Covid: cresce l’allarme infiltrazione mafiosa in Lombardia. Gestione rifiuti, sanità e servizi, gli ambiti più a rischio
“Oggi la mafia in Lombardia coinvolge un numero sempre più consistente di imprese, grazie alla sua capacità di offrire soluzioni rapide, servizi a basso costo e prestiti in denaro. Stravolgendo e corrompendo, però, imprese, mercato, economia. Dobbiamo dunque prestare la massima attenzione: gli effetti della pandemia hanno prodotto una notevole espansione sia degli interessi sia della sfera d’azione della criminalità organizzata. Dalle infiltrazioni, attraverso il gioco dei capitali, che creano pericolosi legami di dipendenza per le aziende, alle attività di estorsione e usura a danno degli imprenditori, alle attività di cybercrime che colpiscono il patrimonio informativo aziendale. Oltre alla gestione illecita dei rifiuti, alle attività nell’edilizia e alla presenza nel settore dei servizi, compresa la sanità. I clan mafiosi operano anche attraverso «zone grigie» tra soggetti economici, politici e sociali del mondo legale, disponibili ai legami d’affari e di potere”.
È quanto ha dichiarato Antonio Calabrò, Vicepresidente di Assolombarda con delega alla Legalità, in occasione dell’evento “Le infiltrazioni mafiose al tempo del Covid-19”, al quale sono anche intervenuti Giorgio De Rita, Segretario Generale Censis; Alessandra Dolci, Procuratore aggiunto e Capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano; Michele Miulli, Comandante del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Milano; Piergiorgio Samaja, Capo centro operativo di Milano della Direzione Investigativa Antimafia; Giovanni Quartiroli, Presidente Piccola Industria Assolombarda; Valerio Berra, Presidente Comitato Difensore PMI Assolombarda.
L’incontro, trasmesso in diretta streaming sul webmagazine di Assolombarda Genio & Impresa, è stato ideato e fortemente voluto dall’Associazione, nell’ambito della Piccola Industria, per rafforzare la cultura della sicurezza, promuovere maggiore consapevolezza tra le aziende e alzare l’attenzione delle imprese sui rischi della criminalità organizzata, che colpisce il sistema produttivo con conseguenze devastanti sulla competitività, l’attrattività e la sostenibilità economica e sociale delle imprese, soprattutto le piccole e medie.
Secondo l’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia ammonta a circa 5,2 miliardi di euro la stima delle infiltrazioni delle mafie nell’economia sana. E in questo contesto di forte crisi, effetto della pandemia, l’ampia disponibilità di liquidità da parte della criminalità organizzata ha creato condizioni favorevoli che le consentono di mettere, più facilmente, le mani su aziende in crisi.
“Il contrasto all’azione delle mafie deve partire, in primo luogo, dalla costruzione di un credito più accessibile e con tempi di erogazione più vicini alle esigenze delle imprese e di un ambiente normativo e burocratico semplice, trasparente, efficiente ed efficace – ha proseguito Antonio Calabrò –. Anche in prospettiva del Recovery Fund, che rischia altrimenti di essere compromesso da infiltrazione criminali, uno dei maggiori pericoli per la crescita economica interna del Paese. E, in secondo luogo, questo contrasto deve partire dalle associazioni d’impresa. Assolombarda da anni è schierata, in sintonia con le imprese, per vincere la battaglia della legalità, attraverso iniziative di ascolto come lo sportello di consulenza per non far sentire solo chi si trova in difficoltà, e per rafforzare l’appello alle imprese affinché denuncino ogni forma di criminalità organizzata. È necessario infine rafforzare l’impegno comune tra tutti gli attori sociali ed economici del territorio, società civile, magistratura, imprenditoria e politica: un investimento concreto per il nostro futuro, non soltanto economico ma anche etico e culturale”.