Decisioni difficili: la leadership empatica nelle crisi
Il mondo continua a porci sfide senza precedenti, e i leader guidano le loro organizzazioni attraverso mari in tempesta che non accennano a placarsi, sempre in dubbio fra andare ancora più lontano o reggere la posizione attuale e resistere.
Oggi gli scenari sono imprevedibili e richiedono a tutti noi di comprendere cosa accade e il coraggio di prendere decisioni difficili.
Due qualità offrono sicurezza alle persone, secondo lo psicologo Martin Seligman: saper prevedere quali probabilità ci sono che accadano o meno cose brutte o buone, e comprenderne le ragioni.
Noi esseri umani abbiamo bisogno di spiegazioni degli eventi importanti nelle nostre vite. Quando gli eventi angoscianti sono di origine incerta e non arrivano spiegazioni sui motivi per cui sono accaduti, le persone diventano ansiose e si arrovellano per immaginare ipotesi plausibili. Una volta che le persone inventano e diffondono spiegazioni immaginarie, possono avere difficoltà a lasciarle andare, non importa quanto incomplete, di parte o completamente sbagliate.
È il mestiere del leader, della leader spiegare le decisioni in modo sufficientemente dettagliato. Trasmettere che sta trattando situazioni critiche e relativi impatti sulle persone con attenzione, cura e in modo non standard.
Questo significa anche curare la propria comunicazione: parlare in modo semplice e ripetere i concetti chiave, perché l’ansia provocata dalle crisi può rendere difficile per chi ascolta elaborare informazioni complesse. Le persone sono più inclini ad accettare decisioni difficili quando credono che i loro leader si prendono cura di loro e perseguono il bene superiore. Ne abbiamo avuto varie prove durante la pandemia.
Brian Chesky, CEO e cofondatore di Airbnb, nel maggio del 2020 Inviò una nota a tutti i dipendenti in cui annunciava che 1.900 persone sarebbero state licenziate a causa della drastica diminuzione dei viaggi provocata dalla pandemia. Un annuncio oggettivamente difficile. Le persone licenziate vennero informate, in un incontro individuale con un senior manager, che avrebbero ricevuto generose indennità di fine rapporto, quattro mesi di assistenza per ricollocarsi, e che potevano tenere il computer aziendale come strumento per cercare un nuovo lavoro. Sono stati trattati con supporto, comprensione, rispetto.
Ma cosa rende davvero efficace la leadership empatica durante momenti di crisi?
Tre principi fondamentali: previsione, comprensione e controllo
1 – La previsione
Secondo lo psicologo Martin Seligman, nel contesto aziendale significa che il leader sappia comunicare chiaramente e in anticipo quali cambiamenti sono previsti a breve e a medio termine. E quali misure verranno prese per supportare la condizione dei dipendenti.
Immaginiamo che una PMI metalmeccanica stia per introdurre una nuova tecnologia di produzione per migliorare l’efficienza.
Invece di sorprendere i lavoratori con questa novità, che potrebbe portare qualcuno a temere di perdere il lavoro, il capo della produzione comunica in anticipo il cambiamento imminente, spiegando i benefici attesi della nuova tecnologia, come questa influenzerà il lavoro quotidiano e quali misure verranno adottate per l’addestramento all’uso ottimale. Questo aiuta a ridurre l’ansia e l’incertezza tra gli operatori, permettendo loro di prepararsi anche sul piano psicologico al cambiamento.
2 – La comprensione effettiva
È il secondo pilastro, che significa spiegare bene il motivo che è alla base di una decisione. Gli esseri umani hanno un forte bisogno di comprendere gli eventi significativi nelle loro vite, e i leader empatici che si impegnano a fornire spiegazioni chiare e dettagliate riducono l’angoscia. Riducono anche la diffusione di voci infondate. Ripetere le spiegazioni in modo semplice e comprensibile è essenziale.
Oggi alcune aziende stanno riorganizzando le attività a causa di una diminuzione degli ordini. Invece di annunciare semplicemente gli spostamenti di turni o la cassa integrazione, i capi organizzano riunioni in cui spiegano apertamente le ragioni dietro la necessità di ridurre orari di lavoro o ricorrere alla cassa integrazione. Forniscono agli operatori l’opportunità di fare domande e chiarire dubbi. Questo aiuta a dissipare le voci e le supposizioni, promuovendo una maggiore fiducia e comprensione di ciò che accade.
3 – Il senso del controllo
gioca un ruolo fondamentale nel mitigare lo stress e promuovere la resilienza. Anche quando le persone affrontano circostanze difficili, la percezione di avere un certo grado di controllo sulla propria situazione può aumentare la capacità di adattamento e ridurre gli effetti negativi sulla salute fisica e mentale.
Ad esempio, un dipendente si trova a gestire un carico di lavoro pesante a causa dell’assenza improvvisa di un collega. Anziché lasciare il dipendente a gestire la situazione da solo, il suo diretto responsabile gli chiede come risolverebbe. E si impegna a fornire risorse aggiuntive per aiutare a distribuire il carico di lavoro in modo più equo.
È essenziale coinvolgere gli operatori nel processo decisionale, consentendo loro di avere un certo grado di controllo sulla gestione delle proprie responsabilità.
La leadership empatica durante periodi di crisi è fondamentale per affrontare decisioni difficili nel modo più umano possibile. I leader che dimostrano cura per i loro dipendenti non solo contribuiscono al loro benessere, ma anche alla resilienza e alla coesione organizzativa nell’impresa.
La frase su cui riflettere
Solo chi rischia di andare troppo lontano avrà la possibilità di scoprire quanto lontano si può andare, Thomas Stearns Eliot, poeta, Nobel per la letteratura.