Anche per il terzo trimestre 2022 si conferma, sebbene in rallentamento, la crescita su base annua dei prezzi delle abitazioni
Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel terzo trimestre 2022 l’indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) acquistate dalle famiglie per fini abitativi o per investimento diminuisce dell’1,0% rispetto al trimestre precedente e aumenta del 3,0% nei confronti dello stesso periodo del 2021 (era +5,2% nel secondo trimestre 2022).
La crescita tendenziale dell’IPAB è da attribuirsi sia ai prezzi delle abitazioni nuove che aumentano del 2,8%, in frenata rispetto al trimestre precedente (era +12,1%), sia ai prezzi delle abitazioni esistenti (che pesano per più dell’80% sull’indice aggregato) che aumentano del 3,0%, anch’essi in decelerazione rispetto al secondo trimestre (era +3,8%).
Questi andamenti si registrano in un contesto di rallentamento della crescita dei volumi di compravendita (+1,7% la variazione tendenziale registrata nel terzo trimestre 2022 dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate per il settore residenziale, da +8,7% del trimestre precedente).
Su base congiunturale il calo dell’IPAB è dovuto soprattutto ai prezzi delle abitazioni nuove che registrano una diminuzione del 5,4%, dopo la forte crescita registrata nel trimestre precedente (+6,8%); diminuiscono leggermente (-0,1%) anche i prezzi delle abitazioni esistenti dopo la crescita registrata nel secondo trimestre (+1,4%).
In media, nei primi tre trimestri del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, i prezzi delle abitazioni aumentano del 4,2%, con quelli delle abitazioni nuove che fanno registrare un +6,6% e quelli delle abitazioni esistenti che crescono del 3,7%.
Il tasso di variazione acquisito dell’IPAB per il 2022 è pari a +3,9% (+5,3% per le abitazioni nuove e +3,6% per le abitazioni esistenti).
Il commento
Anche per il terzo trimestre 2022 si conferma, sebbene in rallentamento, la crescita su base annua dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, in atto così da oltre tre anni (dalla fine del 2017 per quelle nuove). Le prime evidenze segnalano come questi andamenti riguardino tutte le articolazioni territoriali per le quali è calcolato l’IPAB. Nonostante l’aumento dei tassi sui mutui che ha caratterizzato questo scorcio del 2022, continua la crescita su base annua del numero di immobili compravenduti che, però, rallenta anch’essa, evidenziando una fase di minore vivacità del mercato immobiliare residenziale.