Commercio con l’estero: export e import giù del 16,8%
A marzo 2020 l’Istat stima una netta riduzione congiunturale, pari a -16,8%, sia delle esportazioni sia delle importazioni. La forte contrazione su base mensile dell’export è dovuta al deciso calo delle vendite sia verso i mercati extra Ue (-18,5%) sia, in misura meno ampia, verso l’area Ue (-15,2%).
Nel primo trimestre 2020, rispetto al precedente, si rileva una diminuzione del 4,1% per le esportazioni e del 5,1% per le importazioni.
A marzo 2020 la flessione su base annua dell’export è pari a -13,5% ed è determinata dal forte calo delle vendite sia verso l’area extra Ue (-14,7%) sia verso l’area Ue (-12,2%). Anche le importazioni diminuiscono drasticamente (-18,1%) da entrambi i mercati, in misura più marcata da quelli extra Ue (-21,7%) rispetto all’area Ue (-15,5%).
Tra i settori che contribuiscono maggiormente alla flessione tendenziale dell’export si segnalano macchinari e apparecchi n.c.a (-21,2%), autoveicoli (-40,7%), articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (-32,2%) e altri mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-26,9%). In aumento, su base annua, le esportazioni di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+32,5%) e di prodotti alimentari, bevande e tabacco (+13,5%).
Su base annua, i paesi che contribuiscono in misura più ampia alla caduta dell’export sono Francia (-18,3%), Regno Unito (-24,3%), Spagna (-19,8%), Svizzera (-18,9%), Germania (-7,2%) e paesi OPEC (-24,3%).
Nel primo trimestre del 2020 la diminuzione tendenziale delle esportazioni (-1,9%) è dovuta in particolare al calo delle vendite di macchinari e apparecchi n.c.a. (-9,3%), autoveicoli (-13,1%), articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (-10,7%) e apparecchi elettrici (-8,3%).
A marzo 2020 si stima che il saldo commerciale aumenti di 1.106 milioni di euro (da +4.579 milioni a marzo 2019 a +5.685 milioni a marzo 2020). Al netto dei prodotti energetici il saldo è pari a +7.691 milioni di euro (era +7.905 milioni a marzo 2019).
Nel mese di marzo 2020 si stima che i prezzi all’importazione diminuiscano del 3,1% su febbraio 2020 e del 5,1% su base annua.
Il commento
A marzo le condizioni della domanda e le misure di contenimento dell’epidemia di Covid-19 adottate nel nostro Paese e nei principali paesi partner determinano una forte contrazione dei flussi commerciali con l’estero. Su base annua, il drastico calo delle vendite sui mercati esteri di macchinari, autoveicoli e articoli in pelle, escluso abbigliamento, spiega più della metà della caduta tendenziale dell’export, mentre la riduzione degli acquisti di autoveicoli, metalli, petrolio e gas naturale contribuisce per circa 9 punti percentuali alla discesa tendenziale dell’import. A marzo, l’ampia flessione congiunturale e tendenziale dei prezzi all’import è dovuta principalmente ai forti ribassi dei prezzi dei beni energetici nell’Area non euro (-23,4% sul mese, -31,1% sull’anno).