Connettività, mobilità e gestione dei rifiuti: Milano primeggia in Europa. Sostenibilità, capitale umano e monitoraggio degli obiettivi i temi ritenuti cruciali dalle imprese
Attraverso l’utilizzo di 95 indicatori, l’edizione 2023 del “Booklet Smart City” misura, anche quest’anno, il percorso svolto da Milano verso la messa a terra della “smart city”. Per farlo, il rapporto – promosso da Assolombarda ed EY – mette a confronto la città con altre importanti capitali europee: Barcellona, Parigi, Amsterdam, Berlino e Monaco. Secondo la ricerca, Milano continua la sua strada per consolidarsi, sempre di più, come “città intelligente”: una circostanza confermata dai sempre maggiori investimenti operati sul versante delle infrastrutture tecnologiche, della mobilità e della smart energy.
In base ai dati offerti dal “booklet”, Milano spicca, nel paragone con i grandi centri considerati, in tema di infrastrutture per la connettività, sia fissa sia mobile: tra le sei città europee Milano spicca – allo stesso livello di Barcellona, per copertura totale delle famiglie con broadband e ultrabroadband, presentando anche una avanzata copertura 5G (95%). Ma non solo: con riferimento alla “rete”, Milano presenta anche una significativa presenza di sensoristica utile per la raccolta dei dati, una condizione essenziale per essere ritenuta città smart.
Insomma, Milano tiene il passo delle città benchmark, vantando anche interessanti primati su alcuni ambiti. È il caso della sostenibilità ambientale, della mobilità e della raccolta differenziata: la città, infatti, presenta il 12,6% di veicoli a basse emissioni (la quota più alta tra i centri analizzati dalla ricerca) e annovera 112 mila punti luce a LED per milione di abitanti (a Parigi sono 20 mila). Ma non solo: con particolare riferimento alla raccolta differenziata, la ricerca ha rilevato, a Milano, un dato pari al 62,5% dei rifiuti conferiti a riciclo (28,6% a Berlino).
Lo studio, oltre a indicare i “dossier” sui quali Milano eccelle, sottolinea anche gli ambiti su cui occorre continuare a lavorare. Nonostante la velocità di connessione sia aumentata nel +25% negli ultimi dieci mesi, per esempio, il download della rete fissa è ancora del 40% più lento di quello di Barcellona. La smart mobilty costituisce un altro capitolo sui cui Milano presenta “gap”: la densità delle colonnine per le auto elettriche rappresenta, infatti, un decimo di quella di Amsterdam pur essendo cinque volte maggiore di quella rilevata nel 2017. Sebbene in aumento, inoltre, l’estensione della rete di teleriscaldamento è pari a un quinto di quella di Berlino. Il “booklet” targato Assolombarda-EY rileva, infine, altre “storiche” criticità in ordine alla qualità dell’aria, presentando un livello di concentrazione di PM2.5 e PM10 più alto rispetto alle città analizzate. Un altro punto di debolezza è anche la gestione delle risorse idriche: le perdite della rete, infatti, sono pari al 13,8% sul totale dei volumi immessi.
“Il futuro delle nostre città dipenderà, sempre di più, dalla loro capacità accelerare drasticamente su transizione energetica e trasformazione digitale in primis – ha dichiarato Gioia Ghezzi, vicepresidente di Assolombarda con delega a Infrastrutture, Mobilità e Smart City e Presidente della Milano Smart City Alliance -. L’Associazione Milano Smart City Alliance, anche con studi di questo tipo, intende fornire al territorio e alle istituzioni strumenti concreti: piattaforme, ‘proofs of concept’, esperimenti catalizzatori che permettono di ‘misurare’ la realtà, interpretare i dati e, soprattutto, stabilire una strategia di lungo periodo e policies utili a rendere Milano una vera e propria smart city globale. Una sempre più stringente alleanza tra istituzioni e imprese è fondamentale per passare dalle intenzioni alle azioni e accelerare il cambiamento”.
A partire da questa edizione, il rapporto contiene anche le testimonianze delle imprese del territorio impegnate nella Milano Smart City Alliance, una partnership tra imprese promossa e partecipata da Assolombarda che si pone come nuovo modello di sviluppo urbano fondato sul rapporto tra innovazione tecnologica e sostenibilità, attraverso lo sviluppo di progetti sperimentali e la collaborazione tra imprese, istituzioni e tutti gli attori della città e del territorio. Le realtà interpellate confermano come tema cruciale la sostenibilità ambientale e non solo: secondo le aziende, è fondamentale che Milano – che insieme ad altre 8 città italiane ha aderito al, programma europeo “NetZeroCities” – si doti di una visione e piani concreti di lungo periodo che accompagnino le trasformazioni in atto, con particolare riferimento alle politiche su clima ed energia, condivisi da tutti gli attori protagonisti del territorio.
Le imprese della Milano Smart City Alliance ritengono centrale anche il tema del capitale umano. Le competenze digitali sono un elemento determinante per una smart city, e possono rappresentare un asset di sviluppo attraverso la creazione di centri di competenza e alta specializzazione che rispecchino le vocazioni del territorio. Lo sviluppo di Milano in senso smart deve avvenire anche attraverso il coinvolgimento diretto e attivo della cittadinanza favorendo la sua partecipazione alla nascita di un modello di città smart pensato su misura per rispondere ai bisogni che essa esprime. Le imprese della MSCA hanno, infine, evidenziato la necessità di stabilire obiettivi misurabili a breve e lunga scadenza e sviluppare un sistema di monitoraggio costante. Essere misurabile rappresenta, infatti, una delle principali caratteristiche di una città ‘smart’.