A novembre 2024 si registra un lieve calo di occupati (-13mila unità rispetto al mese precedente), seppur collocato in un contesto di generale crescita su base annua, con un aumento di 328mila occupati. Si conferma il protagonismo degli occupati over 50, che crescono, con contratti a tempo indeterminato.
È tuttavia la componente femminile a guidare la crescita dell’occupazione, con 21mila unità in più rispetto al mese precedente, e 200mila unità in più su base annua (+2%). Al contrario, la componente maschile vede una diminuzione di 34mila unità rispetto a ottobre 2024, e una crescita di 128mila unità (+0,9%) su base annua, un aumento nel complesso inferiore rispetto alla componente femminile.
In Italia crescono gli occupati e calano i disoccupati, con -24mila unità in un mese, ma al contempo aumentano quasi allo stesso modo gli inattivi, con +23mila unità solo a novembre 2024. Questo significa che lo stato di disoccupazione si tramuta in abbandono del mercato del lavoro. In termini assoluti gli inattivi crescono quanto gli occupati su base annua (+323mila i primi, +328mila i secondi), ma in termini percentuali, i primi registrano una crescita quasi doppia rispetto ai secondi (+2,6% inattivi e +1,4% occupati).
Il maggior aumento di inattività si registra nella fascia 25-34 anni (25,9%, in aumento di 1,2 punti percentuali rispetto ad ottobre 2024 e di 2,8 punti percentuali rispetto a novembre 2023). Seguono immediatamente i giovani nella fascia 15-24 anni, fra cui il tasso di inattività cresce di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 2,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
«Abbiamo un problema con l’occupazione giovanile, ma non ne parliamo. Negli ultimi 12 mesi nella fascia 25-34 anni gli occupati sono diminuititi di -38 mila unità e gli inattivi sono aumentati di 154 mila unità; e non è solo un tema demografico. Il tasso di occupazione cala di 1,1 punti. Quello di inattività cresce di 2,3 punti» spiegaFrancesco Seghezzi, Presidente ADAPT.
Una situazione confermata anche dai dati depurati dalla componente demografica, che evidenzia come l’inattività fra gli under 35 sia aumentata di 5,1 punti percentuali e l’occupazione sia diminuita di 1,7 punti percentuali. Al contrario fra gli over 50 aumenta l’occupazione (+2,9 punti percentuali) e diminuisce l’inattività (-3,8 punti percentuali).
Il quadro statistico mostra tassi di occupazione stabili ormai da agosto 2024, fermi al record del 62,4%. Per quanto riguarda la disoccupazione, il dato record in apparenza positivo va senz’altro considerato alla luce dell’andamento dell’inattività, che si attesta al 33,3%. «Giustamente oggi si festeggia il record del tasso di disoccupazione più basso di sempre, al 5,7%. Si tratta di un dato molto positivo, che non deve far però dimenticare come il problema italiano sia il tasso di occupazione più basso d’Europa. Come stanno insieme le due cose? Grazie al più alto tasso di inattività in Europa, che è peraltro cresciuto di 0,7 punti nell’ultimo anno» conclude Seghezzi.
Prendendo in considerazione le tipologie contrattuali, l’aumento vede principalmente occupati a tempo indeterminato, in aumento di 28mila unità rispetto al mese precedente (+0,2%) e di 500mila rispetto a novembre 2023 (+3,2%), raggiungendo un nuovo record e confermando il trend in corso dal 2021. Al contempo si registra una decrescita di occupati a tempo determinato (-39mila unità rispetto ad ottobre 2024; -280mila unità rispetto a novembre 2023), che ritornano al livello del 2017 (escludendo il periodo pandemico).