Come aprire un negozio di prodotti sfusi o alla spina con i finanziamenti a fondo perduto
Un ritorno al passato che incontra le necessità di un futuro migliore. I negozi che commercializzano prodotti sfusi o alla spina, rappresentano un’idea imprenditoriale di successo che pone le sue radici negli anni ’60.
L’industrializzazione ha contribuito a modificare quelle che erano buone abitudini, portando così all’aumento di rifiuti d’imballaggio e all’incremento dei costi dei prodotti.
Il forte successo di questi negozi su circa il 70/80% della popolazione italiana, è dovuto al risparmio di quasi il 50% su ogni acquisto e l’assenza di packaging fastidiosi e inutili.
Prima di poter avviare l’attività, è necessario:
- aprire una partita IVA;
- iscriversi al registro delle imprese;
- inviare la comunicazione per l’inizio di una nuova attività commerciale.
Inoltre, nel caso specifico della vendita di prodotti alimentari, è necessario presentare al Comune di appartenenza dell’attività:
- DIA con specificazione di vendita nel settore alimentare;
- possedere i requisiti per la registrazione al REC (registro esercenti commercio);
- essere in possesso di HACCP;
- licenza fiscale dall’UTIF, nel caso in cui si vendano anche alcolici.
I prodotti vendibili sfusi in questi negozi sono:
- Alimentari: pasta, riso, cereali, legumi, biscotti, sale, frutta secca, zucchero, olio, caramelle, caffè
- Detersivi: di tutte le tipologie
- Latte: crudo intero
- Bevande: analcoliche come succhi di frutta e bibite varie, alcoliche come vini e birre
- Cibo per animali.
È necessario informarsi, però, sulle normative attive nella regione di appartenenza, in quanto la vendita di alcuni prodotti potrebbe essere soggetta a vincoli e limitazioni, come ad esempio l’olio e lo zucchero.
Per aprire un negozio di prodotti sfusi alla spina basta un locale di circa 40mq. La sua grandezza varierà in base a quanti e quali prodotti si intende vendere.
Le attrezzature principali sono:
- i dispenser che conterranno i vari prodotti sfusi, soprattutto per i detersivi;
- per prodotti alimentari, si può optare anche a grandi sacche, o ceste;
- bottiglie in vetro, contenitori vari, buste riutilizzabili, preferibilmente in cotone o altro tessuto;
- bilance per pesare i prodotti sfusi;
- banchetto frigo per i prodotti freschi;
- cassa e bancone.
La spesa iniziale per avviare tale attività si aggira intorno ai 30mila euro, ma grazie ai bandi e alle agevolazioni a fondo perduto, come ad esempio Nuove imprese a tasso zero di Invitalia, è possibile ricevere dei finanziamenti che supportino l’avvio e lo sviluppo della piccola impresa.
Per accedere ai vari bandi e agevolazioni, è necessario avere un buon business plan e un progetto che comprenda un’analisi di mercato dettagliata.
Dottore commercialista e revisore legale. Giornalista pubblicista. Esperto in finanza innovativa e startup.
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