Come la guerra in Ucraina impatta sulle aziende: le difficoltà del settore degli imballaggi
Dobbiamo purtroppo prendere atto del fatto che la situazione in Ucraina è precipitata più velocemente del previsto, portando conseguenze drammatiche in termini di vite umane; inoltre questo conflitto ha già iniziato a impattare sull’economia dell’Europa e del nostro Paese.
Le sanzioni che sono state o dovranno essere applicate alla Russia stanno provocando uno shock energetico che rappresenta la prima difficoltà da affrontare per le nostre imprese. Purtroppo, non è la sola.
Con Ermanno Vicini (nella foto a fianco), legale rappresentante di Serpac Srl, azienda specializzata nello sviluppo, produzione e vendita di imballaggi ed etichette per il trasporto di merci pericolose, affrontiamo alcune delle problematiche che il settore degli imballi si trova ora a fronteggiare.
Oggi la vulnerabilità commerciale si esplicita in maniera più rilevante sull’importazione, con conseguenze su molte materie prime, quali ad esempio il frumento, aumentato del +17% rispetto al prezzo medio nei 10 giorni precedenti al 24 febbraio, o il mais, aumentato del + 8%.
In particolar modo per quel che riguarda il settore degli imballaggi, questo aumento dei costi dell’energia e del mais e dei suoi derivati (amido), oltre che un fermo delle importazioni di carta di fibra vergine da Ucraina, Russia e Bielorussia pongono in grande difficoltà produttori e utilizzatori di carta.
Nello specifico le scatole di cartone hanno subito aumenti che si stanno riflettendo sui prezzi di vendita, dato che praticamente tutti i materiali e i servizi coinvolti nella filiera di produzione (energia, trasporti, amido, bancali, etc.) stanno soffrendo delle conseguenze della situazione politica attuale.
Alcune cartiere hanno addirittura bloccato la produzione o hanno inviato comunicazioni ufficiali per informare che gli ordini potranno subire ritardi o cancellazioni.
Nella drammaticità del momento, le grandi aziende di fornitura stanno facendo tutto il possibile per soddisfare le richieste dei clienti, attivando filiere diverse e affidandosi alle scorte di magazzino.
Le difficoltà che affronta il settore degli imballi hanno evidenti ripercussioni su tutta la catena che porta le merci dal produttore al destinatario in termini sia di tempi che di costi. Non dobbiamo dimenticare, soprattutto quando si parla di imballaggi per il trasporto di merci pericolose, che la qualità delle carte con cui è stato omologato ONU l’imballaggio ed il sito produttivo devono rimanere i medesimi utilizzati per la fornitura dei campioni durante i test di certificazione. Questo aspetto diventa ancora più impattante considerando lo specifico periodo temporale, problematica Serpac sta cercando di risolvere con una buona pianificazione d’approvvigionamento delle materie prime e di pianificazione della produzione delle nostre scatole omologate.
L’auspicio più importante e sincero è che questa situazione d’emergenza umanitaria, politica, sociale ed economica possa al più presto rientrare consentendo a tutti una prospettiva di vita e di lavoro più serena.