AIM Italia: perché quotarsi?
Le motivazioni strategiche che portano una società a considerare l’opportunità di quotarsi in borsa sono varie e includono diversi aspetti della vita aziendale. Sicuramente la possibilità di trovare nuove risorse finanziarie riveste un carattere primario, ma ci sono anche altri aspetti che riguardano sia l’azienda direttamente sia i suoi azionisti. Ogni fattore deve essere oggetto di un’approfondita e realistica valutazione, ponderando il modello di business dell’azienda, le strategie future, le risorse manageriali, la situazione economica e patrimoniale e lo stadio di sviluppo della società, nonché, una volta quotata, l’impatto organizzativo, operativo e manageriale, l’effetto diluitivo della proprietà e l’investimento in termini monetari e di tempo.
Oltre alla possibilità di raccogliere risorse finanziarie nuove per sostenere o accelerare lo sviluppo dell’azienda, ci sono anche altri vantaggi, diretti ed indiretti, che caratterizzano la scelta di quotarsi su un mercato borsistico aprendo il capitale azionario.
Sicuramente lo status di società quotata – che implica nel caso specifico dell’AIM Italia l’aver ricevuto la dichiarazione di appropriatezza da parte del Nomad dopo essere stata sottoposta a un processo di due diligence – aumenta lo standing creditizio della società nei confronti di fornitori e clienti, modificando la percezione che questi ultimi hanno dell’azienda. L’impresa potrà, quindi, garantirsi un plafond di affidamenti da parte dei fornitori e un potere commerciale nei confronti dei clienti, superiori generalmente a pari realtà non quotate.
Inoltre, a seguito della raccolta di risorse finanziarie sotto forma di capitale proprio, la società è in grado di rafforzarsi patrimonialmente e migliorare il proprio standing creditizio reperendo capitale proprio, aumentando la capacità di fare leva e potendo, pertanto, ricorrere ad ulteriori risorse finanziarie sotto forma di debito, sia tramite l’emissione di prestiti obbligazionari sia tramite il ricorso a debito bancario. Inoltre, i requisiti di continuità e trasparenza informativa imposti dal mercato di quotazione riducono i costi di raccolta di informazioni e di monitoraggio dei vari finanziatori, tra cui anche le banche, permettendo alle società quotate di godere di condizioni di prestito più favorevoli.
Al contrario, per aziende che in passato hanno fatto molto ricorso al sistema bancario, la quotazione permette di ridurre la dipendenza dal sistema del credito, potendo diversificare le fonti di finanziamento e riducendo il rischio legato all’approvvigionamento di risorse finanziarie
Inoltre, la possibilità di emettere strumenti finanziari negoziati, permette di accedere a strumenti di finanziamento che richiedono la negoziabilità degli stessi, aumentando le potenzialità di reperimento di risorse finanziarie a supporto dello sviluppo aziendale.
Oltre alle potenzialità di carattere patrimoniale e finanziario, la quotazione comporta un miglioramento dell’immagine aziendale, dal momento che per una società c’è la necessità di allinearsi ed essere compliant con una serie di normative a tutela di investitori e stakeholder che ne garantiscono una maggiore trasparenza, un miglior standing e una maggiore visibilità.
Infatti, un emittente quotato è soggetto alla pubblicazione dei bilanci annuali e delle relazioni semestrali e deve assolvere agli obblighi di diffusione delle informazioni secondo quanto previsto dal Regolamento emittenti e dalla normativa comunitaria di cui al Regolamento (UE) 596/2014.
Il miglioramento dell’immagine aziendale deriva anche indirettamente da una maggiore copertura da parte dei media che ne aumenta la visibilità ed il prestigio, a beneficio dell’attività della società.
Pertanto, la necessità di aprire il capitale a investitori terzi, anche di natura professionale, permette di rafforzare la propria cultura finanziaria, ampliare le reti di relazioni con il mondo finanziario e industriale e aumentare la propria credibilità verso l’esterno.
Anche a livello di organizzazione interna e di impatto sulle risorse umane presenti in azienda, la quotazione consente di ottenere vantaggi che alla lunga possono determinare un importante vantaggio competitivo rispetto ai propri concorrenti.
È riconosciuto che l’emittente quotato permette di attrarre dirigenti sempre più qualificati potendoli anche premiare con piani di stock option o altri strumenti partecipativi al valore aziendale nell’ambito di meccanismi di fidelizzazione delle risorse strategiche.
Inoltre, il processo stesso di quotazione, come la necessità di adottare procedure interne adeguate, permette di creare un’organizzazione interna più strutturata e maggiormente reattiva favorendo il cambio di mentalità dell’azienda a tutti i livelli.
I vantaggi però non riguardano solo la società stessa, ma anche gli azionisti in un’ottica di riorganizzazione aziendale ovvero di potenzialità di acquisizioni. In particolare, lo status di società quotata permette di dare un valore oggettivo e trasparente all’azienda consentendo, in fase negoziale sia in caso di vendita di azioni sia in caso di acquisto diretto di altre realtà nell’ambito di una strategia di crescita per linee esterne, una maggiore oggettività nella valutazione, potenzialmente una migliore valorizzazione e la possibilità di utilizzare le azioni come moneta per acquisizioni e alleanze strategiche (così detta forma di pagamento “carta contro carta”), aumentando le opportunità di crescita per l’impresa stessa.
A questo aspetto si affianca anche la maggiore flessibilità e liquidità di cui l’assetto azionario può beneficiare. La negoziabilità delle azioni consente infatti ad alcuni soci (tipicamente fondi di venture capital o private equity che hanno l’esigenza di realizzare parte del loro investimento) di liquidare, in tutto o in parte, la loro partecipazione in maniera più agevole una volta che il titolo sia negoziato su un mercato borsistico. Come allo stesso tempo può permettere in maniera più agevole passaggi generazionali dal momento che si possono implementare forme di riassetto societario permettendo l’accesso ad un maggiore numero di potenziali soggetti interessati all’investimento in capitale di rischio.