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Pegno mobiliare non possessorio: da oggi le domande online
Questa nuova forma di garanzia amplia la possibilità di accesso al credito da parte degli imprenditori.
Fare Soldi con l’Impresa in Italia, Fare Credito, Finanziamenti per le Imprese
Questa nuova forma di garanzia amplia la possibilità di accesso al credito da parte degli imprenditori.
L’aumento tassi erode la capacità di acquisto e rallenta la domanda da parte del segmento Giovani Under 36 (29% delle richieste contro 38% III Trim. 2022). Mercato immobiliare: il prezzo/mq degli immobili oggetto di garanzia di mutuo ipotecario aumenta (+3,6% nel I Trim. 2023) sostenuto dall’inflazione nonostante il numero di compravendite stia frenando (-2,1% nel IV Trim. 2022) dopo oltre 2 anni di crescita.
La corsa dei prezzi non si ferma. Il tasso di inflazione resterà sopra il +2% almeno fino al 2025, e rischia di bruciare in tre anni 10 miliardi di euro di potere d’acquisto delle famiglie. Un calo che incide sulla crescita dei consumi e potrebbe depotenziare, di fatto, gli eventuali benefici della riforma fiscale in arrivo.
Il 46% delle aziende intervistate in Europa occidentale, inclusa l’Italia, ha dichiarato di aver rinviato le decisioni di investimento per proteggere il flusso di cassa, nel timore di un peggioramento del rischio di credito commerciale nei prossimi mesi.
L’aumento dei prezzi costringe aziende e famiglie a intaccare le riserve: in meno di 100 giorni, da dicembre 2022 a marzo scorso, il totale dei depositi bancari è sceso del 2,4%, da 2.065 a 2.015 miliardi.
A marzo 2023 i tassi sui prestiti alle imprese fino a 250mila euro sono arrivati al 4,90%, con un aumento di 275 punti base in un anno.
La bolla del risparmio cash ha cominciato a sgonfiarsi (20 miliardi in meno nell’ultimo anno: -1,6%). Ma l’educazione finanziaria dei risparmiatori continua a essere scarsa: il 40,9% non comprende l’effetto dell’inflazione sul potere d’acquisto, il 47,8% le ripercussioni del tasso di interesse sui prestiti bancari, il 41,6% non sa distinguere tra azioni e obbligazioni. E per il 37,4% un investimento remunerativo è solo un colpo di fortuna.
Il Rapporto mensile dell’ABI.
Nel I trimestre 2023 frena la domanda di credito presentata dalle imprese italiane con un -3,6% rispetto al corrispondente periodo del 2022.
A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA che ha analizzato i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze riferiti alle dichiarazioni dei redditi ai fini Irpef del 2021.