Dalla consapevolezza alla performance: come potenziare l’intelligenza emotiva per massimizzare il successo organizzativo
Ogni giorno ci troviamo ad affrontare sfide emotive, sia nella sfera privata che professionale. Spesso, le circostanze che viviamo innescano reazioni che non riflettono al meglio la nostra vera natura, lasciandoci con la sensazione di non aver gestito le nostre emozioni in modo adeguato. Questo accade soprattutto nei momenti di forte stress, quando le pressioni del lavoro sembrano prendere il sopravvento e ci ritroviamo a dire o fare cose che non rispecchiano realmente chi siamo.
Molti di noi sono stati cresciuti con l’idea che le emozioni debbano essere lasciate fuori dal contesto professionale. Tuttavia, ignorare le nostre emozioni non è né realistico né efficace. Le emozioni sono una parte integrante di chi siamo e influenzano profondamente la nostra capacità di prendere decisioni, instaurare relazioni e ottenere prestazioni elevate. È proprio nei momenti in cui sembra più difficile gestirle che entra in gioco l’intelligenza emotiva.
L’intelligenza emotiva è la capacità di riconoscere, comprendere e gestire sia le nostre emozioni che quelle degli altri. Non si tratta solo di una qualità personale auspicabile, ma di un’abilità essenziale per il successo e il benessere, specialmente nell’ambiente lavorativo. Numerosi studi dimostrano che sviluppare una maggiore consapevolezza di sé, migliorare la regolazione delle emozioni e coltivare connessioni positive può portare a risultati tangibili e significativi.
Di seguito, tre esercizi pratici, supportati dalla ricerca scientifica, per potenziare rapidamente la tua intelligenza emotiva.
Riconnettersi alla consapevolezza di sé in due minuti
Spesso ci capita di interagire con qualcuno e, in seguito, di rimpiangere il nostro comportamento. Non è mai nostra intenzione essere scortesi o poco rispettosi, ma a volte agiamo in maniera impulsiva perché non siamo consapevoli del nostro stato emotivo in quel momento.
La consapevolezza di sé implica la capacità di riconoscere cosa sta accadendo nella nostra mente: Sto provando stress? Mi sento affaticato? Essere in grado di rispondere a queste domande ci aiuta a evitare reazioni impulsive che potrebbero danneggiare le nostre relazioni, sia personali che professionali. La neuroscienza ha identificato una parte del cervello dedicata al monitoraggio costante del nostro stato interno, un processo noto come interocezione. Tuttavia, spesso non sfruttiamo pienamente questa capacità.
Emma Seppälä (docente presso la Yale School of Management e direttrice scientifica del Center for Compassion and Altruism Research and Education alla Stanford University) ha condiviso un esercizio che può aumentare rapidamente la consapevolezza di sé. Ecco i tre passi fondamentali:
- Senti il tuo corpo: su una scala che va da completamente esausto a pieno di energia, dove ti collochi in questo momento? Scansiona il tuo corpo, presta attenzione alle sensazioni fisiche: ci sono tensioni? Ti senti rilassato? Hai fame?
- Osserva i tuoi pensieri e il loro “ritmo”: i pensieri viaggiano costantemente nella nostra mente, come veicoli lungo una strada. In questo momento, com’è il traffico mentale? Stai percorrendo un’autostrada congestionata o un tranquillo sentiero di campagna?
- Riconosci le tue emozioni: anche se non ti consideri particolarmente emotivo, le emozioni sono sempre presenti. Potresti sentirti calmo, curioso o neutrale, oppure potresti provare emozioni più forti, come rabbia o stress. Valuta le tue emozioni su una scala che misuri la loro piacevolezza e intensità.
Secondo Seppälä, questo esercizio ti permette di ottenere una valutazione rapida del tuo stato emotivo e mentale, aiutandoti a decidere se sei nella giusta condizione per affrontare le tue prossime attività.
Ad esempio, se hai in programma una riunione impegnativa con un collega difficile, potresti fare questo esercizio e renderti conto di sentirti teso, con la mente sovraccarica di pensieri. In una situazione del genere, il tuo stato d’animo potrebbe compromettere l’efficacia della tua comunicazione, facendoti apparire distratto o irritabile. Essere consapevole di questo ti dà la possibilità di prendere decisioni più strategiche, come rimandare l’incontro o prepararti mentalmente per affrontarlo al meglio.
