Chi ha inventato l’Export Digitale?
L’Export Digitale, ovvero la vendita di prodotti o servizi online a livello internazionale, così come l’attività digitale volta ad avviare trattative commerciali con importatori, distributori ecc., è diventato un’attività sempre più diffusa e redditizia per molte aziende in tutto il mondo.
L’Export Digitale è il risultato di un’evoluzione tecnologica e di un cambiamento culturale che ha portato sempre più persone a fare acquisti online. Tuttavia, è possibile individuare alcuni momenti cruciali nella storia dell’Export Digitale. Uno di questi è il lancio di eBay nel 1995. La piattaforma di aste online ha permesso alle persone di vendere oggetti a livello globale, aprendo nuove opportunità per le piccole imprese che non avevano la capacità di esportare tradizionalmente. Successivamente, l’avvento di Amazon nel 1994 ha ulteriormente ampliato il mercato dell’Export Digitale, offrendo alle aziende un’ampia piattaforma di vendita online che potevano utilizzare per raggiungere clienti in tutto il mondo.
Ma il vero punto di svolta per l’Export Digitale è avvenuto negli ultimi anni grazie alla diffusione dei social media e delle app di messaggistica. Questi strumenti hanno reso più facile per le aziende raggiungere nuovi clienti in tutto il mondo e stabilire relazioni commerciali a distanza. Oggi, le piattaforme di e-commerce come Alibaba, AliExpress e Shopify, offrono alle aziende di tutto il mondo la possibilità di vendere i loro prodotti in modo digitale su scala globale, senza le difficoltà e i costi associati alla distribuzione tradizionale.
Gabriele Carboni – cofondatore di Weevo e stretto collaboratore di Philip Kotler – ha dato un importante contributo all’Export Digitale con il suo libro “Strategie web per i mercati esteri”. In questo libro, Carboni ha analizzato come le aziende possono utilizzare le tecnologie digitali per raggiungere nuovi mercati internazionali, offrendo numerosi consigli pratici su come pianificare una strategia di Export Digitale efficace. In particolare, dal volume risulta evidente che le aziende manifatturiere possano sfruttare i canali digitali per farsi trovare da partner commerciali sui mercati esteri, avviando così strette relazioni B2B. Queste tecniche, raccontate nel libro di Carboni anche attraverso diversi casi di studio, risultano molto efficaci perché fondate su contenuti localizzati, canali digitali proprietari dell’azienda e un basso impatto sugli investimenti.
Inoltre, è importante notare che l’Export Digitale non è solo per le aziende B2C, ma anche per le aziende B2B. Molte aziende stanno infatti adottando l’Export Digitale per espandere le loro attività sui mercati internazionali, raggiungere nuovi clienti e aumentare il fatturato.
Le tecnologie digitali offrono alle aziende B2B nuove opportunità di vendita, come ad esempio i marketplace online, le piattaforme di e-procurement e le reti di distribuzione digitale. Queste tecnologie consentono alle aziende di raggiungere nuovi clienti in tutto il mondo, fornendo informazioni dettagliate sui prodotti, riducendo i costi di distribuzione e semplificando i processi di acquisto.
Inoltre, l’Export Digitale offre anche alle aziende B2B la possibilità di migliorare l’efficienza dei propri processi di business, ad esempio utilizzando soluzioni di supply chain management digitali per ridurre i tempi di consegna e migliorare la tracciabilità dei prodotti.
In conclusione, l’Export Digitale rappresenta un’opportunità fondamentale per le aziende di espandersi sui mercati internazionali, sia per le aziende B2C che per le aziende B2B. Grazie alle tecnologie digitali, le aziende possono raggiungere nuovi clienti in tutto il mondo, migliorare l’efficienza dei propri processi di business e aumentare il fatturato complessivo.