Come ridurre le emissioni di CO2 nella supply chain: una guida in 6 step
Secondo uno studio di Accenture del 2023, le supply chain sono responsabili della generazione di circa il 60% di tutte le emissioni di CO2 a livello globale. Se si vuole raggiungere l’obiettivo “net zero” e mantenere le temperature globali entro i limiti stabiliti dall’Accordo di Parigi, la decarbonizzazione delle supply chain è indispensabile per affrontare il cambiamento climatico.
Spesso, però, le organizzazioni mettono in atto il cosiddetto “greenlighting”, una tattica di comunicazione che mette in risalto un programma o un prodotto relativamente piccolo per distogliere l’attenzione da attività o prodotti aziendali meno virtuosi dal punto di vista ambientale. È necessaria, quindi, una visione più ampia e completa dell’intera supply chain se le organizzazioni vogliono evitare il greenwashing e ottenere risultati significativi, sostenibili e a lungo termine.
Ecco, secondo Manhattan Associates, 6 pratici accorgimenti che le organizzazioni possono adottare per ridurre l’impatto della loro supply chain sull’ambiente:
1. Network design
I migliori guadagni in termini di sostenibilità possono essere ottenuti grazie a una riprogettazione dell’intera rete della supply chain, e non di una sezione specifica alla volta. Ad esempio, le decisioni sull’ubicazione dei magazzini non dovrebbero essere guidate solo dalla possibilità di accesso per i clienti, ma anche per i fornitori.
Sebbene la riprogettazione della rete richieda il coinvolgimento di tutta l’azienda, dal procurement ai team di operatori del punto vendita, fino alla gestione delle consegne, se realizzata in modo efficace e strategico, può costituire la base per significativi guadagni ambientali lungo l’intera supply chain.
2. Un modello tattico evolvente
Poche aziende possono permettersi di delocalizzare o riprogettare regolarmente le proprie reti. Questo non dovrebbe impedire loro di effettuare valutazioni regolari utilizzando tecniche di ottimizzazione, simulazioni e analisi di scenario per migliorare la sostenibilità e ridurre i costi, man mano che le reti della supply chain (e le tecnologie a loro disposizione) continuano a evolversi.
I motori di ottimizzazione forniscono soluzioni immediate a determinati problemi in base a vincoli e termini oggettivi, mentre i meccanismi di simulazione possono valutare i costi e l’impatto commerciale dei cambiamenti delle policy, spingendo la domanda attraverso la rete in un determinato modo. Infine, l’analisi di scenario consente di valutare più combinazioni di policy in parallelo, utilizzando grafici e visualizzazioni.
La misurazione, il benchmarking e, soprattutto, la flessibilità del business sono elementi chiave per mantenere un approccio sostenibile per la supply chain di qualsiasi organizzazione.
3. Procurement strategico
L’acquisto dei sistemi di trasporto è molto spesso rigido e basato sulle sue diverse tipologie. La svolta potrebbero essere i servizi intermodali: ad esempio, il trasporto su lunghe distanze stradali potrebbe essere meglio gestito, in base ai vincoli di tempo, optando per un’opzione intermodale come strada-ferrovia-strada, oppure, se il tempo non è una priorità per alcuni articoli, scegliere una diversa combinazione di opzioni potrebbe rivelarsi più conveniente dal punto di vista ambientale – qualora, ovviamente, siano a disposizione.
4. Planning
L’efficacia della pianificazione ottimizzata per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità dipende dall’effettivo punto di partenza. Ad esempio, la massimizzazione dell’utilizzo del rimorchio è una misura chiave per sostenere il divenire green di un’organizzazione, ma un utilizzo quasi totale della potenzialità significa che è stata raggiunta la soluzione più sostenibile?
Per una singola consegna a pieno carico, la capacità del rimorchio sarà utilizzata nel viaggio di ritorno e l’organizzazione sta considerando i ritorni, i backhaul (dai fornitori) per ridurre i chilometri “a vuoto”? Oppure, in termini di consegne multidrop, la sequenza è ottimale o i camion percorrono troppi chilometri “a vuoto”, non a pieno carico?
I vantaggi del planning e l’utilizzo dell’infrastruttura sono direttamente collegati alla progettazione della rete e alle decisioni tattiche che consentono di ottenere il mix ottimale tra tipi di attrezzature, percorsi statici, dinamici e ibridi, orari di consegna dei punti vendita e frequenza degli ordini, ecc. Un’organizzazione può davvero raggiungere una valutazione oggettiva e data-based del percorso più sostenibile attraverso l’intera rete, fino alla destinazione finale, qualunque essa sia.
5. Selezione del vettore
La scelta di un vettore sostenibile è simile alla sostituzione dei veicoli alimentati a combustibili fossili con veicoli più efficienti o alternative più ecologiche. La sostenibilità può essere integrata come fattore di performance, come la puntualità delle consegne, in modo da fornire un confronto equo tra i vettori. Attualmente le misurazioni si basano su stime o calcoli complessi, ma le misure basate sulle prestazioni stanno già iniziando a svolgere un ruolo sempre più importante nella selezione dei vettori come criterio per scegliere “l’opzione più sostenibile”.
6. Esecuzione
Un’esecuzione sostenibile significa essere in grado di rispondere ai cambiamenti durante e persino dopo la spedizione. Tempi di consegna realistici basati sulle informazioni effettive sul traffico limiteranno chilometri non necessari (evitando la necessità di un secondo tentativo di consegna). Mentre offerte come il self-service digitale mirano a ridurre i resi nell’e-commerce, in quanto i consumatori hanno maggiore autonomia e possibilità di modificare e aggiustare gli ordini fino al momento in cui la consegna lascia il punto di fulfilment, indipendentemente dal fatto che si tratti di un magazzino, di un dark-store o di un negozio fisico.
Un core digitale alimentato da una piattaforma IT cloud-native, che utilizza una serie di dati prontamente disponibili e capacità di intelligenza artificiale, come quella di Manhattan Associates, è la chiave per costruire una supply chain resiliente e consentire alle aziende di integrare la sostenibilità all’interno delle loro supply chain.
Quindi, ciò significa che le tecnologie che lavorano in parallelo e in modo flessibile saranno in grado di fornire una pianificazione più accurata, una previsione degli scenari, una sperimentazione dei prodotti, una simulazione dei processi produttivi, un’ottimizzazione dei trasporti e una maggiore trasparenza nei confronti dei clienti. Tutti fattori centrali per le organizzazioni che intendono impegnarsi a lungo termine per ridurre l’impatto ambientale e le emissioni di anidride carbonica delle loro supply chain.