Da Claroty le 5 regole imprescindibili per la gestione delle risorse OT

 Da Claroty le 5 regole imprescindibili per la gestione delle risorse OT

Non è un segreto ormai che l’accelerazione della digital transformation abbia portato gli ambienti di information technology (IT) e operational technology (OT), precedentemente separati, a convergere. Per questo motivo, le aziende di tutti i settori sono diventate dipendenti da nuovi tipi di sistemi cyber-fisici (CPS) e altre tecnologie, che richiedono e continuano ad espandere la connettività tra IT e OT.

Sebbene questa convergenza abbia generato innegabili vantaggi, che vanno da una maggiore efficienza a una costante innovazione, ha anche alimentato nuovi rischi e sfide, in particolare per quanto riguarda la sicurezza. Questi rischi si traducono in una più ampia superficie di attacco e in uno spostamento dell’esposizione, che ha permesso ai criminali informatici di diventare ancora più audaci e di metter in atto attacchi sempre più sofisticati e dannosi. I Governi nazionali e le organizzazioni internazionali si sono quindi mobilitati per sviluppare quadri normativi che includessero linee guida esplicite per la protezione dei CPS in ambienti critici.

In questo contesto nel quale i cybercriminali stanno diventato sempre più astuti e le minacce sono in continua evoluzione, le organizzazioni che gestiscono infrastrutture critiche necessitano di una soluzione per la gestione delle risorse OT, progettata appositamente per rispondere alle sfide e alle esigenze specifiche del proprio ambiente di riferimento.

Ma in che cosa consiste il management degli asset OT?

Il management delle risorse OT è il processo di gestione e ottimizzazione del ciclo di vita di questi asset all’interno dell’azienda. In genere, ciò include l’individuazione degli asset, il loro monitoraggio e il loro inventario, il controllo delle prestazioni, la manutenzione, la gestione del rischio e della conformità, la gestione del ciclo di vita e la sicurezza. Una solida strategia di gestione degli asset permette alle organizzazioni di infrastrutture critiche di affrontare alcune delle sfide chiave dettate dal settore come:

  • La complessità degli ambienti OT – Gli ambienti OT possono essere incredibilmente complessi con molti sistemi e processi interconnessi. Con una strategia strutturata, le organizzazioni possono categorizzare e dare priorità alle risorse in base alla loro criticità, semplificando il processo di gestione.
  • La mancanza di visibilità – Tracciare la presenza, lo stato e le prestazioni di ogni asset può essere una vera e propria sfida per le organizzazioni, il che porta a inefficienze, ridondanze e potenziali guasti che passano inosservati. Con una solida strategia di gestione degli asset, le organizzazioni possono ottenere la piena visibilità degli asset, grazie a un inventario completo e una comprensione delle rispettive prestazioni.
  • L’evoluzione delle minacce informatiche – Man mano che la crescita delle tecnologie connesse espande la superficie di attacco, si creano nuove esposizioni e altri rischi informatici che gli attori malintenzionati possono sfruttare. La gestione delle risorse OT può aiutare a mitigare questo rischio integrando la sicurezza informatica nel processo di gestione delle risorse.
  • Il complesso panorama normativo – L’ambiente normativo è diventato più severo e la non conformità ora comporta conseguenze legali, sanzioni significative e danni alla reputazione. Implementando una strategia di gestione delle risorse OT, le aziende possono garantire la conformità tenendo traccia delle modifiche alle normative, integrandole nei protocolli di manutenzione e operativi e mantenendo la documentazione necessaria per la prova di conformità.
  • L’efficienza operativa – Gli ambienti OT corrono spesso il rischio di imbattersi in inefficienze che possono portare a maggiori costi operativi, produzione ridotta o qualità ridotta. Una strategia di gestione OT può identificare e schiacciare queste inefficienze ottimizzando l’uso delle risorse, programmando una manutenzione regolare per prevenire guasti imprevisti e utilizzando l’analisi per guidare il miglioramento continuo.

Per tutti questi motivi la gestione degli asset OT deve essere prioritaria. In caso contrario, infatti, possono insorgere guasti che, di conseguenza, porterebbero a tempi di inattività delle operazioni, alla perdita di produzione e, in alcuni casi, a gravi rischi legati alla sicurezza. Una solida strategia di gestione degli asset OT è pertanto fondamentale per le organizzazioni di infrastrutture critiche che dipendono fortemente dalle operazioni OT.

Claroty ha quindi individuato 5 best practice essenziali per la gestione delle risorse OT.

  1. Stabilire un inventario completo delle attività– Il fondamento di una gestione efficace delle risorse OT è un inventario completo e aggiornato. È fondamentale sapere di quali risorse si dispone, dove si trovano, qual è il loro stato e come funzionano. Con un inventario centralizzato altamente dettagliato, le organizzazioni possono identificare le risorse ridondanti, garantire un utilizzo efficiente degli asset e dare priorità alla manutenzione o agli aggiornamenti.
  2. Monitorare costantemente i rischi operativi –Monitorando e correlando costantemente gli asset e le operazioni con le ultime vulnerabilità, EOL e altre esposizioni, le aziende possono ottenere informazioni in tempo reale sulle prestazioni degli asset e sui potenziali problemi di sicurezza. Rimanere al passo con l’attività degli asset aiuta anche a rilevare più velocemente le anomalie, migliorare i tempi di risposta a potenziali problemi ed evitare tempi di inattività non pianificati.
  3. Eseguire valutazioni regolari della vulnerabilità– Condurre valutazioni regolari è fondamentale per una gestione efficiente delle vulnerabilità OT. Ciò consente di identificare i punti deboli all’interno dell’ambiente OT prima che possano essere sfruttati. Correlando l’inventario degli asset con il sistema di vulnerabilità ed esposizioni comuni (CVE) e altri punti deboli, le organizzazioni possono individuare gli asset vulnerabili e scoprire eventuali punti nel proprio ambiente OT.
  4. Ottimizzare i flussi di lavoro tramite reporting e integrazioni– La reportistica è fondamentale per comprendere lo stato delle risorse e prendere decisioni consapevoli sull’allocazione, la manutenzione e la loro sostituzione, e fornisce anche la documentazione necessaria per gli audit e la conformità normativa. Inoltre, le integrazioni con CMDB, CMMS e altri strumenti di gestione dell’inventario possono consentire di ottimizzare ulteriormente i flussi di lavoro dell’attuale stack tecnologico.
  5. Garantire la conformità normativa– Molte infrastrutture critiche sono soggette a severi requisiti normativi relativi a sicurezza, emissioni, riservatezza dei dati e molto altro ancora. Come best practice, le organizzazioni dovrebbero espandere la propria strategia di gestione delle risorse e garantire la conformità tenendo traccia delle modifiche alle normative, integrandole nei protocolli di manutenzione e operativi e mantenendo la documentazione necessaria per la prova di conformità.

Non esistono due ambienti OT identici e, quindi, non è possibile adottare un approccio univoco per proteggerli. Tuttavia, adottando queste best practice nella strategia di gestione delle risorse OT, le aziende possono ottimizzarne le prestazioni, aumentarne la longevità, migliorarne la sicurezza e promuovere la conformità normativa. Con un ambiente OT ben gestito, le aziende possono contare su processi operativi più sicuri e affidabili.

Immagine di DC Studio su Freepik

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