Casse di assistenza: una scelta efficiente per la tutela della salute e la protezione delle persone in azienda
La situazione pandemica da cui stiamo cercando di uscire e le politiche di austerità degli ultimi dieci anni ci hanno lasciato un welfare pubblico decisamente provato e spesso non in grado di garantire le proprie finalità di tutela della salute e di protezione delle persone
Gli interventi inseriti nel Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza prevedono importanti investimenti nel servizio sanitario nazionale ma anche sul fronte dell’assistenza, in particolare sulla non-autosufficienza e la cura delle persone fragili.
È però indiscutibile che il primo pilastro del welfare pubblico debba essere sempre più supportato da un secondo pilastro costituito da un welfare contrattuale realizzato a livello aziendale e territoriale.
Ciò è possibile ricorrendo alle Casse di Assistenza interaziendali, che sono state costituite a partire dai primi anni Ottanta per erogare prestazioni di assistenza sanitaria e assistenza sociale in favore di una platea di assistiti appartenente al mondo del lavoro subordinato (imprenditori, lavoratori dipendenti, collaboratori e loro familiari).
Le Casse di Assistenza e i Fondi Sanitari, già ampiamente adottati dalle grandi aziende, sono una forma più evoluta di welfare aziendale grazie alle loro caratteristiche di solidità ed affidabilità e all’insieme di vantaggi fiscali per l’azienda, l’imprenditore, i dipendenti e i loro familiari.
Le PMI, asse portante della nostra economia, è bene diventino consapevoli di questi aspetti e vedono ampi spazi di crescita nell’adozione di soluzioni di welfare aziendale veicolati tramite le Casse di Assistenza. Qui è molto importante il ruolo di divulgazione e cultura manageriale di testate come Il Giornale delle PMI che promuovono il valore della salute e della protezione del capitale umano, asset strategico dell’impresa.
Le casse di assistenza sono enti non commerciali generalmente costituite sotto forma di associazione non riconosciuta con la finalità di garantire una serie di prestazioni alla generalità o a categorie di lavoratori sulla base di contratti, accordi aziendali e regolamenti aziendali.
Le prestazioni principali erogate dalle Casse di Assistenza intervengono nei seguenti casi:
- malattia, attraverso il rimborso delle spese mediche sostenute o prestazioni sanitarie presso network di centri medici ed ospedalieri, compresi odontoiatri e medici specialisti;
- morte ed invalidità permanente da ogni causa, a seguito di infortunio o a seguito di malattia attraverso la corresponsione di un capitale il cui importo può essere definito a livello aziendale;
- non autosufficienza, attraverso la corresponsione di una rendita vitalizia;
- malattia grave, attraverso la corresponsione di un capitale finalizzato a coprire le prime spese sostenute per far fronte ad accertamenti e consulti.
L’utilizzo delle casse di assistenza, a differenza delle polizze assicurative stipulate dalle aziende direttamente con le compagnie di assicurazione, presentano una serie di vantaggi importanti soprattutto per le piccole e medie aziende.
In sintesi, possiamo evidenziare i seguenti:
- accessibilità a condizioni economiche vantaggiose in quanto la cassa di assistenza opera da aggregatore tra centinaia di aziende mitigandone la rischiosità attraverso il principio di mutualità riuscendo così a spuntare condizioni vantaggiose con il mercato assicurativo nel caso in cui decidano di trasferirvi i rischi insiti nelle prestazioni legate ad eventi della vita umana;
- flessibilità nelle soluzioni proposte per le diverse categorie professionali, gli imprenditori, gli amministratori e collaboratori ed i loro familiari;
- semplicità amministrativa e gestionale grazie a strutture organizzative dedicate ed il massiccio ricorso alla tecnologia;
- eliminazione di accertamenti sanitari all’ingresso per le persone, evitando così barriere discriminatorie e ostacoli per l’accesso alle prestazioni.
Inoltre, in considerazione della finalità sociale, le casse di assistenza garantiscono vantaggi fiscali e previdenziali che prevedono riduzione del costo del lavoro per l’azienda e benefici fiscali per il dipendente rispetto alla retribuzione monetaria.
Senza voler avere la pretesa di essere esaustivi al riguardo, vale la pena di sottolineare che le contribuzioni versate dalle aziende alla cassa di assistenza a favore dei propri dipendenti e collaboratori sono sempre deducibili dal reddito di impresa e sono esclusi dalla base imponibile contributiva.
Su questi ultimi importi è dovuto solamente il contributo di solidarietà del 10% di cui all’art. 9-bis del D.L. n. 103/1991 (art. 12, comma 4, lett. f), della L. n. 153/1969, come novellato dall’art. 6 del D.Lgs. n. 314/1997) anziché la piena contribuzione previdenziale INPS.
Inoltre, le stesse contribuzioni non rientrano nella base di calcolo della retribuzione valida ai fini del trattamento di fine rapporto.
Un importante vantaggio per le aziende che nel nostro paese scontano un costo del lavoro decisamente più elevato rispetto alla media UE.
Non sono poi da trascurare i vantaggi fiscali previsti in capo al dipendente, in quanto in alcuni casi le contribuzioni versate dalle aziende alla cassa di assistenza non costituiscono reddito imponibile.
Di seguito una sintesi del trattamento fiscale in capo ai lavoratori.
Contributi versati per assistenza sanitaria integrativa
Non costituiscono reddito fino al limite annuale di € 3.615,20 ex art. 51, comma II, lett. a) TUIR/86.
Contributi per prestazioni assistenziali diverse dall’assistenza sanitaria integrativa ex art. 51, comma 2, lett. f- quarter) TUIR/86
Costituiscono reddito imponibile i contributi versati per:
- Morte e invalidità da infortuni extra-professionali
- Morte e invalidità permanente da ogni causa
- Invalidità permanente da malattia
Non costituiscono reddito imponibile i contributi versati per:
- Non autosufficienza (Long Term Care)
- Malattie gravi (Dread disease)
- Morte e invalidità da infortuni professionali
È bene ricordare che per le prestazioni che generano reddito imponibile e applicabile soglia di esenzione pari a € 258,24 (€ 516,46 per il 2021) annullando così qualsiasi impatto fiscale.
È comunque sempre importante confrontarsi con i propri consulenti fiscali al fine di cogliere a pieno tutti i vantaggi previsti dalla normativa in materia.
Presidente di ASSIDIM