Debito pubblico: Unimpresa, nel 2023 +37% crescita media mensile rispetto al 2022
Cresce la velocità con la quale il debito pubblico sale: nei primi 11 mesi del 2023, l’aumento medio mensile si è attestato a quasi 9 miliardi di euro, vale a dire il 37% in più rispetto al ritmo dell’anno precedente, quando si era fermato a quota 6,4 miliardi. Nel 2021 la media mensile era stata pari a 8,9 miliardi. È quanto emerge da un report del Centro studi di Unimpresa, secondo cui a novembre dello scorso anno il debito pubblico era arrivato a quota 2.855 miliardi ovvero 97,4 miliardi in più rispetto a fine 2022. «C’è un aumento consistente, ma la tenuta dei conti pubblici non è a rischio, soprattutto se consideriamo il fatto che, nonostante le Cassandre, lo spread tra btp italiani e bund tedeschi, che a ottobre era arrivato sopra quota 200 punti base, è progressivamente diminuito ripiegando attorno a quota 150 punti. Sono tanti gli speculatori, sia sul mercato finanziario, sia nel campo della politica, ma soffiare sulle preoccupazioni che riguardano il debito pubblico vuol dire non fare l’interesse del Paese» commenta il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora.
Secondo il Centro studi di Unimpresa, che ha elaborato statistiche della Banca d’Italia, il debito pubblico italiano nel corso del 2023 è cresciuto di 97,4 miliardi arrivando, a novembre, a quota 2.855,1 miliardi: la crescita media mensile è stata pari a 8,8 miliardi, ovvero 2,3 miliardi in più (+37%) rispetto ai 6,4 miliardi medi mensili del 2022, anno nel quale il buco nei conti dello Stato era aumentato complessivamente di 77,6 miliardi a un ritmo di 6,4 miliardi al mese, più basso di 2,4 miliardi (-27,5%) rispetto agli 8,9 miliardi del 2021, quando il debito era salito di 107,1 miliardi arrivando a 2.679,9 miliardi (nel 2020 era a 2.572,7 miliardi). Nel periodo che va dal 2020 al 2023 (novembre), il debito pubblico è cresciuto di 282,2 miliardi pari a una media mensile di 6,1 miliardi.