizi di supporto alle imprese (18.198, +5,3%), e per i decrementi il comparto manifatturiero (59.678, -4,8%) e la Sanità e assistenza sociale (30.444, -9,9%).
L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce nelle Isole (+2,1%), seguite da Centro (+0,7%), Nord-Ovest (+0,5%) e Nord-Est (+0,2%), e un calo al Sud (-0,7%). Tra le regioni con i maggiori incrementi percentuali si segnalano le province autonome di Trento (+15,5%) e Bolzano (+3,5%), l’Umbria (+3,5%), la Sicilia (+2,4%) e la Calabria (+1,9%), mentre per i decrementi la Basilicata (-6,3%), l’Abruzzo (-4,0%), le Marche (-1,6%) e l’Emilia-Romagna (-1,5%).
L’aumento delle denunce di infortunio che emerge dal confronto dei primi 10 mesi del 2023 e del 2024 è legato esclusivamente alla componente femminile, che registra un +1,4% (da 171.992 a 174.337 casi denunciati), mentre quella maschile presenta un lieve calo (da 317.534 a 317.102, -0,1%). L’incremento ha interessato solo i lavoratori extracomunitari (+5,2%), in diminuzione il dato degli italiani (-0,4%) e dei comunitari (-4,5%).
L’analisi per classi di età mostra aumenti tra gli under 15 (+19,2%), soprattutto per l’incremento degli infortuni tra gli studenti (effetto dell’estensione assicurativa Inail disposta dal decreto legge lavoro n. 48/2023), nella fascia 20-29 anni (+1,5%) e in quella 60-74 anni (+5,3%). Si registra, per contro, un calo tra i 15-19enni (-2,3%), tra i 30-59enni (-2,8%) e tra gli over 74 (-2,0%).
CASI MORTALI
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate nei primi 10 mesi del 2024 sono state 890, 22 in più rispetto alle 868 registrate nel pari periodo del 2023, 19 in meno rispetto al 2022, 127 in meno sul 2021, 146 in meno sul 2020 e sei in meno sul 2019. Rapportando il numero dei casi mortali agli occupati Istat nei vari periodi (dati provvisori), si nota come l’incidenza scenda dai 3,89 decessi denunciati ogni 100mila occupati Istat del 2019 ai 3,69 del 2024 (-5,1%), mentre aumenta dello 0,8% rispetto al 2023 (da 3,66 a 3,69).
A livello nazionale i dati rilevati a ottobre di ciascun anno evidenziano per i primi 10 mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 672 a 657, e un aumento di quelli in itinere, da 196 a 233. L’aumento ha riguardato la gestione Industria e servizi, che passa da 744 a 759 denunce mortali, l’Agricoltura (da 98 a 101) e il Conto Stato (da 26 a 30).
Tra i settori con più decessi avvenuti in occasione di lavoro si evidenziano le Costruzioni con 128 casi (contro i 117 del 2023), il comparto manifatturiero con 86 decessi denunciati (81 nel 2023), il Trasporto e magazzinaggio con 84 (91 nel 2023), il Commercio con 48 (56 nel 2023) e il Noleggio e servizi di supporto alle imprese con 35 (37 nel 2023).
Dall’analisi territoriale emergono incrementi nel Nord-Ovest (da 228 a 242 denunce), al Centro (da 156 a 173) e nelle Isole (da 75 a 96), e cali nel Nord-Est (da 196 a 189) e al Sud (da 213 a 190). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano il Lazio (+17), la Lombardia (+16), la Sicilia (+14), la Toscana (+10) e la Sardegna (+7), mentre per i cali più evidenti il Veneto (-17), la Campania e l’Abruzzo (-12 ciascuna), il Piemonte (-9) e le Marche (-6).
L’incremento rilevato nel confronto dei periodi gennaio-ottobre 2023 e 2024 è legato sia alla componente maschile, le cui denunce mortali sono passate da 809 a 815, sia a quella femminile, da 59 a 75. Diminuiscono le denunce dei lavoratori italiani (da 707 a 701) e aumentano quelle degli extracomunitari (da 121 a 143) e dei comunitari (da 40 a 46).
L’analisi per classi di età evidenzia incrementi delle denunce tra gli under 15 (da 1 a 5 casi), tra i 20-29enni (da 78 a 85), tra i 35-39enni (da 53 a 61), tra i 45-54enni (da 207 a 234), tra i 60-64enni (da 122 a 127) e tra gli over 69 (da 34 a 42). Riduzioni tra i 15-19enni (da 18 a 13), tra i 30-34enni (da 46 a 44), tra i 40-44enni (da 83 a 62), tra i 55-59enni (da 171 a 161) e tra i 65-69enni (da 55 a 54).
Al 31 ottobre di quest’anno risultano nove denunce di incidenti plurimi per un totale di 29 decessi, 10 dei quali stradali. Nei primi 10 mesi del 2023 risultavano 12 denunce di incidenti plurimi per un totale di 31 decessi, 17 dei quali con mezzo di trasporto coinvolto (stradali, ferroviari, ecc.).
DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi 10 mesi del 2024 sono state 73.922, 13.460 in più rispetto allo stesso periodo del 2023 (+22,3%). L’aumento è del 47,8% rispetto al 2022, del 62,8% sul 2021, del 101,9% sul 2020 e del 44,8% sul 2019.
I dati rilevati a ottobre di ciascun anno mostrano incrementi delle patologie denunciate nelle gestioni Industria e servizi (+22,2%, da 50.240 a 61.393 casi), Agricoltura (+23,3%, da 9.658 a 11.909) e conto Stato (+9,9%, da 564 a 620). L’aumento interessa le Isole (+30,28%), il Sud (+30,25%), il Centro (+20,5%), il Nord-Ovest (+16,6%) e il Nord-Est (+14,0%).
In ottica di genere si rilevano 10.228 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 44.470 a 54.698 (+23,0%), e 3.232 in più per le lavoratrici, da 15.992 a 19.224 (+20,2%). L’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 55.520 a 67.606 (+21,8%), sia quelle dei comunitari, da 1.526 a 1.964 (+28,7%), e degli extracomunitari, da 3.416 a 4.352 (+27,4%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi 10 mesi del 2024, le prime tre tipologie di malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.