Confcommercio: per gli imprenditori nel 2021 è aumentato il rischio usura
In occasione della nona edizione della Giornata di Confcommercio “Legalità, ci piace”, la Confederazione, in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Format Research, ha svolto un’indagine riguardo al rischio usura e fenomeni illegali per le piccole e medie imprese italiane.
L’analisi evidenzia un peggioramento della percezione dei livelli di sicurezza tra le imprese del terziario di mercato. Quasi il 12% degli imprenditori, infatti, percepisce un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2021. Il dato è più accentuato nelle grandi città (16,2%), al Sud (16,6%), per le imprese del commercio al dettaglio alimentare (15,1%) e per gli alberghi (20%).
La percezione maggiore tra i fenomeni criminali in maggior aumento riguarda l’usura (27%). Il trend è più marcato nelle grandi città e al Sud, dove l’usura è indicata in aumento dal 30% delle imprese. Seguono, poi, l’abusivismo (22%), racket (21%) e furti (21%).
Il 27% degli imprenditori ritiene, infatti, che non solo il fenomeno sia cresciuto rispetto allo scorso anno, ma che sia aumentato anche il rischio usura tra le imprese del commercio, della ristorazione e della ricettività. Il Mezzogiorno, le grandi città e il comparto del commercio non alimentare, in particolare, risultano le aree più colpite.
Per Confcommercio, oltre alla collaborazione con le Istituzioni, le Forze dell’Ordine e le amministrazioni locali per contrastare questi fenomeni, è necessario fare di più, come rivolgersi alle associazioni antiracket e antiusura.