Banche: Abi, a gennaio le sofferenze sono aumentate di 3 miliardi
Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a gennaio 2022 sono aumentate di 3 miliardi, a 18,2 miliardi di euro, rispetto al dato di dicembre 2021 (15,2 miliardi), inferiori rispetto ai 19,9 miliardi di gennaio 2021 (-1,7 miliardi pari a -8,5%) e ai 26,3 miliardi di gennaio 2020 (-8,2 miliardi pari a – 31,0%). Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di 70,7 miliardi (pari a -79,6%).
Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è pari all’1,04% a gennaio 2022, (era 0,87% a dicembre 2021, 1,14% a gennaio 2021, 1,55% a gennaio 2020 e 4,89% a novembre 2015).
DINAMICA DEI PRESTITI BANCARI
A febbraio 2022, i prestiti a imprese e famiglie sono aumentati del 2,3% rispetto a un anno fa. Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a imprese e famiglie (calcolati includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni).
A gennaio 2022, per i prestiti alle imprese si registra un aumento dello 0,9% su base annua. L’aumento è del 4,0% per i prestiti alle famiglie.
TASSI DI INTERESSE SUI PRESTITI
A febbraio 2022 i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento si mantengono su livelli particolarmente bassi, e registrano le seguenti dinamiche:
- il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,15% (stesso valore nel mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007);
- il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è l’1,10% (1,12% il mese precedente; 5,48% a fine 2007);
- il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è l’1,49% (1,45% il mese precedente, 5,72% a fine 2007).
DINAMICA DELLA RACCOLTA DA CLIENTELA
In Italia, a febbraio 2022, la dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in crescita del +3,3% su base annua. I depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, nello stesso mese, di circa 79 miliardi di euro rispetto ad un anno prima (variazione pari a +4,5% su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è scesa, negli ultimi 12 mesi, di circa 12,9 miliardi di euro in valore assoluto (pari a -6,0%).
TASSI DI INTERESSE SULLA RACCOLTA
A febbraio 2022, il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) è in Italia lo 0,44%, (stesso valore nel mese precedente) ad effetto:
- del tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito), 0,31% (stesso valore nel mese precedente);
- del tasso sui PCT, che si colloca all’1,20% (1,02% il mese precedente);
- del rendimento delle obbligazioni in essere, 1,73% (1,71% nel mese precedente).
MARGINE TRA TASSO SUI PRESTITI E TASSO SULLA RACCOLTA
Il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie rimane in Italia su livelli particolarmente infimi, a febbraio 2022 risulta di 171 punti base (come nel mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (335 punti base a fine 2007).