Cresce l’imprenditoria femminile bresciana
Si consolida l’iniziativa imprenditoriale femminile nel bresciano, dopo la battuta d’arresto causata dalla pandemia. È quanto emerge dall’analisi realizzata dal Servizio Studi della CCIAA di Brescia sui dati del Registro Imprese – Infocamere.
“I dati relativi al 2022 – commenta il Presidente della Camera di Commercio, Ing. Roberto Saccone – evidenziano una nuova crescita delle imprese guidate da donne. La dinamica positiva del biennio post covid porta, infatti, a 24.438 il numero delle imprese femminili nel bresciano, ovvero il valore più alto dell’ultimo decennio e che rappresenta oltre un quinto del tessuto imprenditoriale della Provincia (20,7%). Nell’ultimo anno sono cresciute dello 0,5% (pari 122 imprese in più) riportando una dinamica in controtendenza rispetto alle imprese non femminili che sono diminuite dello 0,7%.
Importante è la crescita delle imprese “rosa” che si registra in ambito giovanile, ulteriore segnale che conferma l’orientamento e la vocazione del territorio all’attività imprenditoriale.
L’incremento del numero delle società di capitali evidenzia poi la volontà di svolgere attività imprenditoriali tramite realtà più strutturate e più solide, anche nelle loro prospettive di crescita.
Più modesto, invece, l’incremento delle cariche femminili nel sistema imprenditoriale dove, sia pur in miglior posizione rispetto alla media regionale, molto rimane prima di raggiungere gli standard europei”.
Il terziario si conferma l’ambito economico nel quale la maggior parte delle imprese femminili opera. Nel dettaglio nel commercio, nei servizi alla persona e nel turismo si concentrano circa la metà delle imprese femminili bresciane.
Il commercio resta il settore più consistente che a fine 2022 conta 5.637 ovvero il 23% delle imprese rosa. Nell’ultimo anno gli esercizi commerciali a guida femminile sono tornati a diminuire (dell’1,5% pari a 88 esercizi in meno rispetto al 2021) dopo la ripresa che aveva caratterizzato il 2021 riprendendo un trend decrescente che si protrae da un decennio.
Nei servizi turistici, ambito nel quale le donne operano prevalentemente nella ristorazione, preferendo la gestione dei bar – segmento quest’ultimo caratterizzato da una forte presenza femminile dato che più di tre imprese su dieci sono guidate da donne- le imprese rosa sono diminuite del 2,1% sul 2021. Anche in tale ambito le imprese gestite da donne nell’ultimo quinquennio sono diminuite costantemente.
Si confermano in crescita i servizi alla persona (che comprendono le attività tipicamente femminili, quali l’attività di parrucchiera e estetista, di lavanderia e anche i servizi di wellness): il 2022 si chiude con un aumento delle attività dello 0,6% che consolida un trend crescente già in atto da diversi anni. È un risultato significativo perché il settore dei servizi alla persona è un comparto a forte connotazione femminile dato che quasi 6 imprese su 10 sono guidate da donne.
Oltre ai servizi alla persona tra i settori a forte connotazione femminile si distinguono i servizi di assistenza sociale e sanitaria (servizi per anziani, centri di medicina estetica etc.) e di istruzione ambiti nei quali circa tre imprese su dieci sono guidate da donne. Nell’ultimo decennio entrambi i settori hanno conosciuto una significativa espansione.
Non si ferma la crescita delle attività professionali scientifiche e tecniche in aumento del 5,9% (+76 sul 2021) e che consolidano la dinamica positiva in atto nell’ultimo decennio.
Positiva anche la dinamica delle imprese femminili attive nei servizi di informazione e comunicazione che totalizzano a fine 2022 599 realtà imprenditoriali in aumento sullo scorso anno del 4,2%, spinti ancora dalla crescita delle attività che si occupano di produzione di software e consulenza informatica, e che consolida un trend crescente in atto negli ultimi anni.
Le imprese femminili guidate da giovani under 35
Le imprese femminili guidate da giovani sotto i 35 anni sono quasi 3mila e rappresentano il 12,2% delle imprese femminili, contro una percentuale del 7,3% dei colleghi uomini.
Il 2022, per il secondo anno consecutivo, con recupero della base imprenditoriale pari a un aumento dello 0,6%, risultato che però non è stato sufficiente per recuperare i livelli di consistenza del periodo pre-pandemico.
Donne: organizzazione e leadership
L’organizzazione prevalentemente preferita dalle donne per fare impresa resta l’impresa individuale che concentra il 60% delle imprese rosa, ma l’esame delle dinamiche degli ultimi anni consente di rilevare che l’esigenza di dotarsi di una struttura più solida è una tendenza in atto da diversi anni anche nella componente femminile come testimonia il crescente aumento delle società di capitale. Le imprese femminili costituite sotto forma di società di capitali rappresentano il 25,8% a fine 2022 contro il 21,5% del 2016.
La tendenza alla strutturazione più complessa delle imprese rosa sembra andare di pari passo con la diffusione della presenza femminile nei posti di comando delle imprese.
L’esame delle cariche ricoperte dalle imprenditrici bresciane mette in evidenza che le donne che coprono posizioni di vertice sono cresciute a un ritmo sostenuto anche nell’ultimo anno: le amministratrici sono aumentate dell’1,0% a fronte dell’incremento dello 0,25% del numero delle donne che ricoprono cariche nel mondo imprenditoriale.
Complessivamente a fine 2022 le donne che ricoprono cariche nel sistema imprenditoriale superano le 51mila posizioni pari a una quota sul totale degli imprenditori del 27% a fronte di una media regionale del 26,4% e nazionale del 27,8%.
Guardando alle differenti cariche di guida all’interno delle imprese si rileva che: solo un amministratore su quattro è donna; poco più di un quarto è titolare d’impresa (25,8%) mentre maggiore è la partecipazione femminile in qualità di socio d’impresa (39,9%).
L’età delle imprenditrici – Dalla composizione per classi di età delle donne che ricoprono cariche all’interno delle imprese si rileva una maggiore concentrazione nelle classe di età compresa tra i 50 e i 69 anni (46%) e a seguire nella classe tra i 30 e i 49 anni (38%) ne deriva che l’età media dell’imprenditrice bresciana è di 51,3 anni sono più giovani rispetto alle colleghe lombarde (52,5 anni) ed italiane (52,3 anni).