Come avviare una produzione di zafferano con i fondi per l’imprenditorialità giovanile agricola
Avviare una coltivazione di zafferano è un’idea di nicchia innovativa per dar vita ad una nuova attività agricola o per rinnovarne una già esistente.
Lo zafferano rientra nell’elenco dei dieci cibi più cari del mondo: un chilo di pistilli costa circa 12.000€ e per ottenerlo servono una quantità di piante non indifferente.
Le conoscenze in campo agricolo, le caratteristiche del terreno e del materiale da utilizzare, sono requisiti fondamentali per avviare una coltivazione di zafferano, così come conoscere le tecniche di estrazione ed essiccazione del delicato pistillo.
Serve anche un appezzamento di terreno molto drenante, perché il bulbo dello zafferano marcisce con una certa facilità in presenza di eccessiva acqua, non necessitando di una eccessiva irrigazione, rendendo l’acqua piovana sufficiente al mantenimento in salute della piantagione.
Lo zafferano è una delle spezie più ambite e richieste nel mercato italiano ed estero. In Italia la produzione varia tra i 450 e i 600 kg annui, in base alle condizioni climatiche, senza considerare che sono poco più di 300 le aziende agricole italiane che lo coltivano.
Nonostante sia coltivato da poche piccole realtà, il mercato è in continua espansione, complici i recenti conflitti in Medio Oriente, maggiore esportatore di zafferano, aprendo nuovi porti dalla Grecia all’Italia. Attualmente l’Italia esporta nel mondo zafferano per oltre 550.000 euro e questa cifra, stando agli analisti, potrebbe raddoppiare nel giro di pochi anni, condizioni climatiche permettendo.
Puoi dar vita alla tua attività grazie ai finanziamenti per l’imprenditorialità giovanile agricola, supportati da ISMEA.
L’obiettivo della misura è quello di favorire il ricambio generazionale in agricoltura e l’ampliamento di aziende agricole esistenti, rivolgendosi a micro, piccole e medie imprese agricole composte da giovani tra i 18 e i 40 anni.
ISMEA finanzia la realizzazione di progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo.
- A chi si rivolge: imprese agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 40 anni non compiuti, con i seguenti requisiti:
- subentro: imprese agricole regolarmente costituite da non più di 6 mesi con sede operativa sul territorio nazionale, con azienda cedente attiva da almeno due anni, economicamente e finanziariamente sana;
- ampliamento: imprese agricole attive e regolarmente costituite da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane
L’intervento ha una durata da 5 a 15 anni e comprende investimenti fino a 1.500.000€.
- Cosa finanzia: progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo, in particolare:
- la spesa per lo studio di fattibilità è ammissibile nella misura del 2% del valore complessivo dell’investimento da realizzare; inoltre la somma delle spese relative allo studio di fattibilità, ai servizi di progettazione sono ammissibili complessivamente entro il limite del 12% dell’investimento da realizzare;
- le spese relative alle opere agronomiche sono ammissibili per i soli progetti nel settore della produzione agricola primaria;
- la somma delle spese relative alle opere agronomiche, opere edilizie e oneri per il rilascio della concessione, ai fini dell’ammissibilità non deve superare il 40% dell’investimento da realizzare;
- per le spese di investimento relative al settore della produzione agricola primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli, l’acquisto di terreni è ammissibile solo in misura non superiore al 10% dei costi ammissibili totali dell’intervento;
- la potenzialità dei nuovi impianti di trasformazione non deve essere superiore al 100% della capacità produttiva, stimata a regime, dell’azienda agricola oggetto dell’intervento.
È possibile presentare la domanda di ammissione alle agevolazioni attraverso il portale ISMEA dedicato.
Dottore commercialista e revisore legale. Giornalista pubblicista. Esperto in finanza innovativa e startup.
www.mauriziomaraglino.it