L’aumento dei tassi di interesse annunciato dalla BCE rischia di pesare come un macigno sui conti delle imprese italiane, già provate da pandemia, inflazione e caro energia.
L’aumento dei tassi di interesse, portati dalla Banca centrale europea al 3%, corre il rischio di pregiudicare le prospettive di ripresa per il 2023 delineate recentemente da importanti istituzioni finanziarie anche internazionali.
Sono entrati in vigore in Friuli-Venezia Giulia nuovi incentivi per l’assunzione o stabilizzazione di lavoratori da parte di imprese e datori di lavori privati per il 2023.
Modesta espansione della produzione ma ordini ancora in contrazione. Nuovo aumento dei livelli occupazionali dovuto alla ripresa dell’ottimismo. Si riducono sempre più i tassi di inflazione.
PMI finale del Manifatturiero dell’Eurozona a 48.8 (dicembre: 47.8). Massimo in 5 mesi. PMI finale della Produzione Manifatturiera dell’Eurozona a 48.9 (dicembre: 47.8). Massimo in 7 mesi.
A gennaio 2023 l’indice dei prezzi al consumo NIC +0,2% su dicembre 2022 e +10,1% in un anno.
La nuova edizione dell’avviso pubblico di finanziamento porta oltre quota tre miliardi gli incentivi a fondo perduto messi a disposizione dall’Istituto a partire dal 2010 per sostenere le imprese che investono in prevenzione.
Nel IV trim 2022 Pil -0,1% sul trimestre precedente, +1,7% sul IV trimestre 2021.
A dicembre occupazione in ripresa (+0,2%). Il tasso di disoccupazione resta invariato al 7,8%.
Presentato l’Outlook ABI-Cerved 2022-2024 sui crediti deteriorati delle imprese.
