Bollette: Fipac Confesercenti, stangata per i pensionati soli
In bollette il 7,5% del reddito netto annuale dei 4,4 milioni di pensionati italiani che vivono da soli. Il Presidente Ferrari: “situazione insostenibile, essenziale recuperare il potere d’acquisto delle pensioni”
Il rincaro delle bollette stanga i pensionati soli. Nel terzo trimestre del 2021 le tariffe dell’elettricità e del gas crescono rispettivamente del +9,9% e del +15,3% rispetto allo scorso anno. Un aumento netto di oltre 140 euro che porta il totale pagato per le utenze di base da un pensionato medio a superare quota 1.300 euro all’anno.
A lanciare l’allarme è la giunta nazionale di Fipac, la Federazione che riunisce i pensionati Confesercenti, guidata dal Presidente Nazionale Sergio Ferrari e dal Coordinatore Nazionale Fernando Trotta.
L’incremento delle tariffe di luce e gas di questa estate arriva dopo quello del servizio idrico, che già nel 2020 aveva registrato un rincaro del 2,8% rispetto al 2019. Resta pressocché invariata, invece, la spesa per i rifiuti solidi urbani, anche se con forti oscillazioni territoriali.
L’aumento delle tariffe, ovviamente, riguarda tutti gli utenti, ma il suo peso è decisamente maggiore per chi può contare solo su un singolo reddito da pensione. Se l’insieme delle quattro tariffe di base dell’utenza domestica – luce, gas, acqua e rifiuti – arriva a pesare circa il 5,8% sui bilanci di una famiglia di tre membri con due lavoratori dipendenti, infatti, per i pensionati soli l’incidenza delle utenze arriva al 7,5% del reddito netto annuale.
“Un peso insostenibile soprattutto per i circa 4,4 milioni di pensionati italiani che vivono da soli”, spiega Sergio Ferrari, Presidente di Fipac Confesercenti. “È essenziale recuperare il potere di acquisto delle pensioni, non più adeguato al costo della vita come è dimostrato dai provvedimenti sulle bollette di luce, gas e servizi, fuori da ogni parametro di sostenibilità per milioni di pensionati. Questo è il primo impegno della Fipac, assolutamente prioritario”.