Breve guida all’uso dei morsetti elettrici
Oggi ci sembra una cosa normale rientrare in casa la sera e accendere la luce nelle varie stanze oppure inserire la spina per ricaricare il cellulare, così come è divenuto ormai un gesto di routine quello di accendere la televisione per guardare un film. Tutto questo è reso possibile dalla distribuzione dell’energia elettrica, ormai del tutto capillare sul territorio. Dietro al piccolo interruttore che semplicemente azioniamo con la leggera pressione del dito, c’è tutto un mondo. Per unire i vari componenti di un circuito elettrico – cavi e fili compresi – vengono impiegati i morsetti elettrici. Lo scopo? Creare un percorso continuo per il flusso della corrente. Ma che cosa sono i morsetti? Quante tipologie ne esistono e come si usano? Vediamolo insieme in questo approfondimento.
Come sono fatti i morsetti, detti anche connettori
Nel gergo tecnico i morsetti vengono anche detti connettori, possiedono un’estremità femmina ovvero la presa e una maschio che è la spina. Messi in collegamento tra di loro, vanno a formare una connessione permanente oppure temporanea, la quale è facile da assemblare o rimuovere con l’ausilio di particolari strumenti. A che cosa servono i morsetti? Consentono di ridurre in modo drastico tempi e sforzi necessari alla produzione, l’assemblaggio e l’installazione di componenti e dispositivi elettrici. Altri elementi che compongono i connettori sono poi la custodia, che protegge i contatti elettrici da rischi ambientali e cortocircuiti, oltre ai terminali ovvero i pin del connettore che forniscono la conduzione elettrica necessaria a rendere i collegamenti sempre sicuri. Naturalmente si dovrà fare affidamento a un team di specialisti come ad esempio quello di Sacchi elettroforniture per essere certi della qualità dei supporti e dei materiali con cui sono realizzati.
Tipologie di connessione: le cose da sapere
La maggior parte dei connettori, anche se alcuni sono progettati per applicazioni piuttosto specifiche, possono essere classificati in base alla tipologia di connessione. Ecco che allora avremo i morsetti composti da molti fili collegati in via individuale a un singolo punto terminale, che si trovano racchiusi dentro un alloggiamento (sono più ingombranti rispetto ad altri). Ci sono poi i binding post, il cui compito è quello di mettere in collegamento i fili scoperti ai pali, in più li fissano con l’ausilio di morsetti e viti (l’altra estremità si può connettere a un terminale, a una spina oppure a un pin). A seguire indichiamo presa e spina, ovvero la più semplice delle connessioni che consente di eseguire delle connessioni senza l’ausilio di strumenti. Ci sono poi rack e pannello, connettori che si utilizzano in genere per collegare apparecchiature fisse a parti elettroniche rimovibili, specie quando l’affidabilità della connessione svolge un ruolo chiave (si trovano più che altro in sistemi stereo, modem e stampanti). I connettori a lama mettono in connessione singoli fili alle prese delle lame, tramite lame conduttive piatte (sono adatti in ogni caso in cui siano necessarie connessioni punto a punto). Infine troviamo anello e paletta che, proprio come avviene nel caso dei connettori a lama, collegano un singolo filo (la connessione qui è però protetta da un sandwich tra una vite o un bullone e un palo filettato).