Gestione delle emozioni attraverso la respirazione
Le ricerche condotte da Emma Seppälä insieme ai suoi colleghi della Yale University, supportate da numerosi altri studi, hanno dimostrato che gli esercizi di respirazione sono tra i metodi più rapidi ed efficaci per gestire le emozioni in tempo reale. La respirazione consapevole permette di passare da uno stato emotivo estremamente elevato (ad esempio, un 10 su una scala da 1 a 10) a uno stato di calma molto più rilassato (come un 2) in pochi minuti.
Uno degli esercizi consigliati consiste nell’allungare l’espirazione. Il principio alla base è semplice: durante l’inspirazione, il battito cardiaco tende ad accelerare, mentre durante l’espirazione rallenta. Questo effetto può essere sfruttato per calmare rapidamente il sistema nervoso.
Ogni volta che senti la necessità di autoregolarti — che sia prima di una presentazione importante o durante una riunione particolarmente stressante — prova questo esercizio: chiudi gli occhi, inspira lentamente contando fino a quattro, poi espira ancora più lentamente, prolungando l’espirazione fino al conteggio di otto. Ripeti questo ciclo per almeno due minuti.
Prendersi del tempo per rallentare la respirazione e prolungare l’espirazione stimola il sistema nervoso parasimpatico, la parte del sistema nervoso autonomo responsabile del rilassamento e del recupero. Questo processo contrasta la risposta “attacco o fuga”, riportando il corpo a uno stato di calma e permettendoti di affrontare le sfide con maggiore lucidità.
Rafforza le connessioni con piccoli momenti di positività
Hai mai notato come alcune persone ti lascino esausto e svuotato dopo un’interazione, mentre altre ti facciano sentire rigenerato, pieno di speranza ed energia? La differenza risiede spesso nella natura della persona con cui hai interagito: nel secondo caso, è probabile che tu abbia avuto a che fare con un “energizzatore positivo”, una persona dotata di un’elevata intelligenza emotiva, capace di comprendere il potere dei piccoli momenti di positività. Le ricerche mostrano che queste persone non solo migliorano il nostro stato d’animo, ma possono anche portare a un significativo incremento della produttività in azienda.
Anche tu puoi sviluppare le tue capacità per diventare un “energizzatore positivo”. Una delle caratteristiche fondamentali dell’intelligenza emotiva è la capacità di costruire connessioni significative e positive con gli altri. Spesso bastano piccoli gesti per fare la differenza: non si tratta di adottare un ottimismo forzato o di indossare un sorriso artificiale (che rischierebbe di sfociare in positività tossica).
Le persone davvero intelligenti dal punto di vista emotivo creano positività attraverso valori autentici come umiltà, empatia, compassione, sincerità, integrità e perdono. Stare accanto a persone con questi valori ci fa sentire sicuri, ascoltati, apprezzati e compresi.
Considera ogni incontro come un’opportunità per sollevare l’altra persona. Bastano pochi istanti per condividere un complimento sincero, una risata, una parola gentile o anche solo un sorriso. Le ricerche dimostrano che questi piccoli atti di positività non solo migliorano l’umore dell’altra persona, ma contribuiscono anche al tuo benessere — a patto che siano autentici.
Conclusione: la forza trasformativa dell’intelligenza emotiva
L’intelligenza emotiva rappresenta una leva strategica fondamentale per formare leader più consapevoli e organizzazioni resilienti. Attraverso piccoli, ma potenti gesti quotidiani, come il riconoscimento delle proprie emozioni, l’autoregolazione emotiva e la costruzione di connessioni autentiche, si possono trasformare le dinamiche interpersonali e migliorare le prestazioni aziendali. Coltivare questi strumenti non solo ci prepara ad affrontare le sfide più complesse con lucidità e determinazione, ma pone le basi per un successo sostenibile e duraturo, a livello individuale e organizzativo.
Classe 1993, è Deputy Industrial Director presso Amorim Cork Italia. Certificato Lean Six Sigma Yellow Belt e Green Belt. Dopo gli studi in Ingegneria, ha conseguito un MBA – Master of Business Administration presso la University of Bologna Business School. Ha inoltre completato Executive Programs in Mergers & Acquisitions presso l’Imperial College Business School di Londra e in Strategic Business Management presso l’University of Cape Town. Nel 2023 ha vinto il Positive Leadership Award, selezionato tra 7.399 candidature provenienti da 18 Paesi su 5 continenti, premio che celebra l’eccellenza nella leadership positiva e nell’innovazione gestionale. Tra i suoi contributi, è autore dell’articolo “La felicità come leva strategica: il potere della Positive Organisation“, pubblicato su Harvard Business Review Italia, in cui analizza come il benessere dei dipendenti possa fungere da catalizzatore per migliorare le performance aziendali, favorendo un ambiente lavorativo positivo e incentivando l’innovazione strategica.